La foto fa parte di una serie di stampe uscite con il quotidiano La Repubblica nel 1990 che si intitola “c’era una volta ROMA” e si componeva di n.20 stampe totali. La foto in questione è la n.10 della raccolta, l’anno è il 1870 ca. e l’autore non è identificato, bensì è di repertorio al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze che hanno concesso la divulgazione con il quotidiano La Repubblica tramite la Armando Paoletti S.p.A. Di seguito la descrizione sul retro della stampa in questione: “Un ponte dal nulla. Merli e torri di sapore vagamente nordico per il passaggio fortificato sull’Aniene che fu teatro dell’ultimo languido saluto tra Andrea Sperelli ed Elena Muti nel « Piacere » dannunziano. Così la descrizione dei luoghi: « Il ponte era da presso, rossastro, nell’illuminazione del sole. Il fiume pareva immobile e metallico in tutta la lunghezza della sua sinuosità. I giunchi s’incurvavano sulla riva e le acque urtavano leggermente alcune pertiche infitte nella creta per reggere forse le lenze ». È il 25 marzo 1885: gli amanti, nascosti nel buio discreto di una carrozza, incrociano il crocchio scuro di un prelato, un buttero a cavallo e un gruppo di chierici violacei, prima di approdare alla meta di molti incontri sentimentali dell’epoca: il Ponte Nomentano. Appena passato il piede sull’altra sponda, Elena chiederà una fermata all’ « osteria romanesca » del Monte Sacro. Da quel punto esatto, o forse dall’Aventino, il console Menenio Agrippa avrebbe tenuto il famoso discorso alla plebe che non voleva più saperne di lavorare. Ma non è la sola memoria di cui il ponte – costruito da Narsete sulle rovine di quello distrutto da Totila – regge il « peso ». Qui infatti, nel freddissimo dicembre dell’anno 800, Leone III venne a incontrare Carlo Magno, scortato da alti prelati e da una miriade di valletti. Nella foto di fine secolo, due militari sorvegliano la pesca delle famose trote dell’Aniene, mentre una carrozza va in direzione di Mentana. Di lì a 30-40 anni, nell’area del Monte Sacro sarebbe sorto l’omonimo quartiere: per evitare pesi « a rischio » al castelletto sul fiume, la consolare venne deviata e sorse il Ponte Tazio.”
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Ponte Nomentano??? E dove stava? Aniene?
Stava dove sta ora. Sulla nomentana…
era dove è ora,ci abbiamo fatto una bellissima visita guidata sabato mattina :D
La foto fa parte di una serie di stampe uscite con il quotidiano La Repubblica nel 1990 che si intitola “c’era una volta ROMA” e si componeva di n.20 stampe totali. La foto in questione è la n.10 della raccolta, l’anno è il 1870 ca. e l’autore non è identificato, bensì è di repertorio al Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari di Firenze che hanno concesso la divulgazione con il quotidiano La Repubblica tramite la Armando Paoletti S.p.A.
Di seguito la descrizione sul retro della stampa in questione:
“Un ponte dal nulla. Merli e torri di sapore vagamente nordico per il passaggio fortificato sull’Aniene che fu teatro dell’ultimo languido saluto tra Andrea Sperelli ed Elena Muti nel « Piacere » dannunziano. Così la descrizione dei luoghi: « Il ponte era da presso, rossastro, nell’illuminazione del sole. Il fiume pareva immobile e metallico in tutta la lunghezza della sua sinuosità. I giunchi s’incurvavano sulla riva e le acque urtavano leggermente alcune pertiche infitte nella creta per reggere forse le lenze ». È il 25 marzo 1885: gli amanti, nascosti nel buio discreto di una carrozza, incrociano il crocchio scuro di un prelato, un buttero a cavallo e un gruppo di chierici violacei, prima di approdare alla meta di molti incontri sentimentali dell’epoca: il Ponte Nomentano. Appena passato il piede sull’altra sponda, Elena chiederà una fermata all’ « osteria romanesca » del Monte Sacro. Da quel punto esatto, o forse dall’Aventino, il console Menenio Agrippa avrebbe tenuto il famoso discorso alla plebe che non voleva più saperne di lavorare. Ma non è la sola memoria di cui il ponte – costruito da Narsete sulle rovine di quello distrutto da Totila – regge il « peso ». Qui infatti, nel freddissimo dicembre dell’anno 800, Leone III venne a incontrare Carlo Magno, scortato da alti prelati e da una miriade di valletti.
Nella foto di fine secolo, due militari sorvegliano la pesca delle famose trote dell’Aniene, mentre una carrozza va in direzione di Mentana. Di lì a 30-40 anni, nell’area del Monte Sacro sarebbe sorto l’omonimo quartiere: per evitare pesi « a rischio » al castelletto sul fiume, la consolare venne deviata e sorse il Ponte Tazio.”