Via Tuscolana


Descrizione: Via Tuscolana all’altezza di Porta Furba – Tram Stefer
Anno: anni ’70
Fotografo: (?)
Fonte: Archivio sconosciuto
Aggiunta da Roma Sparita

5 Responses

  1. Loredana Diana ha detto:

    Ettore Ranalletta
    Era il tram Termini-Cinecittà della STEFER

    Gian Piero Solitario
    Guardate meglio le dimensioni dell’albero

    Alessandro Bacchi
    Io da ragazzino l’ho preso un sacco di volte quel tranvetto… abitavo a San Giovanni ma i miei lavoravano a Cinecitta’. Ricordo la folla e il bigliettaio seduto

    Maurizio Fiorini
    Secondo me non e’ lo stesso pino, facendo un confronto con la foto precedente (quello dell’ ingresso delle truppe alleate) notiamo chiaramente che i binari del tranvetto sono sempre gli stessi mentre il pino secolare dell’ arco di travertino si trovava al di la del muro di cinta.

    Giampaolo La Bruna
    ‎…mitico tram …me lo ricordo bene…

    Giancarlo Galli
    Negli anni ’70 c’era ancora il bigliettaio alla fermata del tram e si pagava a seconda dell’ora.

    Rosa Dora
    Anche mio nonno prendeva questo tram per recarsi a lavoro, da S.Giovanni a Cinecittà!

    Spizzichino Angelo
    Io li ho presi per una Vita . tanto per ricordare . Erano 3 Linee 1 era Cinecitta Che arrivava fino a Ostria del Curaro 2 era Capannelle che arrivava fino a capannelle3 Velodromo che arrivava fino ai colli albani , dove c’era un vecchio velodromo . Problema ? ….. A parte Cinecittà tram , l’altri non passavano mai

    Mario Rossi
    caro Angelo i tram erano solo due Termini/Cinecittà e Termini/Capannelle, il capolinea di Cinecitta fino agli anni ’60 era proprio davanti agli studi cinematografici, poi quando sono iniziati i lavori per la Metropolitana con relativo sbancamento della Via Tuscolana e conseguente deviazione del Tram all’internop del quartiere Don Bosco, il capolinea e’ stato spostato a piazza di Cinecitta davanti all’attuale circoscrizione

    Mario Rossi
    Per quanto riguarda questa foto invece chiedo se qualcuno si ricorda quando il tram prendeva questa curva a velocità sostenuta era uno sballotolamento e al centro del tram c’erano il cerchio a terra che faceva da snodo e le fisarmoniche di gomma nere che permettevano al tram di poter fare quelle curve, da ragazzini era un divertimento vedere la piattaforma muoversi sotto i piedi.
    Per la cronaca il pino della foto, ahimè non c’è più, ne hanno piantati una fila molto più piccoli, ma quello era l’originale, avevano fatto le rotaie apposta per girarci intorno……

    Cinzia Paccavia
    Cavolo se nn ci divertivamo sul tram.. io lo prendevo con mia madre per andare a comprare il cocomero alla bancarella alla fine della discesa… che tempi!

    Cinzia Paccavia
    alle spalle del palazzo che si vede a destra c’è Via Poggio Tulliano.. è da lì che vengo io…

    Rita Lacrimeesangue Miraglia
    SULLA SINISTRA BENZINA GULF

    Maurizio Polidori
    il terzo tram non andava ai colli albani…ancora non ‘erano ma finiva a via eurialo

    Angelo Basili
    mia madre mi dava i soldi per il tram per andare a scuola dall’alberone fino a piazza dei re di roma , ma io mi attaccavo sempre dietro ed i soldi li spendevo diversamente; e non ero il solo.

    Giuseppe Giangreco
    Ha parzialmente ragione Polidori inizialmente le linee erano due Termini/Cinecittà e Termini/Capannelle, poi per servire meglio il quartiere Tuscolano fu istituito il capolinea di Via Eurialo con i tranvetti piccoli

    Oswald Richter
    mia zia abitava al 3° piano dell’ultima casa che si vede sulla sinistra ed io ci venivo in vacanza d’estate. Dalla finestra della cucina si vedevano tutti i Castelli.

    Luigi Di Censi
    il fratello di mia nonna abitava vicino al benzinaio GULF

  2. erBasetta ha detto:

    io abitavo alla destra della foto al civico 634 e ricordo che uscendo da casa svoltando a dx c’era Vicolo Tuscolano denominato er vicoletto poi c’era il bar-tabacchi di Imola e della sora Peppa e più avanti Villa delle Rose. In quel bar ci compravo i pescetti di liquirizia perchè i grandi mi mandavano a comprargli le sigarette “sciolte” o il latte in bottiglia di vetro e mi lasciavano gli spiccetti per me. Di fonte casa c’era l’alimentari di Bonesi. Avevamo il bagno adiacente alla casa e quando mamma mi faceva il bagno usava una “bagnarola” zincata ma doveva scaldare l’acqua in casa. D’estate invece il cocomero o il vino di papà lo si metteva in un catino con il ghiaccio che vendeva il bar mentre la sera nello stesso bar vedevamo “lascia o raddoppia?” in tv portandoci le sedie da casa. Quando nel 59 morì mia madre (avevo 8 anni) andavo a fare la spesa al mercato del Quadraro con il tram che prima delle otto costava 10 o 15 lire e dopo aumentava a 25 lire. Era tutto bello, era la mia infanzia ed ora mi sembra che sia passato un secolo ma tutti i miei ricordi non ci sono più e neanche la casa e gli abitanti d’allora

    • Stefano Tassone ha detto:

      Una precisazione per Mario Rossi: il “cerchio a terra” e le “fisarmoniche nere” che si trovavano al centro di questi tram, come tu le chiami, era la cosiddetta “giostra Urbinati”, sistema di articolazione altamente innovativo che, progettato dall’ing. Mario Urbinati della STEFER, fu applicato per la prima volta al mondo proprio su questi tram, costruiti tra il 1938 ed il 1941, i quali furono tram di assoluta avanguardia mondiale, un vero vanto per Roma: questo non molti lo sanno.
      Il prototipo di queste vetture è stato ceduto a Torino e, previo restauro attualmente in corso, tornerà prossimamente a circolare sulla rete tramviaria torinese, come tram storico.

    • Valentina Pace ha detto:

      Ciao, anch’io ho vissuto lì fino alla fine dei sui giorni. Sono la nipote di Iole. Di sicuro conosci la mia famiglia. Il casale mi è rimasto nel cuore, un paradiso nel bel mezzo della città.

  3. Giancarlo Giambartolomei ha detto:

    C’era anche un tram che andava a piazza dei Mirti

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