Ponte Sant’Angelo
Descrizione: Ponte Sant’Angelo, si scoprono le rampe romane del Ponte Elio-Sant’Angelo, con gli archi accessori, perfettamente integre dopo 18 secoli. Per la costruzione del lungotevere metà della vecchia via di Tor di Nona, lastricata da papa Sisto IV è sparita. Subì la demolizione anche il palazzetto che era stato dei Farnese, passato nel 1550 ai Caetani, nel quale sovente faceva sosta papa Giulio III.
Bisogna ricordare, però, che proprio il Rione Ponte era tra i primi a subire le drammatiche inondazioni che colpivano Roma. Talvolta l’acqua fluiva lentamente quasi preavvertendo del suo arrivo, altre volte la piena era improvvisa, violenta e perciò calamitosa: quella del 1598 allagando d’improvviso le celle del seminterrato e del piano terra della prigione di Tor di Nona, causò l’annegamento di un centinaio di carcerati. La piena del fiume più antica è documentata dall’iscrizione posta sull’arco dei Banchi: 6 novembre 1277.
Quindi i muraglioni dei lungotevere, pur avendo liberato Roma dopo il 1870 dal pericolo di inondazioni, ne cambiarono comunque l’aspetto. Infatti, il rione Ponte e gli altri rioni prospicienti il fiume, persero le loro belle quinte riccamente scenografiche di case che con finestre, balconi e bussolotti si affacciavano sull’acqua del fiume interrotte da vie e viottoli che scendevano all’argine.
Anno: 1892
Fotografo: (?)
Fonte: D’Onofrio,”Il Tevere”,Roma 1980
Aggiunta da Roberto Pagani
La descrizione della foto è stata dedotta da: A. Manodori, L. Pratesi, M. Quercioli, “I Rioni di Roma”, volume I, ed. Newton & Compton, 2000 ed inserita da Mario Visconti
Ma il fiume dov’ era finito ?