Via del Grano
Descrizione: Foto di famiglia. Via del grano, Fruttaroli al mercato. Nacque nel 1955 con la “società” di 6 ambulanti, cominciarono a piazza degli Ontani, ma dopo pochi mesi decisero di spostarsi a via del grano per via della troppa concorrenza del vicino mercato di piazza dei Mirti, insomma “nun se faceva nà lira”.
Nottetempo attraversarono con i carretti a mano l’allora via del fosso di centocelle, confine fisico tra Roma e l’estrema periferia, e la mattina seguente era nato il mercato di via del grano.
L’idea si dimostrò buona, e negli anni successivi il mercato si ingrandì, si aggiunsero infatti ai 6 iniziali altri banchi, arrivando alla fine degli anni 60 a più di 40 banchi.
C’erano due banchi di “pesciaroli” , 10 di fruttaroli, mia madre e mio padre, (nella foto) checco l’ovarolo, che vendeva anche polli vivi, e su richiesta, tirava il collo al malcapitato animale, la spennatura si pagava a parte.
Umberto il macellaro, sempre in lite con i pesciaroli, ricordo risse tremende, anche con l’uso dei coltelli, tanto che la questura mise il martedì il venerdì e il sabato (giorni di apertura dei pesciaroli) una pattuglia fissa per evitare questi fatti, Evaristo “cappello de sola” per via del borsalino di cuoio sempre in testa, c’era l’abbacchiaro, c’era il varecchinaro che vendeva ovviamente varechina e prodotti per la casa, con le mani e le braccia sbiancate dagli acidi che maneggiava, c’era il venditore di sanguinaccio e zampi di maiale cotti.
Scendendo verso via degli oleandri c’erano i “vignaroli” e i “fondesi” che vendevano i prodotti del loro orto. E molti altri. Al sor Gaetano pizzicarolo io ragazzino andavo a prendere le ricotte fatte dal pecoraio dall’altra parte di via Casilina, si vede nelle vostre foto della Torre di centocelle. “la Torraccia”
Noi ragazzini figli dei fruttaroli avevamo fatto una “banda” che si scontrava alle volte con le bande locali, mitiche le sassaiole con la banda del “genovese” e del “negro” erano serciate vere, con tanto di teste rotte e lividi dappertutto. (forse questo è meglio non dirlo ai nipotini) Il sabato il mercato era aperto anche il pomeriggio, e noi piu grandicelli quando pioveva venivamo “parcheggiati” dentro il cinema Oriente. Film e varietà. Poi è stata l’epoca dei supermercati, e buonanotte ai suonatori.
Ognuno ha tante storie, tante facce nella memoria, cantava Gabriella Ferri. beh! questa è una.
Anno: 1963
Fotografo: (?)
Fonte: Archivio personale
Aggiunta da Remia Marcello
Il Prato dove le nostre bande era quello di santoro…ad angolo tra via del grano e via della bella villa. Ricordo tra i fruttaroli i genitori di Michele zarillo e il bar ad angolo Marsili dove ho lavorato…..ricordi emozionanti, grazie.
Le infinite partite a flipper dentro la sala giochi del “sor Umberto”….. molta nostalgia e grazie per aver riacceso i miei ricordi