Tomba di Eurisace

Descrizione: Tomba del Fornaio – Porta Maggiore
Anno: (?)
Fotografo: T.H. McAllister (Slide per lanterna magica colorata da Joseph Hawkes)
Fonte: Brooklyn Museum – Goodyear Archival Collection
Aggiunta da Carlo Galeazzi
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Maria Bonifazi
30 aC! la tomba di un fornaio e di sua moglie. Il fregio in alto mostra le diverse fasi dell’arte di fare il pane… Siccome mio padre era un fornaio- ebbe un forno prima, in tempo di guerra, a San Lorenzo poi nei pressi di P.zza Tuscolo- questa monumentale tomba mi ha sempre interessata e commossa. Immaginare che l’urna per la moglie era a forma di madia! L’amore per il mestiere va in alcuni oltre la morte. Eurisace vi si identificava evidentemente ed evidentemente quel mestiere gli ha fatto raggiungere uno stato economico ben in vista!
Fabio Claudio
Dietro c’era un’osteria! clamoroso…..
Tiziana Benucci
Il cosiddetto fregio della panificazione (la serie di rilievi in alto) ha un’importanza capitale nell’arte romana: vi è uno dei primissimi esempi di quel linguaggio, che Bianchi Bandinelli definì “corrente popolareggiante”, utilizzato su scala monumentale. Un linguaggio artistico che traeva origine in una cultura figurativa latina autoctona, che sempre affiancò quello ufficiale di matrice ellenica e che di tanto in tanto emerse dalla produzione artistica ad uso domestico o funerario minore per assumere carattere pubblico e appunto monumentale. Immaginate qualcosa di simile ad un grande ed importante palazzo dei primi del Novecento decorato all’esterno da un pittore naif o un famoso e pluripremiato libro interamente scritto in dialetto. Al tempo di Costantino (si pensi al fregio dell’arco: ormai anti-prospettico e caratterizzato da quella interminabile paratassi di figure sproporzionate) riemerse in maniera tanto prepotente da divenire addirittura linguaggio ufficiale del potere imperiale.
Tiziana Benucci
Ogni volta che passo di lì rimango rapita da questa bellissima testimonianza della mobilità sociale che esisteva nella Roma del tempo: un mausoleo sorto tra la Prenestina e la Casilina, nel prinicpale punto d’ingresso all’Urbe da sud, per conservare le spoglie di un fornaio divenuto ricchissimo. Poi non posso non pensare al contributo importantissimo che questo rudere ha dato alla formazione del linguaggio dell’architettura fascista. Potrei restare ad osservarlo per ore. Mi fa letteralmente impazzire!
LA TOMBA DER FORNARO
A Porta Maggiore, propio de fronte all’acquedotto,
ce stà in’antica tomba romana d’un fornaro, quasi de fora,
che ne la vita fu ricco, sbruffone, e nun de certo dotto,
e che volle pe’ l’eternità ricordà er suo lavoro nell’urtima dimora.
L’architetto incaricato, interpretanno li gusti d’Eurisace,
questo era er nome der fornaro, fu così bravo e ben capace
de creà ‘sto monumento che descrive le fasi de la panificazione
che è ancora adesso er simbolo d’arte de continua ammirazione!