Santa Maria della Pietà

Ospedale Santa Maria della Pietà
Descrizione: Posa della prima pietra per la costruzione del nuovo manicomio Santa Maria della Pietà a Sant’Onofrio (Monte Mario)
Anno: 1909
Fotografo: sconosciuto
Fonte: Biblioteca Alberto Cencelli – Ospedale Santa Maria della Pietà
Aggiunta da Bruno Caracciolo

Una risposta

  1. La storia di Santa Maria della Pietà è piuttosto interessante, risalendo alla metà del XVI secolo.
    Nel 1548 tre gentiluomini spagnoli fondarono il primo istituto di ricovero per malattie mentali a Roma, detto Ospedale dei Pazzerelli (il cui nome per esteso era Hospitale delli Poveri forestieri et Pazzi dell’Alma Città di Roma), con sede in alcuni locali presso Santa Caterina de’ Funari, nel rione Sant’Angelo.
    Nel 1563 l’ospedale fu trasferito a piazza Colonna in un edificio presso l’allora esistente chiesetta di Santa Maria della Pietà, da cui l’istituto prese il nuovo nome; Pio IV approvò la fondazione della Congregazione omonima che prese ad occuparsi della sua gestione.
    La sede rimase lì fino al 1725, quando Benedetto XIV ne decretò lo spostamento in un nuovo edificio da costruirsi a via della Lungara, presso Porta Santo Spirito. Il vecchio istituto fu acquisito dalla comunità dei Bergamaschi che ne fece un ospedale generico per i propri conterranei; alla chiesa fu cambiato titolo in Santi Vincenzo, Alessandro e Bartolomeo, i patroni di Bergamo, a cui è tutt’ora dedicata.
    La conclusione dei lavori e il trasferimento dei circa 150 malati ebbero luogo nel 1729. Il nuovo istituto mantenne il vecchio nome di Santa Maria della Pietà e rimase largamente indipendente dal punto di vista amministrativo dal vicino Arcispedale di Santo Spirito, sebbene il Commendatore (=direttore sanitario) di quest’ultimo avesse una delega per gestirlo. Anche da un punto di vista sanitario, i malati di mente non erano ancora considerati tali, per cui il personale era formato soprattutto da “guardiani” e solo sporadicamente qualche medico dell’arcispedale faceva loro visita, prescrivendo cure generiche.
    Una vera e propria trasformazione in senso ospedaliero si ebbe dopo l’occupazione francese, nei primi dell’Ottocento; è degli anni ’40 dello stesso secolo la prima denominazione dell’istituto come “manicomio”. Ma non è prima dell’inizio del Novecento che il trattamento dei malati di mente passò gradualmente da un modello di tipo contenitivo, volto principalmente a tenerli rinchiusi, ad uno di tipo psichiatrico moderno, medico-infermieristico.
    Il passaggio della gestione dell’istituto alla Provincia di Roma avvenne ufficialmente nel 1907 e un anno dopo cominciò la costruzione del nuovo manicomio in località Sant’Onofrio, scelto perché in posizione collinare, salubre ma all’epoca ancora fuori città (quindi sicuro!). Fu inaugurato ufficialmente da Vittorio Emanuele III nel maggio del 1914. I ricoverati erano ancora solo poco più di 200, sebbene la struttura ne potesse ospitare fino a 1500.

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