Piazza del Popolo

Piazza del Popolo
Descrizione: Piazza del Popolo. Sull’origine del toponimo non si è certi. Si è parlato di un boschetto di pioppi (latino populus) oppure di “popolo” inteso come “parrocchia”; termine, però più usato in carte toscane: “lo popolo di santa Croce” ecc. mentre a Roma si è sempre detto “parochia” o “ecclesia”. Più vera, forse è la spiegazione che ne da il Romano e cioè: essendosi i Romani e papa Pasquale II annoiati del fantasma di Nerone sepolto sotto una noce alla falde del Pincio sul quale ballavano streghe e demoni decisero di abbattere la pianta e gettare le ceneri dell’imperatore a Tevere. Su quel luogo fu prima costruita un cappellina, nucleo primitivo della chiesa di Santa Maria. La chiesa fu costruita a spese del popolo romano e si chiamò Santa Maria del Popolo, che poi dette nome a tutta la piazza. La chiesa non si vede perché è a sinistra dietro le spalle del fotografo. Prima della costruzione della chiesa la piazza si chiamava del Trullo da una fontana a forma di trullo che vi era posta in mezzo. Comunque la leggenda del fantasma di Nerone e di papa Pasquale è raffigurata in un bassorilievo sull’altare maggiore di S. Maria del Popolo. L’attuale sistemazione della piazza fu opera di Giuseppe Valadier; una scenografia perfetta con l’accesso alla città attraverso il Tridente con due chiese gemelle come fronte di tre vie: quella centrale via del Corso e del Babbuino e di Ripetta ai lati. La chiesa sulla destra è la chiesa di S. Maria dei Miracoli quella sulla sinistra è la chiesa di S. Maria di Montesanto. Le due chiese sembrano gemelle solo per effetto ottico perché in realtà sono del tutto dissimili, come struttura, come pianta e persino come dimensioni. L’obelisco di Ramses II è posto nel punto dove potesse esser visto dalle tre vie. La fontana, voluta da Valadier, è composta di quattro vasche sormontate da leoni egizi dalle cui bocche esce acqua a ventaglio. (bromuro cm 21×27).
Anno: 1870 ca
Fotografo: Alinari 6705, V.N.
Fonte: Archivi Alinari
Aggiunta da Mario Visconti

Una risposta

  1. Una precisazione in merito alla didascalia: prima della costruzione della cappella di S.Maria del Popolo (1099) la piazza veniva chiamata del Trullo non da una fontana preesistente (com’è noto, all’epoca Roma era ancora priva di acqua corrente e lo sarebbe rimasta per altri cinque secoli), bensì da un monumento di forma circolare o torre che sorgeva lungo la via Flaminia all’altezza della piazza.
    Come scrive Umberto Gnoli (Topografia e toponomastica di Roma medioevale e moderna): « Trullo o Truglio è corruzione di torlo (d’uovo). Nel medio evo in Roma si chiamavano trulli i monumenti a pianta circolare o centrale o curvi, quali i teatri, i circhi, le absidi.»
    Pare che il primo uso di questo vocabolo risalga alla fine del VII secolo, con riferimento al trullo (abside) dei Santi Cosma e Damiano al Foro. Nel medioevo altri luoghi di Roma furono indicati come “trullo”, tra cui piazza di Pietra per via di un edificio poligonale a nicchie che vi sorgeva e il Teatro di Pompeo.

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