“Battaglia di Valle Giulia”
Descrizione: “Battaglia di Valle Giulia”. Fu un noto scontro di piazza tra manifestanti universitari e polizia, in cui i primi tentarono di riconquistare la Facoltà di Architettura della Sapienza Università di Roma attaccando la polizia che, chiamata dal Rettore Pietro Agostino D’Avack, la presidiava dopo averla sgomberata da un’occupazione studentesca
Anno: 1 Marzo 1968
Fotografo: Fausto Giaccone
Fonte: archivio sconosciuto
Aggiunta da Roma Sparita
…c’era anche Giuliano Ferrara
D’Avack…si mi ricordo che il rettore era lui
Io c’ero…si diventa vecchi
Una camionetta mi inseguì su per la “valle dei cani”; io fuggivo con la mia Lambretta 125 special mentre la mia fidanzata copriva la targa con la “tolfa” (catana). Non mi hanno preso! Ho ancora la catana e la fiancata sinistra della Lambretta.
io c’ero
mamma mia le botte dai celerini !!
Fu un episodio dirimente : chiudeva un’epoca,ne apriva un’altra. Il ’68 entrò impetuosamente nella coscienza dei giovani e meno giovani italiani con tutto il suo carico di ribellismo ma anche di falso rivoluzionarismo.
Lo strascico più profondo lo lasciò nella sinistra. Segnò lo spartiacque tra la sinistra legalitaria,classica,in marcia verso un non meglio identificato compromesso con le forze socialdemocratiche e cattoliche e tra la nuova sinistra,in seguito chiamata extraparlamentare.
Quell’episodio mise in evidenza la diversità di vedute tra Marcuse e P.P.Pasolini su chi dovesse essere o non essere l’agente storico della rivoluzione : per il primo,gli studenti e gli emarginati ultimi nella scala sociale ; per il secondo il vecchio Partito Comunista era ancora il punto catalizzatore delle lotte della classe subalterna (famoso il suo artico su ” L’Espresso” del giugno successivo ). In parte ci indovinarono entrambi ma lo stesso entrambi non calcolarono a fondo che la rivoluzione nell’Occidente industrializzato la stavano facendo ancora una volta le forze del neocapitalismo,le quali stavano seppellendo del tutto il mondo del protocapitalismo e stavano mettendo in campo un nuovo e adeguato apparato produttivo e una nuova base dei beni di consumo.
Vi lascio perchè il sonno mi sta prendendo a mozzichi.
Questo fatto ebbe come primo effetto la storica dimissione del “magnifico”, unica nei 700 anni di storia della Sapienza
Io c’ero, ma oggi mi domando se ne è valsa la pena…
Io c’ero.
Credo sia ozioso chiedersi se sia stato meglio o peggio,essere o non essere a Valle Giulia nel ’68. Lo sviluppo e l’affermarsi dei modelli di produzione economica non dipendono da Valle Giulia e neppure dalla presa della Bastiglia. E’ la necessità di una razionalizzazione del processo di produzione che sospinge le nuove classi contro le vecchie classi che vogliono conservare il dominio della struttura economica. I fatti come Valle Giulia non hanno mutato modello produttivo ne’ i rapporti di produzione tra le classi. E’ stato un semplice riposizionamento delle forze neocapitaliste che proprio attraverso i fatti di contestazione studentesca hanno assestato colpi determinanti alle vecchie forze del protocapitalismo. In pratica,è stata una lite in famiglia,tra vecchi e nuovi modelli di capitalismo,ma i litiganti – cioè gli studenti e alcuni operai – non volevano abbattere il potere (sebbene gli slogan lo facessero credere) volevano inconsciamente partecipare al rinnovamento del vecchio mondo,magari anche andando contro i propri padri (antiautoritarismo). E volevano prepararsi la strada per diventare loro i manager del nuovo mondo. In effetti Giuliano Ferrara,Paolo Liguori,Silverio Corvisieri,Mario Capanna e compagnia bella questo cercavano. Niente altro. Non menassero il can per l’aia.
IO C`ERO……