La Roma di Mastro Titta, er boia del Papa Re

Passeggiata tra le vie del centro, fino a Piazza del popolo, per raccontare pene e castighi ai tempi del Papa Re, attraverso la vita di uno dei personaggi più famosi di Roma, Giambattista Bugatti in arte Mastro Titta.

Ai tempi in cui la città era governata dal Papa Re, come una monarchia assoluta, a Roma si svolgevano pubbliche esecuzioni in piazza, uno degli spettacoli preferiti dal popolino che addirittura portava con sé i figli ad assistere all’evento, a mo’ di strumento educativo.
Dal 1796 al 1864, a mettere in atto le frequenti esecuzioni, operò un unico uomo: Giovanni Battista Bugatti, il cui soprannome Mastro Titta divenne leggendario. Nel corso di 70 anni di attività mise in atto 516 condanne. È da lui che il termine “Mastro Titta” cominciò ad essere usato a Roma come sinonimo di boia, tanto per indicare i molti che lo precedettero quanto per i pochi che seguirono. Un personaggio talmente presente nell’immaginario popolare da entrare persino in una nota filastrocca per bambini, che recita: Sega, sega, Mastro Titta / ‘na pagnotta e ‘na sarciccia / un’a mme, un’a tte, un’a mmàmmeta che sso’ ttre.


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