Maurizio Rauco, fonte webalice.it: “L’area centrale del Foro, ad est del tempio dei Dioscuri, rimase intatta come Campo Vaccino fino a che non iniziarono i grandi scavi del 1870. A sinistra, sullo sfondo, la Basilica di Costantino si erge su un confuso ammasso di monasteri e chiese che si stendono ai suoi piedi. Goldschmidt, nel suo romanzo « Arvingen » (L’erede) del 1865, descrisse molto bene questo particolare settore del Foro “ . . . dove, fra le rovine, le chiese della fede cristiana si ergono a guardia sui due lati affinché la grande forza estinta del paganesimo non risorga”. Sullo sfondo è la chiesa di S. Francesca Romana tuttora esistente; sulla destra del tempio dei Dio- scuri sono la facciata barocca e il campanile di S. Maria Liberatrice che venne demolita nel 1900- 1901 e la cui facciata fu ricostruita su un nuovo edificio nell’area residenziale di Monte Testaccio che stava sorgendo in quel periodo. Anche l’oratorio sulla sinistra con la facciata ad arco è stato demolito, mentre la costruzione adiacente che è un edificio di epoca classica, serve tuttora da ingresso alla chiesa retrostante dei SS. Cosma e Damiano che è stata costruita su resti di edifici classici.”
Sandro Bardaro L’ingresso retrostante della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano altri non è che il Tempio di Romolo (figlio di Massenzio) ove dalla porta di bronzo (una delle tre superstiti di Roma) si accede al vestribolo della chiesa summenzionata. Lo stesstempio si erge sulle vestigia di un tempio più antico, il tempio di Giove Statore, Il Giove Stabile, colui che cioè ordinerà in quel punto a Romolo ed ai Romani di non indietreggiare oltre, di stabilirsi contro l’esercito dei Sabini di Tito Tazio.
Marco Di Veroli mah… peró la facciata di S.Maria Liberatrice al Testaccio non ha nulla a che vedere con quella della chiesa demolita al Foro…
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Maurizio Rauco,
fonte webalice.it: “L’area centrale del Foro, ad est del tempio dei Dioscuri, rimase intatta come Campo Vaccino fino a che non iniziarono i grandi scavi del 1870. A sinistra, sullo sfondo, la Basilica di Costantino si erge su un confuso ammasso di monasteri e chiese che si stendono ai suoi piedi. Goldschmidt, nel suo romanzo « Arvingen »
(L’erede) del 1865, descrisse molto bene questo particolare settore del Foro “ . . . dove, fra le rovine, le chiese della fede cristiana si ergono a guardia sui due lati affinché la grande forza estinta del paganesimo non risorga”. Sullo sfondo è la chiesa di S. Francesca Romana tuttora esistente; sulla destra del tempio dei Dio- scuri sono la
facciata barocca e il campanile di S. Maria Liberatrice che venne demolita nel 1900- 1901 e la cui facciata fu ricostruita su un nuovo edificio nell’area residenziale di Monte Testaccio che stava sorgendo in quel periodo. Anche l’oratorio sulla sinistra con la facciata ad arco è stato demolito, mentre la costruzione adiacente che è un edificio di
epoca classica, serve tuttora da ingresso alla chiesa retrostante dei SS. Cosma e Damiano che è stata costruita su resti di edifici classici.”
Sandro Bardaro
L’ingresso retrostante della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano altri non è che il Tempio di Romolo (figlio di Massenzio) ove dalla porta di bronzo (una delle tre superstiti di Roma) si accede al vestribolo della chiesa summenzionata. Lo stesstempio si erge sulle vestigia di un tempio più antico, il tempio di Giove Statore, Il Giove Stabile, colui che cioè ordinerà in quel punto a Romolo ed ai Romani di non indietreggiare oltre, di stabilirsi contro l’esercito dei Sabini di Tito Tazio.
Marco Di Veroli
mah… peró la facciata di S.Maria Liberatrice al Testaccio non ha nulla a che vedere con quella della chiesa demolita al Foro…