Daniela Colasanti Sono nata ai villini di villa Serventi e ricordo mia nonna che diceva che quando ci andarono ad abitare mio padre aveva pochi mesi. Ora mio padre era dell’aprile del 1921 quindi il periodo di costrizione è precedente a quell’anno. Quanti ricordi!!! Ho passato in quella zona una bellissima infanzia anche se la povertà allora si tagliava con il coltello; noi ragazzini giocavamo in assoluta libertà nei giardini ( chiamarli giardini è un eufemismo visto che sulla terra ci si faceva l’orto e c’era sempre un pollaio che aiutava l’economia delle famiglie dei ferrovieri) e nelle strade della zona senza pericoli particolari.Un ramo della mia famiglia ancora abita nel villino che era di mio nonno.
Io mi chiamo Paradiso Guerrino nato nel 1950 a via Formia 40 c’era la fabbrica di batterie per le auto di mio Padre si chiamava la fabbrica FAER e ho tantissimi ricordo dei villini e della borgata Gordisni dove abitava Franco Citti, ero piccolo quando cadde l’aereo ai cosiddetti Buroni (grotte) si giocava dappertutto fino a via Labico bei tempi.
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
Daniela Colasanti
Sono nata ai villini di villa Serventi e ricordo mia nonna che diceva che quando ci andarono ad abitare mio padre aveva pochi mesi. Ora mio padre era dell’aprile del 1921 quindi il periodo di costrizione è precedente a quell’anno. Quanti ricordi!!! Ho passato in quella zona una bellissima infanzia anche se la povertà allora si tagliava con il coltello; noi ragazzini giocavamo in assoluta libertà nei giardini ( chiamarli giardini è un eufemismo visto che sulla terra ci si faceva l’orto e c’era sempre un pollaio che aiutava l’economia delle famiglie dei ferrovieri) e nelle strade della zona senza pericoli particolari.Un ramo della mia famiglia ancora abita nel villino che era di mio nonno.
Io mi chiamo Paradiso Guerrino nato nel 1950 a via Formia 40 c’era la fabbrica di batterie per le auto di mio Padre si chiamava la fabbrica FAER e ho tantissimi ricordo dei villini e della borgata Gordisni dove abitava Franco Citti, ero piccolo quando cadde l’aereo ai cosiddetti Buroni (grotte) si giocava dappertutto fino a via Labico bei tempi.