Descrizione: Crollo in via del Tritone Anno: 8 gennaio 1913 Fotografo: Alfredo De Giorgio Fonte: dal libro “Memoria fotografica (1908-1923) Dall’ Album romano di Alfredo De Giorgio” Roma 1985 Aggiunta da Carlo Galeazzi
Il crollo di tre piani del palazzo a via del Tritone 87, all’ angolo con via Due Macelli, avvenuto verso le 5 di mattina dell’ 8 gennaio 1913, provocò la morte di 12 persone, colte nel sonno. La causa fu la mancata manutenzione di un muro che cadendo, aveva trascinato con sè lo stabile attiguo. Come spesso succede, una tragedia che si sarebbe potuta evitare.
Mio padre Raffaele Ricci nato il 09.07.1907, abitava con la sua famiglia, in un appartamento preso in affitto, ad un piano alto del palazzo in questione. Mi raccontava che al momento del crollo, il padre di mio padre, Romolo Ricci, sentito il gran fracasso, si alzò dal letto per uscire dalla stanza per vedere cosa era successo. Quando aprì la porta, trovò davanti a sé il vuoto di cinque piani scomparsi. Mio padre, che aveva solo 5 anni, ricordava nitidamente l’episodio. Dopo l’accaduto, mio padre con la sua famiglia si trasferirono in un altra casa. A quanto raccontava mio padre, la causa del crollo era da attribuirsi agli scavi eseguiti in prossimità del fabbricato per ricavarne breccia da costruzione. Il crollo ebbe grande risonanza sulla stampa nazionale.
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Il crollo di tre piani del palazzo a via del Tritone 87, all’ angolo con via Due Macelli, avvenuto verso le 5 di mattina dell’ 8 gennaio 1913, provocò la morte di 12 persone, colte nel sonno. La causa fu la mancata manutenzione di un muro che cadendo, aveva trascinato con sè lo stabile attiguo. Come spesso succede, una tragedia che si sarebbe potuta evitare.
Mio padre Raffaele Ricci nato il 09.07.1907, abitava con la sua famiglia, in un appartamento preso in affitto, ad un piano alto del palazzo in questione.
Mi raccontava che al momento del crollo, il padre di mio padre, Romolo Ricci, sentito il gran fracasso, si alzò dal letto per uscire dalla stanza per vedere cosa era successo. Quando aprì la porta, trovò davanti a sé il vuoto di cinque piani scomparsi. Mio padre, che aveva solo 5 anni, ricordava nitidamente l’episodio. Dopo l’accaduto, mio padre con la sua famiglia si trasferirono in un altra casa. A quanto raccontava mio padre, la causa del crollo era da attribuirsi agli scavi eseguiti in prossimità del fabbricato per ricavarne breccia da costruzione. Il crollo ebbe grande risonanza sulla stampa nazionale.
Giovanni Ricci