Caro Nello scorrendo il sito di quelli di via Panico ho avuto modo di constatare quanti luoghi e quante notizie sei stato capace di trovare facendomi tornare alla mente gli anni più belli della mia spensierata giovinezza, quando si scorrazzava dalla mattina alla sera sui sampietrini di Panico giocando a palline, nizza, battimuro, a carte con i giornaletti,scambiando figurine per finire con il mitico picchio. Tantissime persone purtroppo non ci sono più, ma da loro abbiamo appreso il meglio e i loro consigli ci hanno consentito di crearci una famiglia, di trovare un lavoro e ora ci godiamo i nipotini.Di molti non ricordo neanche i nomi ma i loro volti sono rimasti impressi nella mia mente a ricordo di quel meraviglioso periodo che purtroppo non può più tornare. Abitavo all’81 di questa strada,dove ancora abita mia madre Rosa, brulicante di gente, di bambini, di attività commerciali e di persone dedite alle attività più svariate(belle o brutte che fossero).Mi ricordo uscendo dal portone di casa trovavo a sinistra Bartozzi e scendendo c’era Gori,il cristaro,Andrea e Fernanda,Carlo e Giorgio,Vito il carbonaro, Vittorio il falegname, Giggetto er gelataro, er sor Alberto. Tornando in dietro a fine Panico c’era er marmista, er pagnotta, Cesare er radiatorista, Memmo e Bruna i giornalari, Carmine er barista subentrato ad Onofrio, Giggetto e Armando li stagnari, Nicola e Nazzareno i bruscolinari, Ottavio er vinaro, Tedoldi, l’uccellaro e Scialanga er grossista de alimentari. Al Curato c’era Antonio er fruttarolo,Americo er pizzicarolo(mio padre), er caprone macellaro, er varecchinaro, Urbinati l’oste e Angeloni er bar e su piazza dei Coronari regnava abbacchione. Il tutto condito con personaggi come er Cordella, Giannona, Cencio, pallemosce. Ilario, er Cirano, Tommaso industriale della brillantina, Luciano Marinelli, er bacarozzo, er cagnara e er musetto ecc………..Ciao Angelino.
Anch’io abitavo al 30 a fianco della bottega del Sor Memmo e sua moglie Bianca, la tappa fissa per comprare le figurine. Ricordo bene anche il Sor Alberto che vendeva la pasta sfusa e i mitici panini all’olio col surrogato di cioccolato. E che dire del Sor Nicola , gran fumatore di sigari, da lui compravamo le pesche a sorpresa. Al pianterreno dell’81 mi ricordo il calzolaio e subito dopo la bottega del ferro battuto. In cima a Via Panico, a piazza Monte Giordano, una mia zia realizzava piumini e ventole con penne e piume, dalla parte opposta, verso Ponte S. Angelo, Franco il marmista, proprio di fronte al palazzo dei preti.
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Caro Nello scorrendo il sito di quelli di via Panico ho avuto modo di constatare quanti luoghi e quante notizie sei stato capace di trovare facendomi tornare alla mente gli anni più belli della mia spensierata giovinezza, quando si scorrazzava dalla mattina alla sera sui sampietrini di Panico giocando a palline, nizza, battimuro, a carte con i giornaletti,scambiando figurine per finire con il mitico picchio. Tantissime persone purtroppo non ci sono più, ma da loro abbiamo appreso il meglio e i loro consigli ci hanno consentito di crearci una famiglia, di trovare un lavoro e ora ci godiamo i nipotini.Di molti non ricordo neanche i nomi ma i loro volti sono rimasti impressi nella mia mente a ricordo di quel meraviglioso periodo che purtroppo non può più tornare. Abitavo all’81 di questa strada,dove ancora abita mia madre Rosa, brulicante di gente, di bambini, di attività commerciali e di persone dedite alle attività più svariate(belle o brutte che fossero).Mi ricordo uscendo dal portone di casa trovavo a sinistra Bartozzi e scendendo c’era Gori,il cristaro,Andrea e Fernanda,Carlo e Giorgio,Vito il carbonaro, Vittorio il falegname, Giggetto er gelataro, er sor Alberto. Tornando in dietro a fine Panico c’era er marmista, er pagnotta, Cesare er radiatorista, Memmo e Bruna i giornalari, Carmine er barista subentrato ad Onofrio, Giggetto e Armando li stagnari, Nicola e Nazzareno i bruscolinari, Ottavio er vinaro, Tedoldi, l’uccellaro e Scialanga er grossista de alimentari. Al Curato c’era Antonio er fruttarolo,Americo er pizzicarolo(mio padre), er caprone macellaro, er varecchinaro, Urbinati l’oste e Angeloni er bar e su piazza dei Coronari regnava abbacchione. Il tutto condito con personaggi come er Cordella, Giannona, Cencio, pallemosce. Ilario, er Cirano, Tommaso industriale della brillantina, Luciano Marinelli, er bacarozzo, er cagnara e er musetto ecc………..Ciao Angelino.
Grazie per avermi fatto vedere una foto dell’infanzia di mia madre … questa è una foto inedita che ritengo preziosa e la conserverò per sempre!
Io sono Claudio! Er dio de musetto! … Enzo… Nati e cresciuti a via di panico! Seno i più Belli!!!!
Anch’io abitavo al 30 a fianco della bottega del Sor Memmo e sua moglie Bianca, la tappa fissa per comprare le figurine. Ricordo bene anche il Sor Alberto che vendeva la pasta sfusa e i mitici panini all’olio col surrogato di cioccolato. E che dire del Sor Nicola , gran fumatore di sigari, da lui compravamo le pesche a sorpresa. Al pianterreno dell’81 mi ricordo il calzolaio e subito dopo la bottega del ferro battuto. In cima a Via Panico, a piazza Monte Giordano, una mia zia realizzava piumini e ventole con penne e piume, dalla parte opposta, verso Ponte S. Angelo, Franco il marmista, proprio di fronte al palazzo dei preti.
Per caso c’è qualcuno tra voi che conosceva un certo signor Anthony Richards che viveva in N. 81 nel 1977? app. 1? Sto ricercando informazioni su lui.