Corviale


Descrizione: Costruzione di Corviale
Anno: 1973
Fotografo: (?)
Fonte: Archivio Unità
Aggiunta da Alessandro Castellotti

3 Risposte

  1. Loredana Diana ha detto:

    Adolfo Viola
    ‎…. grazie a questo obbrobrio, Roma ha perso il suo famoso Ponentino, cioè il venticello che veniva da mare ….

    Claudio Mastrolorenzi
    Sono stato in un appartamento di amici,non credo sia facile abitarci

    Alessandro Costantino
    Pacilli Chi l’ha progettato si è suicidato!!!

    Enrico Brizzi
    Edilizia stronza, la negazione della dignità umana, sia per chi ci abita dentro che per chi ci abita vicino

    Paola Pettinari
    nn esiste un luogo ahimè piu squallido e patetico sono daccordo con enrico brizzi

    Margherita Romanini sono leggende metropolitane sia il blocco del ponentino che il suicidio dell’architetto ;)

    Amilcare Luvero
    Il Serpentone!!! Una delle pagine più brutte dell’edilizia romana!!!

    Serena NO Tav
    concordo con margherita: pare che quella del suicidio sia una storia metropolitana.!!..

    Tiziana Battistoni
    avevo sentito dire di intellettuali che avrebbero voluto trasferirsi a corviale ma dopo una lunga disquisizione teorica, senza farsi mancare una disamina socio-psico-strutturale-architettonica pre-post-futurista…sò rimasti tutti ‘ndo staveno!!!

    Enrico Brizzi
    La cosa peggiore è che hanno costruito un piano intermedio da destinare a servizi (supermercato, cinema, etc) mai completato, che era terra di nessuno; un gruppo di persone l’ha occupato ed ha creato abusivamente degli appartamenti, con l’energia elettrica prelevata da quella delle parti comuni. Poi, per paura di ladri ed altre occupazioni, molti di questi appartamenti sono stati blindati con cancellate varie.
    Questo è quanto mi è stato riferito da persone che hanno visto la situazione. Ora non so questo famigerato piano in che condizioni sia.

    Giusi Vaccarecci
    ci vivono persone che sono in lista d’attesa per l’assegnazione di case popolari.

    Simona Russi
    No, ci vive gente comune, dai poveracci a quelli che potrebbero permettersi di meglio, eppure inspiegabilmente continuano a vivere nella “sconcertante bellezza “di quello squallore. Ci ho vissuto quasi 3 anni, durante i quali ho conosciuto quella che a Pasolini sarebbe sembrato il set ideale x uno dei suoi film. Un mix tra umanità e delinquenza, tra il dolore e la gioia, tra l’orrore e la bellezza, tra la vita e la morte…Oggi sono felice di essere uscita da quel “comodo lager”, ma il suo ricordo rimarrà per sempre. Chi ha vissuto in un posto del genere fino in fondo, non può dimenticare.

    Claudio Coda Zabetta
    tentarono di copiare LE CORBUSIER ….con il classico risultato all’italiana ….abusivismo ( vedi il quarto piano )

    Sergio Indrio
    Ho studiato ad Architettura dopo Valle Giulia e ricordo bene gli anni dei “cattivi maestri”, quando la cultura dell’utopia al potere generò questi mostri della “ragione”. Si, della ragione, perché allora tutto, così ci dicevano, era consequenziale, retto da una inconfutabile coerenza interna dominata dalla “ragione”…invece ci insegnavano solo sperimentazioni per la società del futuro, quella con le abitazioni “dell’uomo nuovo” che poi nessuno ha mai conosciuto, l’uomo della rivoluzione, che tanto, era lì alle porte!Dai cattivi maestri (tutte mosche rosse tranne qualche rara eccezione: nera, però), gli stessi che hanno progettato Corviale e tanti altri orrori spacciati per architetture dove loro si sono poi guardati bene dal vivere, è venuta fuori quella generazione di cui anch’io faccio parte, con molti architetti preparati a tutto fuorché a confrontarsi col mondo reale. Che fatica dover ricominciare a studiare una volta finita l’università, questa volta sui banchi della professione militante, spesso dovendo pagare di persona per errori che non avremmo dovuto commettere…Sapevamo tutto sul metaprogetto…ma nulla delle cose essenziali! Quelle ce le siamo dovute imparare sul campo, da autodidatti… ma molti non ci hanno nemmeno provato. Il risultato è questa Italia in cui al merito si sono sostituite prima la solidarietà e poi “le conoscenze”: la cosa non riguarda solo gli architetti e neppure solo le architetture, ahimé…

    Mauro Bartoli
    D’altronde l’utopia del falansterio 800esco era certamente troppo nobileper non fallire miseramente e rovinosamente per di più in una realtà di gente che si rinchiude di corsa per 600.000e in indistinte villette in batteria con camere all’interrato-cantina senza finestre con l’umidità che ti divora e nei sottotetti-lavatoi per nani a 40° d’estate e -10° d’inverno e giardini grandi come posti auto+vialetto e nessuna infrastruttura in villettopoli abbandonate ed indistinte che tra 50anni saranno patetiche favelas piccoloborghesi…

    Stefano Pagliari
    si dice che la persona che ha fatto questo “CAPOLAVORO” abbia fatto un bel volo dal tetto della costruzione stessa. e pensare che ogni volta che mi affaccio dal balcone di casa mia lo vedo all’orizzonte brividi per me

    Valerio Pagliani
    detto ” il Kilometro”

    Leyla Mar
    almeno un tempo l’utopia poteva diventare motivo di riflessione sulla società e sulle potenzialità dell’uomo affinchè potesse conquistarsi una vita migliore, ricordiamoci che la società non è altro che l’unione di ogni singolo individuo che dà il suo contributo per quel che ritiene significativo. Oggi… ? e comunque il degrado urbano attuale non è legato al corviale, qui consideratone il primo esempio romano, nè alle utopie, ma a problemi che sono ben più grandi da gestire… ma è solo un parere…

    Emanuela Zini
    Io ci abito.Vi posso assicurare che il diavolo non e’ poi cosi’ brutto come lo si dipinge!Il palazzone e’ brutto ma il quartiere e’ meravigliosamente evoluto!!!!!!

    Maria Antonietta Milone
    Se volete informarvi sul serio sul Palazzo Km. di Corviale andatevi a leggere il libro di Nicoletta Campanella ”Roma: Nuovo Corviale miti, utopie, valutazioni.” Nicoletta era una sociologa del comune di Roma incaricata della riqualificazione delle periferie urbane. A lei è dedicato il centro Polivalente. Forse Emanuela abitando lì l’avrà sentita nominare. Diede tutta se stessa per migliorare la vita nel palazzo. Purtroppo nel 99 è deceduta a soli 47 anni.Io sono il suo vedovo e ricordo che mi raccontava che la vita a Corviale non era poi così terribile.Che tra gli abitanti c’era molta solidarietà compresi gli abusivi del 4° piano. La maggior parte delle cose che si sentono dire su Corviale sono leggende metropolitane. Calcolando le migliaia di persone che ci vivono è ovvio che in mezzo possa esserci qualche ”disadattato”.Il progetto di Le Corbusier era di creare un palazzo città completamente autosufficiente.Il 4° piano infatti doveva essere destinato ai servizi. Negozi,ambulatorio,uffici comunali,posto di polizia e così via. Purtroppo progetti mai portati a termine ed è finita che il 4° piano è stato occupato da abusivi ”senza casa”. A Marsiglia c’è un palazzo simile, più piccolo di Corviale, che non è dell’Istituto case popolari e che è tutta un altra cosa . Sono abitazioni escusive abitate da gente della media borghesia.Lì si che sono state applicate le idee di Le Corbusier. Io e Nicoletta lo visitammo e rimanemmo stupefatti. Per finire cercate di non inveire contro Corviale,non è giusto! Nicoletta lo ha amato e Corviale ha amato Nicoletta. Al suo funerale c’erano centinaia di suoi abitanti. ( Leo )

    Marco Palma
    occorre partire con le verticalizzazioni, mercato rionale, servizi ed edicola ….mi sto impegnando per questo: tra qualche mese nella sede coperta del mercato il farmer market!!!!! poi il mercato rionale e l’ottimizzazione degli spazi a beneficio di servizi di quartiere

    Prudente Paolo
    quando dal raccordo si fà via Pisana,alla prima discesa sembra di finire nel serpentone,che scifezza poi vedere la civiltà delle persone che ci vivono che dalla finestra gettano di tutto nella scarpata,cosi orrendo che di più non si poteva fare,hanno perfezzionato lo squallore del laurentino.

    Frank Zappa
    II due nmie sorelle ci vivono da quasi 20 anni deprimente ma non meno di tutti i quartiri dormitorio sparsi nel hinterland Romanoun esmpio su tutti ??lauretino trentotto tutti sappiamo che fine sta’ facendo!doveva essre il fiore all’occhiello dell’urbanistica futuristica di roma ma e’ appassito prima ancora di sbocciare! architetti e geometri pagati profumatamente con i soldi publici si sono impegnati facendo a gara a chi speculava di piu’ e il risultato e’ stato quelllo di un quartiere abbandonato a se stesso x mancanza di fondi i ponti che ospitano gli uffici mai messi in funzione i sotto passaggi allagati perennemente tubature scadenti occupazioni abusive dove anche io ero occupante ecc..ec.. dal 2008 stanno demolendo questo scempio sempre con i soldi pubblici…. che paradosso!

    Pietro Gennari
    monumento alla stronzaggine degli architetti: in francia era nato per essere un carcere ma i francesi anno ben pensato di venderlo indovinate chi la comperato?????????????

    Claudio Durpetti
    Quanta demagogia e populismo ho letto fin qui. Quanto pressapochismo e superficialità scintillano dalle vostre parole. Parole, scusatemi, di chi non vive questa situazione e che si sente offeso perchè vede dal lontano balcone del proprio appartamento, la minacciosa skyline del “Serpentone”. Ma chi ve le racconta tutte queste “fregnaccie”? Il palazzo secondo voi può realmente fermare il vento??? Ma ci riflettete quando parlate? O l’architetto che come nei film di serie B, decide di salire all’ultimo piano e simbolicamente si uccide ai piedi della propria creatura….
    Madonna mia quanto poco ci si mette a screditare qualcuno, e quanto tempo ci vuole, al contrario, per riabilitarlo…certo, architettonicamente sfugge da ogni canone normale di costruzione, e certo…c’è qualcuno che non vive “tanto per la quale” ma lasciatemi essere banale e retorico, chi di voi conosce un quartiere abitato esclusivamente da santi??? La verità è che qui vive gente che campa di lavoro e che non può pagarsi gli avvocatoni per coprire le prprie malefatte, o crediamo che alla Camilluccia, al Casaletto o ai Parioli vivano solo filantropi e benefattori??? Per rispondere a “Prudente Paolo”: guarda, sorvolo sulla “scifezza” (come hai scritto tu) anche se è abbastanza offensiva la maniera che hai di esprimerti in merito a casa mia, però i gusti sono gusti, ma la classe non è per tutti, volevo invece risponderti circa il “perfezZionamento” del Laurentino con il gettare la mondezza nella scarpata. Ma ci hai mai visto qualcuno gettarla??? Ma che ne sai che lo abbiano fatto gli abitanti di Corviale!?!?!? Per anni invece abbiamo combattuto contro gli stronzi dei quartieri vicini che usavano il nostro, come una discarica! Ci siamo beccati le umiliazioni di vivere in questa situazione dai negozianti di Casetta Mattei, quando siamo stati noi altri a farli arricchire. Hai capito! Tanto che vi piace riempirvi la bocca di stupidaggini!!! Venite a vedere invece i nostri prati, i nostri boschetti, i sentieri del WWF, l’aria pulita, le lucciole, il gracidar delle ranocchie e il frinir delle cicale. Io mi sveglio con i passerotti che cinguettano…non avrò un appartamento privato come voi, ma ho 100 mt garage e cantina e non devo nemmeno litigare con i condomini per il colore dello zerbino. Fatevi un esame di coscienza e dopo ne riparliamo. Per chiunque avesse parlato invece di architettura, posso solamente che essere d’accordo (non in tutto) perchè quello che si è scritto è in grandi linee la verità. Un abbraccio allo “sposo” della Sig.ra Campanella. Una grandissima persona!

  2. Manuel ha detto:

    Il Serpentone è un’indecenza, un obbrobrio, un’offesa alla dignità umana e alla città. Non credo che ci sia altro da aggiungere.

  3. Roberto ha detto:

    Le leggende…..il progettista di Corviale l’Arch. Mario Fiorentino morì di infarto, infarto che la cattivissima gestione ATER dell’epoca, aveva già palesato agli occhi del progettista il fallimento dell’intera opera. Corviale come altri mastodonti in giro per l’Europa, avrebbe funzionato solo se inserito in una rete di servizi efficienti.

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