Descrizione: Via dei Trionfi, l’attuale Via di San Gregorio. Sulla sinistra i resti dell’acquedotto Claudio (vero il Palatino) e sullo sfondo L’Arco di Costantino e il Colosseo Anno: Anni 20 Fotografo: (?) Fonte: Tratta da delcampe archivio sconosciuto Aggiunta da Stefano Pozzi
Civis Romanus L’acquedotto che si vede nella foto è il tratto finale dell’Arcus Caelimontani (o Coelemontani), un ramo dell’Aqua Claudia (acquedotto Claudio) che nasceva da Porta Praenestina (l’attuale Porta Maggiore) e costeggiando la zona detta ad SpesVeterem si dirigeva verso il Laterano, poi correva lungo il Celio, incontrava i resti dell’antica Porta Caelimontana appartenente alle mura serviane (identificata col piccolo arco ora detto di Dolabella e Silano) e finalmente attraversava la valle tra il Celio e il Palatino (l’attuale via di San Gregorio) per raggiungere quest’ultimo colle: qui forniva di acqua corrente i palazzi imperiali. Il primo tratto dell’Arcus Caelimontani era stato edificato sotto Nerone allo scopo di fornire acqua al ninfeo della sua Domus Aurea. Quando quest’ultima fu smantellata alla morte del proprietario, il ramo subì modifiche: fu allungato per consentirgli di raggiungere il Celio e gli fu dato il nome della II Regione che attraversava (Regio Coelimontana). Ne rimangono tratti consistenti in via Statilia, due frammenti presso San Giovanni in Laterano, un lungo tratto che attraversa il Celio ma con i fornici tamponati (in parte adibito a muro di cinta di Santo Stefano Rotondo) e il frammento sulle pendici del Palatino che si vede nell’immagine.
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Civis Romanus L’acquedotto che si vede nella foto è il tratto finale dell’Arcus Caelimontani (o Coelemontani), un ramo dell’Aqua Claudia (acquedotto Claudio) che nasceva da Porta Praenestina (l’attuale Porta Maggiore) e costeggiando la zona detta ad SpesVeterem si dirigeva verso il Laterano, poi correva lungo il Celio, incontrava i resti dell’antica Porta Caelimontana appartenente alle mura serviane (identificata col piccolo arco ora detto di Dolabella e Silano) e finalmente attraversava la valle tra il Celio e il Palatino (l’attuale via di San Gregorio) per raggiungere quest’ultimo colle: qui forniva di acqua corrente i palazzi imperiali.
Il primo tratto dell’Arcus Caelimontani era stato edificato sotto Nerone allo scopo di fornire acqua al ninfeo della sua Domus Aurea. Quando quest’ultima fu smantellata alla morte del proprietario, il ramo subì modifiche: fu allungato per consentirgli di raggiungere il Celio e gli fu dato il nome della II Regione che attraversava (Regio Coelimontana).
Ne rimangono tratti consistenti in via Statilia, due frammenti presso San Giovanni in Laterano, un lungo tratto che attraversa il Celio ma con i fornici tamponati (in parte adibito a muro di cinta di Santo Stefano Rotondo) e il frammento sulle pendici del Palatino che si vede nell’immagine.