Descrizione: Borgata Tufello, sullo sfondo la Chiesa di Santa Maria Assunta Anno: anni ’60 Fotografo: (?) Fonte: archivio sconosciuto Aggiunte da Alessandro Castellotti
Come ricordo bene questa baraccopoli! era di fronte la chiesa del Tufello, Parroco Don Parisio. Nelle baracche di legno e lamiere ci vivevano famiglie italiane provenienti dal sud, alla ricerca di lavoro nella capitale. Queste famiglie sono state successivamente trasferite nelle case popolari costruite nelle varie borgate romane.
Infatti io mi ricordo di più di quelle a Via Monte Rocchetta. Quando siamo andati nel 60 avevo 4 anni e quelle davanti la chiesa non me le ricordo. Anch’io ricordo Don Parisio e la festa dell’Assunta quando facevano la processione e poi mettevano le bancarelle – . Che felicità per noi bambini
Nel 1960 queste baracche furono rase al suolo. Io abitavo nell’unica casa in muratura (ex batteria antiaerea) intorno alla quale erano sorte le baracche. La nostra casa era fornita di acqua e luce, tanto che Zia Maria dava ad alcuni confinanti la possibilità di stendere delle prolunghe per prelevare l’energia elettrica per accendere una lampadina. A quel tempo i televisori erano cosa rarissima, ancor meno frigoriferi e lavatrici. Poi, come detto, nel 1960 ci assegnarono la casa (popolare) in fondo a via delle Isole Curzolane e tutto quello che c’era sulla collinetta davanti alla chiesa fu raso al suolo. Fabio F.
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Come ricordo bene questa baraccopoli! era di fronte la chiesa del Tufello, Parroco Don Parisio.
Nelle baracche di legno e lamiere ci vivevano famiglie italiane provenienti dal sud, alla ricerca di lavoro nella capitale.
Queste famiglie sono state successivamente trasferite nelle case popolari costruite nelle varie borgate romane.
negli stessi anni al Tufello c’erano altre baracche in Via Monte Rocchetta
Infatti io mi ricordo di più di quelle a Via Monte Rocchetta. Quando siamo andati nel 60 avevo 4 anni e quelle davanti la chiesa non me le ricordo. Anch’io ricordo Don Parisio e la festa dell’Assunta quando facevano la processione e poi mettevano le bancarelle –
. Che felicità per noi bambini
Nel 1960 queste baracche furono rase al suolo. Io abitavo nell’unica casa in muratura (ex batteria antiaerea) intorno alla quale erano sorte le baracche. La nostra casa era fornita di acqua e luce, tanto che Zia Maria dava ad alcuni confinanti la possibilità di stendere delle prolunghe per prelevare l’energia elettrica per accendere una lampadina. A quel tempo i televisori erano cosa rarissima, ancor meno frigoriferi e lavatrici. Poi, come detto, nel 1960 ci assegnarono la casa (popolare) in fondo a via delle Isole Curzolane e tutto quello che c’era sulla collinetta davanti alla chiesa fu raso al suolo. Fabio F.
Io ricordo le ruspe che si vedevano e mi pare che ci fossero tutti polizioti in tenuta antisommossa a via Scarpanto