Descrizione: Via delle Azimelle. La via prendeva il nome dal pane azimo preparato da un forno adiacente anno: 1880/85 Fotografo: Ettore Roesler Franz Fonte: “Roma Scomparsa nelle fotografie di Ettore Roesler Franz”, di C. Bernoni – R.Mammuccari, Newton Compton Editore Aggiunta da Sandro Bardaro
La piazza era lungo la via, che andava da via Rua a piazza delle Tre Cannelle, R XI, S. Angelo. Il nome derivava dalle azimelle, le piccole focacce di pane non lievitato (azimo) in forma di gallette rotonde, usate dagli ebrei durante l’Ottavario pasquale. Piazza e via erano infatti nel Ghetto e sono sparite con questo. La via procedeva a segmenti articolati, formando un angolo irregolare, e al centro della congiunzione si era formata la piazzetta; c’era anche un Arco delle Azimelle. Si apriva su un gomito della via davanti alla lunga scalinata ripida di una casa e che serviva di accesso dalla strada ai piani superiori. La via fu anche chiamata del Forno delle Azimelle per l’esistenza di un forno dove si cuocevano quelle speciali gallette; era gestito fin dal 1598 dall’Istituto Ebraico Ghemillud Hasadim, che aveva appunto l’esclusiva delle azimelle.
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La piazza era lungo la via, che andava da via Rua a piazza delle Tre Cannelle, R XI, S. Angelo. Il nome derivava dalle azimelle, le piccole focacce di pane non lievitato (azimo) in forma di gallette rotonde, usate dagli ebrei durante l’Ottavario pasquale. Piazza e via erano infatti nel Ghetto e sono sparite con questo. La via procedeva a segmenti articolati, formando un angolo irregolare, e al centro della congiunzione si era formata la piazzetta; c’era anche un Arco delle Azimelle. Si apriva su un gomito della via davanti alla lunga scalinata ripida di una casa e che serviva di accesso dalla strada ai piani superiori. La via fu anche chiamata del Forno delle Azimelle per l’esistenza di un forno dove si cuocevano quelle speciali gallette; era gestito fin dal 1598 dall’Istituto Ebraico Ghemillud Hasadim, che aveva appunto l’esclusiva delle azimelle.