Villa Doria Pamphilj

Villa Doria Pamphilj

Fonte della foto: Wikipedia

La villa Doria Pamphilj è uno dei parchi più ampi e importanti della città di Roma; con i suoi 184 ettari di estensione trae origine dalla tenuta di campagna di una famiglia nobile romana. È, inoltre, la sede di rappresentanza del governo italiano.

Progettata dallo scultore Alessandro Algardi e dal pittore Giovanni Francesco Grimaldi agli inizi del Seicento, è una delle ville meglio conservate della città. Nel 1960 venne divisa in due parti distinte per l’apertura della via Olimpica in occasione dei Giochi della XVII Olimpiade.

Attualmente villa Pamphilj è ripartita in tre aree: il palazzo e i giardini (pars urbana), la pineta (pars fructuaria), e la tenuta agricola (pars rustica).

Quello che all’epoca era solo un modesto appezzamento agricolo fuori dalle Mura aureliane, la cosiddetta Villa vecchia, venne acquistata dal nobile Panfilo Pamphilj il 23 ottobre del 1630. Tra il 1644 e il 1652, mentre la famiglia Pamphilj otteneva prestigio grazie al pontificato di Innocenzo X, fu affidata la progettazione della Villa nuova allo scultore Algardi e al pittore Grimaldi, con la collaborazione del botanico Tobia Aldini per quanto riguardava i giardini.

Fontana del Cupido di fronte alla villa

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Nel 1849 la villa fu teatro di una delle più cruente battaglie per la difesa della “Repubblica Romana”: le truppe francesi della Seconda Repubblica il 2 giugno occuparono villa Corsini, allora alla periferia ovest di Roma, il 3 giugno 1849 le truppe garibaldine tentarono invano di riconquistarla, durante uno degli assalti morì il colonnello Angelo Masina e fu ferito a morte Goffredo Mameli.

Nel 1856 la villa fu unita alla confinante villa Corsini e tutto il complesso venne trasformato in una grande azienda agricola. Iniziati i primi espropri da parte del Comune di Roma nel 1939, il nucleo originario della villa fu acquistato dalla Stato Italiano nel 1957. Oltre 168 ettari furono acquisiti dalla municipalità romana; la parte occidentale nel 1965, la restante nel 1971 con apertura al pubblico nel 1972.

Rimane proprietà della famiglia Doria-Pamphilj la cappella funeraria opera di Odoardo Collamarini.

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