Museo dell’Altomedioevo
Con il rinnovato interesse per i secoli successivi alla fine dell’impero romano, nel 1967 sorse all’Eur, in uno degli edifici pensati per l’esposizione universale del 1942, il Museo dell’Altomedioevo. Il primo reperto esposto è una splendida fibula in oro datata al V secolo d.C e proveniente dal Palatino, elemento d’abbigliamento dei funzionari imperiali.
Si notano poi alcuni ritratti di imperatrici tardoantiche e una fistula (tubatura) in piombo che rivela un restauro effettuato sotto il dominio dei goti.
Il nucleo principale del museo è costituito dai corredi delle necropoli longobarde di Nocera Umbra lungo la via Flaminia, e Castel Trosino lungo la via Salaria, entrambe scavate a fine ‘800 dagli archeologi Pasqui e Mengarelli.
Sono visibili i primi gioielli, fibule e collane variopinte, che le donne longobarde portarono con sè nel corso della migrazione del 568, anno del loro ingresso in Italia, e quelli via via più raffinati delle generazioni seguenti, che si assimilarono alla popolazione locale assorbendone anche usi e costumi. Eccezionali le fibule (spille) tonde in oro, quelle a staffa con motivi animaleschi e gli orecchini di produzione bizantina.
Notevoli anche i corredi delle sepolture maschili, con elementi di corazze, decorazioni di cinture in oro e argento, spade,pugnali, scudi, finimenti equini.
Si passa poi alla vita quotidiana nell’altomedioevo con la sezione delle ceramiche di età carolingia trovate nel foro romano, agli arredi architettonici delle chiese di Roma e Provincia, caratterizzati da intrecci, girali vegetali, croci e pavoni, e al grandioso pavimento in mosaico con tessere di riutilizzo proveniente dalla chiesa rurale (domusculta) di S.Rufina.
Una sezione a parte espone pregiate stoffe copte dell’Egitto cristiano.
Da quasi venti anni il museo si è ampliato con l’eccezionale rivestimento pavimentale e parietale, di fine IV secolo, rinvenuto a Ostia Antica, uno dei più pregevoli esempi di opus sectile policromo, rimontato nelle aule del museo rispettando le proporzioni originali dell’ambiente: una vera immersione nella bellezza.
Fotografie scattate durante le visite guidate di Roma Sparita da Paolo Scatarzi, Greeny Sonlu, Irene Isopi, Livia Cozzi, Massimo Meli
Testo a cura della dott.ssa Lucia Prandi
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