Il Museo Boncompagni Ludovisi, il costume e la moda dei secoli XIX e XX
Il Villino Boncompagni Ludovisi, architettura in stile barocco con contaminazioni di gusto Liberty, fu realizzato nel 1901 dall’architetto Giovanni Battista Giovenale quale residenza nobiliare del Principe Andrea Boncompagni e della seconda moglie, la svedese Blanceflor de Bildt.
Oggi è un piccolo, delizioso museo, sconosciuto ai più, dedicato alle Arti Decorative che mette in mostra una collezione complessa costituita da numerosi lasciti privati ricostruendo il clima culturale dei primi decenni del Novecento, anni in cui il villino, frequentato anche da personaggi internazionali, dignitari, ecclesiastici e diplomatici, costituì un punto di riferimento importante per la vita culturale della città. Gli eleganti interni raccontano una società italiana moderna ritratta da artisti e testimoniata dall’arte della quotidianità, dalle ceramiche agli arazzi dai mobili agli abiti, restituendoci in tal modo uno spaccato della vita del nuovo secolo: il salottino ha ancora la carta da parati stampata a mano con motivi floreali e faunistici (XVIII secolo); al centro la culla in bronzo, oro e argento eseguita da Giulio Monteverde (1901) per il Comune di Roma, che la donò a Vittorio Emanuele III per la nascita della primogenita.
Il cuore del museo è rappresentato dalle collezioni e dai disegni di moda dei grandi stilisti romani, ma di assoluto rilievo anche la collezione d’arte moderna, con opere di Chini, Prampolini, De Chirico, Balla, Cambellotti, artisti che ebbero una convinzione comune: che arte e vita dovevano essere intrecciate e con una forte carica etica e l’impegno a trasformare l’ambiente di vita e le condizioni sociali.
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