Santa Maria Liberatrice


Descrizione: Piazza di Santa Maria Liberatrice – Chiesa di Santa Maria Liberatrice in corso di ultimazione.
Anno: 1908
Fotografo: (?)
Fonte: Archivio Storico Salesiani
Aggiunta da Maurizio Rauco

Una risposta

  1. Loredana Diana ha detto:

    Sandro De Renzis
    La chiesa di S.Maria Liberatrice fu costruita tra il 1878 ed il 1903 durante il pontificato di Leone XIII; il terreno sul quale sorge, era di proprieta della Santa sede e fu eretta con lo scopo di grande edificio di culto. Le fondamenta furono gettate dai benedettini di S.Anselmo dell’Aventino e solo successivamente, nel 1904, Pio X riprese le attività di costruzione, incaricando per i lavori i salesiani di Don Bosco (già insediati a Testaccio) e le oblate di Tor de’ Specchi, benedettine di S.Francesca Romana. Le svariate
    opere d’arte che ornavano la chiesa furono trasferite nel convento di Tor de’ Specchi; la sacra immagine, raffigurante la Madonna con il Bambino (XVI secolo), fu trasferita nella nuova Chiesa e situata sull’altare maggiore, ornata da un prezioso baldacchino in marmo rosso sorretto da quattro colonne di granito con simboli degli evangelisti sui
    capitelli delle colonne. La chiesa è eretta sull’omonima piazza S.Maria Liberatrice, nome assegnato solo dopo la riorganizzazione del rione del 25 maggio 1886; in principio infatti, era denominata piazza dell’Industria. La chiesa in stile romanico, realizzata in laterizio e travertino, fu concepita dall’architetto torinese Mario Ceradini: l’imponente facciata è suddivisa in tre portali ad arco a tutto sesto con lastre in travertino. La sezione centrale, è tornata nella parte superiore da due grandi cerchi di marmo detto
    “africano”, da mosaici che sovrastano gli stemmi di Pio X, e da una finestra polifora. Il mosaico superiore rappresenta la Crocifissione, con il Cristo vestito e ad occhi aperti, osservato da Maddalena e da S.Giovanni; alle loro spalle sono posizionati due soldati, uno con la spugna e l’altro con la lancia. Il mosaico inferiore, ricostruito nel 1924 dopo una brutta caduta rappresenta la Madonna fra i Santi Pietro e Paolo; il tutto è ornato da palme e i fiumi simbolici. L’interno della Chiesta è suddiviso a tre navate; la pavimentazione di quella centrale, ornato da un mosaico in bianco e nero con frammenti di marmi con raffigurazioni di elementi geometrici e simboli zodiacali. Tra il 1956 e il 1964 Luciano Bartoli realizzò l’affresco absidale raffigurate la Trinità e l’Incarnazione, le opere di misericordia, le vetrate sulla facciata e nelle navate raffiguranti i santi. (da
    “Testaccio – il cuore della vecchia Roma)

    Michele Ralli
    Si notino i ponteggi in legno :-)

    Rina Mercadante
    la festa a fine maggio con le bancarelle e l’odore di zucchero filato.. la musica organizzata dal mitico Alberto Mariotti..

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