Villino Naselli
Descrizione: Villino Naselli in via Ticino 3; progettato da Ugo Gennari nel 1930 per il Conte Gerolamo Naselli. L’immagine ritrae l’edificio prima dell’ampliamento che avvenne negli anni ’50, dopo l’acquisto dell’immobile da parte delle Ancelle del Divin Cuore per farne la propria casa generalizia.
Anno: 1949
Fotografo: (?)
Fonte: Archivio privato Esclavas Del Divino Corazòn
Aggiunta da Valentina Scipione
…ma sbaglio o è stata sopraelevata di due piani?
Si,fu costruito nel 1930,sopraelevato negli anni ’50,
Abbattuto a ottobre 2017.
Abbattuto!?
Una vergogna !!!
Ringraziate il palazzinaro Navarra…
Ma adesso è in fase di demolizione?
Non esiste più.
Che peccato. Un angolo di Roma cancellato dalla sporca speculazione edilizia.
Speculazione è anche sulla nuova illuminazione stradale che sta cambiando Roma! ??
Ohhh finalmente una foto di quando era un villino. Ebbasta con l’indignazione contro la speculazione.
Ma le facessero all eur o a roma est ste cose
No sono una persona ragionevole
Potevano abbattere i due piani aggiunti negli anni ’60 alla costruzione del 1930. Il risultato della sopraelevazione non era neanche atroce (lo vedo da 40 anni). Al suo posto intendono costruire una bella scatoletta di calcestruzzo.
Che magari non viene giù da sola. Ma per favore.
Quindi seguendo il suo pensiero, occorreva piuttosto eliminare i due piani pericolanti e magari restaurare l’aspetto del Palazzo del 1930.
Ha dato un occhiata al progetto in sostituzione?
Ho visto tutto. È evidente che non ha senso spendere denaro per eliminare due piani costruiti nel 50 e lavorare su fondamenta del 30. Sul valore estetico della nuova costruzione posso dire che la trovo molto bella. Si poteva ricostruire con tecniche moderne un palazzo identico all’originale (del 30)? Si, dall’altra parte della strada l’hanno fatto (aggiungendo il garage sotto che non c’era e spendendo evidentemente una fortuna) ma se non è obbligatorio il proprietario sarà anche libero di scegliere o bisogna chiedere “ai cittadini”?
È puro guadagno. Appartamenti di lusso costruiti al posto del precedente palazzetto, venduti ed acquistati ad un prezzo altissimo. Punto.
Ah, a proposito, il fabbricato non era vincolato, l’area non è vincolata, il permesso a costruire è stato rilasciato. Il progetto del nuovo fabbricato può piacere o meno, ma perché insistere ancora col discorso della Soprintendenza?….
Se invece fosse stato ricostruito con l’estetica originale non sarebbe stato venduto GUADAGNANDO?
molto bella???
Molto
L’estetica originale ci sembra che fosse in armonia col quartiere.
Quella del 30?
Di quale quartiere parlate !!
Sei amico di Navarra, hahaha
Marina Sette si parla dei quartieri Coppedè e Trieste… Ora al posto del palazzetto che è stato abbattuto, sorgerà in bel ECOMOSTRO?
Magari avercene di ecomostri come quello.
Roma sparita davvero, purtroppo.
Si sta cominciando ad erodere una delle poche cose rimaste a Roma , la bellezza!
Roma Sparita: ovvero: se il presidente dell’Ordine degli Architetti firma l’abbattimento di una stupida palazzina degli anni ’30, in una delle zone più brutte di Roma, il quartiere Coppedé, per farci finalmente una bella costruzione moderna…
“Bella”??????
“Bella costruzione moderna”, un ignobile balconume….
Demolizione intollerabile! Gli speculatori con i loro palazzinari hanno approfittato dell inadeguatezza e incapacità degli attuali amministratori fi Roma…
?
+due piani
Peccato che non esista più il senso del “bello” … e i canoni del “bello” ….sigh. ..la cura messa nel progettare e realizzare quella palazzina del ’30 non avrà nulla a che vedere con la realizzazione di uno scatolone con balconi scatoloni che verrà su in men che non si dica ..ogni giorno un piano …!!!
Ancelle del divin cuore della provvidenza del nostro signore presente dovunque lo cerchi e abbandoni il tuo cuore al suo divino celestiale ….
Via Ticino… Mara Si
Se tutti facessero i ragionamenti che ho letto qui sopra Roma non esisterebbe più! Un villino sano anni 30 quartiere coppede ‘…. venduto dalle suore demolito in un giorno X far spazio alla modernità che cozza con tutto il resto! I responsabili sono dei farabutti! Orrendo tutto orrendo!
guarda che questo villino non esiste più dagli anni 50, fu ampliato con doppia sopraelevazione e rigonfiamenti vari era una schifezza abbattibilissima il problema e con “cosa” la si sostituisce, lo stile caltagironese colpisce ancora… :-/
Peccato, tutte le cose belle spariscono, le belle architetture per ritrovarci con tanti parallelepipedi senza alcuna armonia !
si valla a cercà l’hanno buttata giu’ l’altra settimana !!!! una cosa scandalosa… ora ci costruiranno una cagata moderna che non c’entra una mazza col coppedè… che droghe usano??? mah !!!
…..ho assistito alla demolizione e posso dire che al primo terremoto serio questo villino sarebbe venuto giu’, hanno fatto quindi bene a demolirlo.Detto questo, il nuovo progetto e’ orrendo e fuori contesto. E’ un peccato perche’ e’ stato dimostrato che si puo’ fare architettura moderna anche in contesti esteticamente consolidati, ad esempio, le nuove costruzioni dell’ arch.Cino Zucchi a Venezia sono un buon esempio.Per queste zone pregiate la sovrintendenza dovrebbe dare delle linee guida progettuali in modo che architetti senza talento ed imprenditori senza scrupoli non facciano troppo danno.
Ma a Roma non ci sono terremoti seri
Laura Capriccio Jovinelli …..guarda il Colosseo, tutte le grandi lesioni sono state causate da terremoti importanti, l’ultimo 500 anni fa.Eppoi, tranne la Sardegna e l’ Argentario tutta l’Italia e’ sismica, piu’ o meno.
Ma che ce la stai a Tirà??
La domanda vera è : questa nuova sarà edificata con criteri antisismici??
…..inutile grattarsi i genitali in questi casi, meglio verificare se la propria casa ha un minimo di solidita’ strutturale, scampare ad un terremoto non e’ solo una questione di fortuna ma di intelligenza.
Marilu De Minicis ….ovvio, e’ obbligatorio per legge!
Uahahahauah
BRAO, la doppia sopraelevazione e i “bozzi” l’avevano deturpato ed indebolito, sacrificabilissimo,ù il problema è la palazzina caltagironesca che lo sostituisce… :-/
Si può anche non approvare la demolizione e non condividere l’operazione di costruzione di edilizia in linguaggio così marcatamente contemporaneo, si può anche non approvarne il gusto …. MA ….La palazzina anni ‘30 non esisteva più dagli anni 50 quando sono stati aggiunti due piani e successivamente volume dell’ascensore e corpi tecnici di notevoli dimensioni sul lastrico solare…quindi mi sembra ingiusto incolpare sovrintendenza e soprintendenza di non aver vincolato ciò che non era vincolabile. Siamo fuori il quartiere Coppedè in una porzione di città non caratterizzata da un linguaggio unico, anzi è evidente la compresenza di linguaggi differenti, quindi non si può incolpare nessuno di non aver posto vincoli areali.
La situazione è semplice: è stata abbattuta una palazzina che, bene o male, aveva una sua dignità e che non disturbava più di tanto in quel contesto. Gli argomenti circa il possibile crollo durante un possibile terremoto sono totalmente risibili e denotano un chiaro interesse. Al posto della palazzina sorgerà l’ennesimo ecomostro in disprezzo di ogni esigenza ambientale e di qualsiasi valutazione estetica. Una ennesima grave ferita al tessuto urbano della Città Eterna. Una vergogna!
https://www.facebook.com/ItaliaNostraOnlus/videos/1559231547476838/
… ma quale interesse!!!Roma e’ zona sismica e quella palazzina, perdipiu’ alzata di due piani rispetto ai soli due originari non lo era!E’ un principio fisico che piu’ un edificio e’ alto piu’ e’ a rischio terremoti e questo era stato pure raddoppiato in altezza.Inoltre ho osservato durante la demolizione che i muri portanti venivano giu’ come se fossero di carta, paradossalmente erano piu’ solidi i solai, situazione ideale, stile Amatrice.Il punto non e’ demolire o no ma e’piuttosto come ricostruire. Lo ribadisco, il nuovo progetto fa schifo,e’ sgraziato e fuori contesto.Questo non vuol dire che l’architettura moderna non sia compatibile con quella antica. Non per vantarmi, ma io stesso ho costruito al Gianicolo in un contesto ben piu’ antico di quello di Coppede’ e nessuno ha fiatato.
Interesse c’è, altrimenti con questo criterio ci sarebbero ben altre priorità rispetto a Via Ticino. Trovare la scusa del problema sismico mi pare veramente surreale.
Sono contento che almeno siamo d’accordo che il nuovo progetto sia un ecomostro.
Quanto al Gianicolo anche lì purtroppo sono stati fatti danni incalcolabili e, purtroppo, irrimediabili. Non mi riferisco ovviamente al suo lavoro che non conosco, ma anche il Gianicolo è pieno di ecomostri.
Che nessuno fiati non significa nulla e non è affatto una consolazione.
Questa palazzina di Via Ticino andava lasciata al suo posto e non andava certo sostituita da un nuovo edificio che peserà violentemente sul contesto circostante. Basta vedere il filmato di “Italia Nostra”. Abbiamo già fatto tanti errori di questo genere negli anni 50 e negli anni 60: errare è umano, perseverare è diabolico! Ovunque al mondo creare degli ecomostri è un errore madornale, crearli a Roma è un peccato capitale!
https://www.facebook.com/ItaliaNostraOnlus/videos/1559231547476838/
…..scusi se insisto ma il rinnovamento edilizio e’ cosa che e’ sempre esistita in tutti i luoghi ed in ogni tempo, altrimenti abiteremmo ancora nelle caverne.
Mauro Bucarelli ….il mio lavoro e’ in vicolo di Sant Onofrio terminato da due anni, le palazzine di cui parla sono state realizzate decenni e decenni fa.
Mauro Bucarelli la palazzina abbattuta è ESATTAMENTE uno di quegli errori degli anni 50 di cui parli una “schifezza” instabile, sacrificabilissima, con cosa è un altro problema e sicuramente la palazzina caltagironesca era da evitare…
andava demolita la soprelevazione anni 50 e ripristinato il villino com’era e come appare in foto, A parte tutto c’è da chiedersi: ma come hanno azzardato negli anni ’50 a soprelevare di ben tre piani un villino di soli due piani?
…..punti di vista. A me sembra una posizione un po’ talebana valida solo in casi eccezzionali quando si e’ in presenza di un capolavoro assoluto e che non e’ il nostro caso. Eppoi vallo a raccontare alle suore che avrebbero perso due piani!
io intendevo dire che, se proprio volevano metterci le mani, suggerivo la mia soluzione, altrimenti andava lasciato così com’era.
Negli anni ’50 le sopraelevazioni erano permesse quasi dappertutto. A Milano le hanno reintrodotte recentemente per evitare il cosidetto ‘consumo di suolo’ e naturalmente hanno rovinato tante belle architetture, antiche e moderne!?
Abbatterlo è stato un delitto
Soldi soldi soldi
♡♥
E al suo posto Miami Beach… Roma borghese vs Roma cafona
e ancora c’è chi dice “vabbè…ma mica hanno demolito il Colosseo!”. Che vergogna…e quanta ignoranza.
Ma ti rendi conto che quel villino era stato sventrato 60 anni fa, avevano più che raddoppiato la cubatura, ovvero aggiunti due piani e allargato la base… ma di cosa stiamo parlando?!
https://www.facebook.com/fabio.lattanzi.96/posts/851300195032934
Guardate il video e capirete di cosa parlo.
Piuttosto dite che quello che stanno costruendo non vi piace, che è un’altra argomento.
mi rendo conto e sono pure certa che I discorsi da fare su questo intervento sono tanti! Ho già fatto mille volte questo discorso! Ho spiegato che sì, NON credo sia un intervento migliorativo ed è infatti un altro discorso! Quindi I discorso sono più di uno. “NON È IL COLOSSEO” non se po’ sentì!!!!! È un discorso qualunquista. Poi possiamo pure parlare dei led a luce fredda e bla bla…quante ne vuoi proprio! Roma ormai è in mano agli zoticoni. E se mi ricordo bene siamo ancora in democrazia (forse eh), perciò esistono anche le opinioni e la legge ed I vincoli NON SEMPRE sono buonsenso…figurati se sono estetica.
Appunto, l’estetica è un parametro soggettivo, quindi in qualunque modo contestabile.
Ecco perché esistono vincoli e regole.
Se ci si dovesse basare sul gusto delle persone in modo “democratico” discuteremmo anni anche del colore delle mattonelle della metro
ecco…la metro! Ok ok…non ne parliamo…
1 Non è (in questo caso) solo il problema di cosa butti giù.
2 Non è il problema di cosa costruisci (in questo ed in altri casi).
3 IN QUESTO CASO è il problema di cosa butti giù+cosa costruisci al suo posto.
Questo è il discorso di via Ticino!