Vittoriano


Descrizione: Vittoriano
Anno: 1911
Fotografo: (?)
Fonte: archivio sconosciuto
Aggiunta da Loredana Diana

18 Risposte

  1. su Facebook ha detto:

    …quindi ancora non c’era il Milite Ignoto?

  2. su Facebook ha detto:

    Meglio non farlo…brutto

  3. su Facebook ha detto:

    Hanno distrutto un quartiere medievale per fare questa schifezza.

  4. su Facebook ha detto:

    Ne hanno distrutte di cose negl’anni !

  5. su Facebook ha detto:

    Da abbattere c’è solo la non conoscenza del monumento e tanta banalità di commenti triti e ritriti di chi mai ha superato il cancello di ferro

  6. su Facebook ha detto:

    Piuttosto spendeteci un pomeriggio e fateci un giro a mente aperta

  7. su Facebook ha detto:

    Per me va smontato e rimontato altrove, e ricostruita la città con materiali stile e piante catastali di prima. In Francia è stato fatto a St.Malo negli anni 50, dopo i bombardamenti della guerra che l’avevano rasa al suolo, ed è bellissima

  8. domedf ha detto:

    Quanta banalità e ignoranza. Ne abbiamo da vendere in questo paese. In piazza Venezia c’era un groviglio di strade e case con uno squallore pazzesco, la piazza era piccola 1/10 di quella di oggi, con o senza il Vittoriano quell’area andava allargata e aperta per soddisfare esigenze urbanistiche che ogni città moderna doveva avere. Parigi nell’ottocento sotto il governo di Napoleone III è stata completamente stravolta e ha dovuto sacrificare un bel po’ della suo aspetto medievale per aprire viali e strade che potessero permettere una circolazione fluida e scorrevole. Lo stesso è stato fatto anche a Roma cercando di rispettare il più possible la città. Il Vittoriano è un capolavoro dell’architettura neoclassica, un’opera valida e di grande qualità edilizia, una terrazza panoramica nel cuore della città che rompe la monotonia del suo aspetto medievale e dà continuità con il suo passato imperiale, e c’è chi piange per un quartiere che prima era una bettola e un chiostro abitato da quattro suore (come se non ce ne fossero abbastanza di chiostri e conventi in giro per roma). Ci siamo abituati alla pochezza, alla mediocrità e alla banalità di certi quartieri di periferia che non si sa apprezzare l’originalità e il coraggio di un opera unica nel suo genere. Se fosse per la mentalità di certe persone vivremmo ancora nelle tende con le canne di bambù.

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