Descrizione: Casa a ballatoio a Tiburtino III Anno: (?) Fotografo: (?) Fonte: Ricerche sul Tiburtino III. Atti del Convegno. Liceo Artistico E. Rossi, Gangemi Editore Aggiunta da Loredana Diana
Lì, non ricordo se in Via del Badile, comunque al Tiburtino III, anche mio zio (fratello di mio padre) venne coattivamente sbattuto lì dal Duce, nei famosi anni in cui si stava ricostruendo la “Roma Imperiale”, con l’abbattimento e lo sventramento di interi quartieri di Roma. Mi ricordo (ché ogni tanto mio padre, con il 309, si recava in visita dal fratello, con me e mamma al seguito) una topaia con una sala da pranzo (con angolo cucina) una camera da letto e un bagno (sic)!
Sicuro! C’erano, eccome! Come ho già avuto modo di dettagliare, in uno di quegli alloggi era stato alloggiato un mio zio paterno. Ti dirò di più. Vista l’esiguità della metratura interna, che permetteva a stento di viverci, di fronte alla lunga fila di costruzioni, erano stati anche allineati degli sternditoi, per permettere alle massaie di stendere i panni e farli asciugare. Ovviamente, i panni si lavavano nei lavatoi comuni a tutti, lavatoi costruiti appositamente per un uso comune. E non voglio ricordare oltre!
Tutto vero mio nonno con la famiglia da Porta metronia furono trasferiti a tiburtino. 11 persone in due camere con diciamo cucina e una specie di gabinetto,e loro già eravamo fortunati . Altri venivano da borgo da trastevere e così via. Intorno il nulla.
Guido Provvisionato c’ho un vuoto nella mia mappa dei ricordi sul lotto nove!! Sono nato nel lotto XIII e bene o male ho ricollocato la maggior parte dei lotti fino al XVII° mi manca il III il IV e appunto il IX!! :'(
Ho fatto una piccola ricerca in rete nell’archivio mappe dello IACP ed altri enti professionali ho recuperato una foto aerea del 1940 e ho potuto ricostruire la mia “mappa mentale” e credo di ricordare che quel tipo di abitazioni erano nei pressi del mercato. Ciao
Volete ulteriore conferma dell’esistenza di quei lotti al Tiburtino III e a Pietralata? Andatevi a rivedere (o a vedere per chi non l’ha già visto) lo speldido film “L’Onorevole Angelina”, con la GRANDE Anna Magnani, e Ave Ninchi, che è testimonianza che, quanto sin qui detto, è assolutamente vero! Il film, infatti è stato completamente girato tra Tiburtino III e Pietralata, ed è un tragico spaccato della vita di allora!
La mia nn era una critica!!!semplicemente ci sono anche a al trullo!!!e’ evidente che in quegli anni venivano concepite così le case iacp.nuona giornata
Non volevo assolutamente muovere alcun rimbrotto alla tua affermazione che “stavano anche a Pietralata”. Volevo solo portare a conoscenza dei giovani d’oggi della “vita” (cioè di come si era costretti a vivere a Roma) di quegli anni. E, appunto, il film “L’onorevole Angelina” è un tragico spaccato dell’epoca. Tutto qui. E tutti noi dovremmo ricordare, con affetto e con rispetto, quegli anni, affinché taluni episodi non accadano più. Sopratutto, noi “vecchietti”, che siamo stati diretti testimoni di quegli anni, abbiamo (almeno io così la penso) abbiamo l’obbligo morale di portare a conoscenza dei giovani di oggi la “Roma” degli anni 40/50/60.
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Uguale a Trullo e Primavalle
Lì, non ricordo se in Via del Badile, comunque al Tiburtino III, anche mio zio (fratello di mio padre) venne coattivamente sbattuto lì dal Duce, nei famosi anni in cui si stava ricostruendo la “Roma Imperiale”, con l’abbattimento e lo sventramento di interi quartieri di Roma. Mi ricordo (ché ogni tanto mio padre, con il 309, si recava in visita dal fratello, con me e mamma al seguito) una topaia con una sala da pranzo (con angolo cucina) una camera da letto e un bagno (sic)!
Ci sono ancora, neh?
Si
Vi ringrazio, ma la mia era un’ affermazione. Quella zona la conosco molto bene. Da (molto) oltre 40 anni…
Dove sono quelle della foto?
Sono nato a Tiburtino III, quel tipo di costruzioni non le ho mai viste!! Sicuro di Tiburtino III?
Sicuro! C’erano, eccome! Come ho già avuto modo di dettagliare, in uno di quegli alloggi era stato alloggiato un mio zio paterno. Ti dirò di più. Vista l’esiguità della metratura interna, che permetteva a stento di viverci, di fronte alla lunga fila di costruzioni, erano stati anche allineati degli sternditoi, per permettere alle massaie di stendere i panni e farli asciugare. Ovviamente, i panni si lavavano nei lavatoi comuni a tutti, lavatoi costruiti appositamente per un uso comune. E non voglio ricordare oltre!
Tutto vero mio nonno con la famiglia da Porta metronia furono trasferiti a tiburtino.
11 persone in due camere con diciamo cucina e una specie di gabinetto,e loro già eravamo fortunati .
Altri venivano da borgo da trastevere e così via. Intorno il nulla.
Sì era lotto nove
Guido Provvisionato c’ho un vuoto nella mia mappa dei ricordi sul lotto nove!! Sono nato nel lotto XIII e bene o male ho ricollocato la maggior parte dei lotti fino al XVII° mi manca il III il IV e appunto il IX!! :'(
Ho fatto una piccola ricerca in rete nell’archivio mappe dello IACP ed altri enti professionali ho recuperato una foto aerea del 1940 e ho potuto ricostruire la mia “mappa mentale” e credo di ricordare che quel tipo di abitazioni erano nei pressi del mercato. Ciao
Stavano anche à Pietralata..
Volete ulteriore conferma dell’esistenza di quei lotti al Tiburtino III e a Pietralata? Andatevi a rivedere (o a vedere per chi non l’ha già visto) lo speldido film “L’Onorevole Angelina”, con la GRANDE Anna Magnani, e Ave Ninchi, che è testimonianza che, quanto sin qui detto, è assolutamente vero! Il film, infatti è stato completamente girato tra Tiburtino III e Pietralata, ed è un tragico spaccato della vita di allora!
La mia nn era una critica!!!semplicemente ci sono anche a al trullo!!!e’ evidente che in quegli anni venivano concepite così le case iacp.nuona giornata
Non volevo assolutamente muovere alcun rimbrotto alla tua affermazione che “stavano anche a Pietralata”. Volevo solo portare a conoscenza dei giovani d’oggi della “vita” (cioè di come si era costretti a vivere a Roma) di quegli anni. E, appunto, il film “L’onorevole Angelina” è un tragico spaccato dell’epoca. Tutto qui. E tutti noi dovremmo ricordare, con affetto e con rispetto, quegli anni, affinché taluni episodi non accadano più. Sopratutto, noi “vecchietti”, che siamo stati diretti testimoni di quegli anni, abbiamo (almeno io così la penso) abbiamo l’obbligo morale di portare a conoscenza dei giovani di oggi la “Roma” degli anni 40/50/60.
Al trullo ci sono identiche!!!!