Descrizione: Porta Capena – Installazione della stele di Axum Anno: 28 ottobre 1937 Fotografo: (?) Fonte: archivio personale Aggiunta da Alessandro Manno
Mario Campioni Avrebbe dovuto restare lì, per sempre!!! Dove ci andavo giocherellare da bambino, girandoci attorno e cercando di aprire il portoncino! Potevamo invece costruire loro un bell’ ospedale, con i soldi spesi per rispedirla nella sabbia… del deserto! E’ stata demagogia allo stato puro!Oramai, era parte anche della nostra Storia!
Mauro De Angelis …e tra l’altro è rimasta lì…nella sabbia del deserto e tutta ancora SMONTATA..
Sergio Indrio Sono assolutamente d’accordo, ma era, pare, talmente importante per gli Etiopi, che la sua riconsegna fu inserita nel trattato di pace a guerra finita. La più bella, pare, delle tante che sono ancora nella piana di Axum, stese per terra e delle quali nessuno sembra curarsi. Un simbolo quindi, prima di ogni altra cosa, la sua restituzione. E si può anche comprenderlo. Due anni fa mi è capitato di trovarmi all’areoporto di Addis Abeba dove troneggiavano enormi manifesti sulla riconsegna della stele. Che peccato! Ero affezionato a quell’immagine della stele che vedevo sin da piccolo e non posso non notare che nessuna nazione restituisce niente a nessuno…con la differenza che noi avevamo perso la guerra però…Ci si può sempre consolare con le due striminzite colonne poste al centro della spianata a ricordo delle torri gemelle…un’idea talmente balzana che ben rappresenta la povertà culturale del momento storico che stiamo vivendo (indipendentemente dal colore politico del sindaco)
Carlo Grossi @sergio-All’aeroporto di Addis i grandi manifesti c’erano già dal 2005, con la nostra bandiera dipinta sopra…a colori invertiti.
Alessandro Castrianni non è ancora smontata, è stata ricomposta nle febbraio 2009 nella valle del tigré, certo da noi faceva più bella figura… ma io sono d’accordo che ogniuno si riprenda le sue cose, non come i francesi ed i tedeschi che hanno fatto man bassa tra l’800 e i la metà del ‘900… a tutt’oggi ci fanno prosperare i loro musei…
Carlo Grossi Informatevi un pò sulla zona dei templi scavati nella roccia in Axum e scoprirete un mondo sconosciuto ai più che criticano la restituzione doverosa.Si tratta di un sito Patrimonio dell’Umanità, dalle montagne di roccia templi e scale, obelischi etc, sono stati trattai come sculture…scolpendo cioè il materiale e ricavandone i templi che sono meta annuale di migliaia di fedeli Cristiani Copti. Paolo Gavazza Opere italiane all’estero ce ne sono molte peraltro mai rientrate sul suolo nazionale , almeno se mi è concesso dirlo , qualcuno se le gode , almeno tali opere non si trovano a via nazionale rinchiuse in casse imballate , in attesa che vengono aperte per poi far esibire rari quadri , e non ne cito i pittori , tenuti lontani dalla memoria .
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Mario Campioni
Avrebbe dovuto restare lì, per sempre!!! Dove ci andavo giocherellare da bambino, girandoci attorno e cercando di aprire il portoncino! Potevamo invece costruire loro un bell’ ospedale, con i soldi spesi per rispedirla nella sabbia… del deserto! E’ stata demagogia allo stato puro!Oramai, era parte anche della nostra Storia!
Mauro De Angelis
…e tra l’altro è rimasta lì…nella sabbia del deserto e tutta ancora SMONTATA..
Sergio Indrio
Sono assolutamente d’accordo, ma era, pare, talmente importante per gli Etiopi, che la sua riconsegna fu inserita nel trattato di pace a guerra finita. La più bella, pare, delle tante che sono ancora nella piana di Axum, stese per terra e delle quali nessuno sembra curarsi. Un simbolo quindi, prima di ogni altra cosa, la sua restituzione. E si può anche comprenderlo. Due anni fa mi è capitato di trovarmi all’areoporto di Addis Abeba dove troneggiavano enormi manifesti sulla riconsegna della stele. Che peccato! Ero affezionato a quell’immagine della stele che vedevo sin da piccolo e non posso non notare che nessuna nazione restituisce niente a nessuno…con la differenza che noi avevamo perso la guerra però…Ci si può sempre consolare con le due striminzite colonne poste al centro della spianata a ricordo delle torri gemelle…un’idea talmente balzana che ben rappresenta la povertà culturale del momento storico che stiamo vivendo (indipendentemente dal colore politico del sindaco)
Carlo Grossi
@sergio-All’aeroporto di Addis i grandi manifesti c’erano già dal 2005, con la nostra bandiera dipinta sopra…a colori invertiti.
Alessandro Castrianni
non è ancora smontata, è stata ricomposta nle febbraio 2009 nella valle del tigré, certo da noi faceva più bella figura… ma io sono d’accordo che ogniuno si riprenda le sue cose, non come i francesi ed i tedeschi che hanno fatto man bassa tra l’800 e i la metà del ‘900… a tutt’oggi ci fanno prosperare i loro musei…
Carlo Grossi
Informatevi un pò sulla zona dei templi scavati nella roccia in Axum e scoprirete un mondo sconosciuto ai più che criticano la restituzione doverosa.Si tratta di un sito Patrimonio dell’Umanità, dalle montagne di roccia templi e scale, obelischi etc, sono stati trattai come sculture…scolpendo cioè il materiale e ricavandone i templi che sono meta annuale di migliaia di fedeli Cristiani Copti.
Paolo Gavazza
Opere italiane all’estero ce ne sono molte peraltro mai rientrate sul suolo nazionale , almeno se mi è concesso dirlo , qualcuno se le gode , almeno tali opere non si trovano a via nazionale rinchiuse in casse imballate , in attesa che vengono aperte per poi far esibire rari quadri , e non ne cito i pittori , tenuti lontani dalla memoria .