Mio padre è nato in quelle baracche. Sua madre è vissuta li fino al 1962. Mi accompagnava papà a trovarla, salivo in vespa e ricordo la salita di terra, la casa che aveva i mattoni in terra, la pianta di fico. Mio padre non c’è più e quando gli parlavo di dirmi qualcosa, mi diceva che ti devo dire, “tanta povertà e basta”. Era arrabbiato con la vita e mi aveva già raccontato peche i topi non gli facevano paura, camminavano sulle coperte, la casa era fatta di bandoni, si dormiva due per letto, le mutande ? a 18 anni. A lavorare in terza elementare, cicoria fatta sui campi e quando era festa uova,
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Mio padre è nato in quelle baracche. Sua madre è vissuta li fino al 1962. Mi accompagnava papà a trovarla, salivo in vespa e ricordo la salita di terra, la casa che aveva i mattoni in terra, la pianta di fico. Mio padre non c’è più e quando gli parlavo di dirmi qualcosa, mi diceva che ti devo dire, “tanta povertà e basta”. Era arrabbiato con la vita e mi aveva già raccontato peche i topi non gli facevano paura, camminavano sulle coperte, la casa era fatta di bandoni, si dormiva due per letto, le mutande ? a 18 anni. A lavorare in terza elementare, cicoria fatta sui campi e quando era festa uova,