Claudio Montesano Quel filobus è un 60: veniva da Via Cimone, a Città Giardino, e arrivava a Piazza Sonnino. A bordo c’era ancora il bigliettaio, un personaggio ingiustamente dimenticato. Proprio sul 60 ce n’era uno, corpulento e di mezza età, che, grazie alla sua profonda cultura, interrogava studenti tremebondi, aiutandoli ad affrontare interrogazioni e compiti in classe.
Daniela Astolfi che carino ..te lo immagini oggi?toglierlo è stato un errore secondo me,avrebbe fatto guadagnare tutti i biglietti dei portoghesi…
Claudio Montesano Eliminando i bigliettai, sono spariti tanti posti di lavoro. Non solo, ma i passeggeri potevano chiedere informazioni sui tragitti degli autobus, ricevere un sorriso, godere di certe battute di spirito molto romanesche. Senza contare che – come hai ricordato tu, Daniela – il biglietto lo pagavano tutti.
Daniela Astolfi a N,York il bigliettaio non c’è però puoi entrare solo davanti,paghi il biglietto al conducente,che controlla, o fai vedere la tessera,quindi niente portoghesi..(almeno nel ’95)ad Amsterdam c’è la bigliettaia che controlla eccome..noi vogliamo fare i moderni…
Claudio Montesano Io però rimpiango i bigliettai soprattutto perchè “umanizzavano” gli autobus. Sono rimasti nella memoria collettiva degli ultracinquantenni i loro inviti ad “andare avanti” e a pagare il biglietto, ma anche i loro simpatici sfottò e le innumerevoli battute ispirate da personaggi e situazioni, a cui si ispirò il grande Aldo Fabrizi in molte delle sue memorabili gags.
Daniela Astolfi si ,anch’io la penso così..anche questo fa parte di una Roma sparita purtroppo
Mariano Mestici be con la delinquenza che ce’ oggi , un bigliettaio sarebbe di sicuro di compagnia all’autista, altroche’ le macchinette , e poi di sera tardi chi lo paga il biglietto salgono e girano gratis, spesso si legge in cronaca che l’autista viene prese a botte da balordi, se ci fosse il bigliettaio sarebbero in due a difendersi…quindi rivoglio il bigliettaio…
Carlo Galeazzi Purtroppo l’ organizzazione della società in cui viviamo, espelle tutti i lavori ritenuti non indispensabili. Abbiamo perso i bigliettai, ma si sono ridotti drasticamente anche i portieri negli stabili. Esercitavano un controllo del territorio (cittadino) che oggi avrebbe avuto ripercussioni positive sulla sicurezza (…altro che l’ uso dei militari). Per non parlare degli addetti alle stazioni. Quante stazioni ferroviarie oggi sono impresenziate (…termine moderno per dire abbandonate!) diventando così luoghi perfetti per aggressioni e furti?
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Claudio Montesano
Quel filobus è un 60: veniva da Via Cimone, a Città Giardino, e arrivava a Piazza Sonnino. A bordo c’era ancora il bigliettaio, un personaggio ingiustamente dimenticato. Proprio sul 60 ce n’era uno, corpulento e di mezza età, che, grazie alla sua profonda cultura, interrogava studenti tremebondi, aiutandoli ad affrontare interrogazioni e compiti in classe.
Daniela Astolfi
che carino ..te lo immagini oggi?toglierlo è stato un errore secondo me,avrebbe fatto guadagnare tutti i biglietti dei portoghesi…
Claudio Montesano
Eliminando i bigliettai, sono spariti tanti posti di lavoro. Non solo, ma i passeggeri potevano chiedere informazioni sui tragitti degli autobus, ricevere un sorriso, godere di certe battute di spirito molto romanesche. Senza contare che – come hai ricordato tu, Daniela – il biglietto lo pagavano tutti.
Daniela Astolfi
a N,York il bigliettaio non c’è però puoi entrare solo davanti,paghi il biglietto al conducente,che controlla, o fai vedere la tessera,quindi niente portoghesi..(almeno nel ’95)ad Amsterdam c’è la bigliettaia che controlla eccome..noi vogliamo fare i moderni…
Claudio Montesano
Io però rimpiango i bigliettai soprattutto perchè “umanizzavano” gli autobus. Sono rimasti nella memoria collettiva degli ultracinquantenni i loro inviti ad “andare avanti” e a pagare il biglietto, ma anche i loro simpatici sfottò e le innumerevoli battute ispirate da personaggi e situazioni, a cui si ispirò il grande Aldo Fabrizi in molte delle sue memorabili gags.
Daniela Astolfi
si ,anch’io la penso così..anche questo fa parte di una Roma sparita purtroppo
Mariano Mestici
be con la delinquenza che ce’ oggi , un bigliettaio sarebbe di sicuro di compagnia all’autista, altroche’ le macchinette , e poi di sera tardi chi lo paga il biglietto salgono e girano gratis, spesso si legge in cronaca che l’autista viene prese a botte da balordi, se ci fosse il bigliettaio sarebbero in due a difendersi…quindi rivoglio il bigliettaio…
Carlo Galeazzi
Purtroppo l’ organizzazione della società in cui viviamo, espelle tutti i lavori ritenuti non indispensabili. Abbiamo perso i bigliettai, ma si sono ridotti drasticamente anche i portieri negli stabili. Esercitavano un controllo del territorio (cittadino) che oggi avrebbe avuto ripercussioni positive sulla sicurezza (…altro che l’ uso dei militari). Per non parlare degli addetti alle stazioni. Quante stazioni ferroviarie oggi sono impresenziate (…termine moderno per dire abbandonate!) diventando così luoghi perfetti per aggressioni e furti?