Via dei Fori Imperiali


Descrizione: Palazzi (poi demoliti) prospicienti l’attuale via dei Fori Imperiali e quelli che occupavano l’area dei Mercati Traianei
Anno: Inizio ‘900
Fotografo: (?)
Fonte: archivio sconosciuto
Aggiunta da Giorgio Pasetto

19 Risposte

  1. Lucia Prandi ha detto:

    mmm cambiamo la didascalia..
    sono i palazzi (poi demoliti) prospicienti l’attuale via dei Fori Imperiali e quelli che occupavano l’area dei Mercati Traianei…

  2. Si tratta di palazzi non di vecchie costruzioni fatiscenti.Quanti e quanti danni ha causato a Roma il piccone del ventennio.

    • Compagno Mei, la ferita mortale a Roma l’hanno inferta i Savoia col Vittoriano (oltre ad altri scempi in altre zone quali ad es. i muraglioni) e relativo Corso Vittorio, entrambi realizzati con l’intenzione di spostare il baricentro/epicentro della città attorno a Piazza Venezia. Infatti le funeste Via del Mare (oggi v. Teatro Marcello) e Via dei Fori Imperiali si devono alla ricerca di una soluzione viaria per accesso e deflusso nella zona, e successivamente sistemate anche ad area archeologica per il ritrovamento di quello che c’era sotto e attorno. Ciò è esplicitamente specificato dal Munoz, direttore dei lavori, nel suo libretto sulla sistemazione del Campidoglio e dei Fori. E direi che date le esigenze di viabilità fecero anche un buon lavoro, visto che una via ebbe come quinta prospettica il Teatro di Marcello e l’altra il Colosseo. Dovrebbe studiare invece di scrivere a vanvera

    • Veramente tutti quelli che sono venuti a Roma a rompere le balle: Savoia, Mussolini e poi palazzinare vari, abruzzesi, zingari, meridionali, tutti hanno rovinato questa città ed ancora non sono soddisfatti. Bastardi.——–

    • Rispetto le sue opinioni come vorrei venissero rispettate anche le mie.Mi chiedo perché la via del mare doveva iniziare da Piazza Venezia e perché era necessaria la via dei Fori Imperiali.Tutto qui.

    • Via dei Fori Imperiali è una delle vie più belle del mondo.A Parigi D’Hausmann fece il non plus ultra degli sventramenti e gli diede quella fisionomia monumentale che gli è propria.O volevamo rimanere al tempo di Roma papale?

    • Paolo Mei perchè Piazza Venezia non aveva vie di uscita e la stessa V.le Cavour realizzata dai Savoia, finiva nel nulla a ridosso del Foro. Infatti già nel primo e secondo piano regolatore di Roma neo-capitale, era previsto un viale in mezzo al quartiere Alessandrino, anche se meno invasivo di Via dei Fori. Le demolizioni ci sarebbero state comunque

    • Paolo Mei e considera che l’unica alternativa possibile e che inizialmente fu preferita, era un tunnel sotto il Campidoglio, diciamo sotto il tracciato di Via della Consolazione. Per ragioni economiche e di sicurezza si scelse poi di far convergere le strade su P.zza Venezia, e di sistemare scenograficamente le aree adiacenti. Io preferisco com’era prima, ma la colpa di tutto è dei Savoia

    • Sandro Moretti anche tu dovresti informarti, Haussmann fu il primo ad essere contattato dai Savoiardi per lavorare su Roma. Il problema è che il suo progetto prevedeva una conservazione pressochè totale, all’opposto dei boulevards e sventramenti parigini, e i savoiardi si rivolsero altrove, così potevano demolire e speculare liberamente, scimmiottando Parigi ma in versione “poraccia”. E sì, era meglio la Roma papale, che era una capitale del mondo, invece della rometta capitale di uno staterello e succube sia dell’arroganza del nord che della mafia del sud!

  3. Sooo Beautiful Picture ?❤???

  4. a parte che nel principio del novecento il vittoriano era ancora in costruzione, ma quel dedalo di vicoletti incasinati sorgeva (e sorge) su antiche costruzioni spesso baroccose e inutili oltre che enormi quali palazzo torlonia o palazzo desideri, tolti i quali oggi possiamo ammirare cose ieri nascoste e potete farlo da una vettura cosa con le palazzinate di ieri impossibile.
    La sola differenza è che ieri i palazzinari erano le famiglie nobili oggi, invece, pure!

  5. Meno male che li hanno demoliti…. ce ne sarebbero tanti altri da demolire in tante parti della città.

  6. non sono daccordo, demoliamo gli orrori delle periferie non le antiche costruzioni che hanno una storia

  7. Luca ha detto:

    Consiglio a tutti una lettura illuminante, Italo Insolera – Roma moderna 1870-1970, Einaudi dove si spiega in modo lucido come le trasformazioni post-unitarie per fare di Roma una “capitale” seguirono purtroppo criteri non programmatici, sacrificando sull’altare di una presunta modernità spazi urbani secolari e tesori dell’architettura (come il sopra-citato Palazzo Torlonia o il definitivo taglio del rapporto di Roma con il Tevere); gli sventramenti d’età fascista non fecero altro che proseguire quei progetti sconnessi l’uno dall’altro, aggiungendovi l’ideologia imperiale della Nuova Roma…che aveva giusto bisogno di selezionate scenografie monumentali, piuttosto che di veri scavi archeologici: la Via dell’Impero tagliò drammaticamente in due l’unità dei Fori, senza portarne alla luce che una minima parte, buttandovi sopra la colata di calcestruzzo di una strada inutilmente enorme; l’isolamento del Campidoglio creò un deserto allucinato attorno al colle, separandolo definitivamente dal tessuto urbano; si sacrificò tutta la piazza d’Ara Coeli sulla cui pianta Michelangelo aveva impostato il trapezio della piazza capitolina. Per la questione del “traffico” a Piazza Venezia, basti pensare che quel modesto sfondo di Via del Corso già complicato dalla presenza del vittoriano e dall’apertura di Via Nazionale e C.so Vittorio, con le realizzazioni viarie fasciste diventò il punto di scarico di altre due arterie…tutte insieme poi convogliate sulla Via del Corso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *