Piazza della Navicella
Descrizione: Piazza della Navicella sul Celio. La piazza prende il nome dalla scultura a forma di nave romana in marmo, ritenuta copia di un ex voto proveniente dai Castra Peregrina. Nel 1931, epoca in cui la città era servita dagli acquedotti, un ramo secondario dell’Acqua Felice fu collegato alla scultura che, restaurata, venne trasformata in fontana
Anno: 1860/66
Fotografo: Simelli Baldassarre (attr.)
Fonte: Tratta da Fondoromano®
Aggiunta da Roma Sparita
Il rudere alle spalle è un pilastro dell’Arcus Caelimontani, un ramo dell’acquedotto claudio che partiva da Porta Maggiore; passando prima per il Laterano e poi presso Santo Stefano Rotondo (e la Navicella), superava la valle tra i colli Celio e Palatino e portava acqua corrente ai palazzi imperiali. Era stato fatto realizzare da Diocleziano alla fine del III secolo prolungando un preesistente ramo di circa due secoli più antico, l’Arcus Neroniani (corrispondente al tratto lungo l’attuale via Statilia).
Nel passare presso la Navicella l’Arcus Caelimontani si appoggiava sull’antica Porta Caelimontana delle mura serviane, che in seguito prese la denominazione di arco di Dolabella e Silano.