Descrizione: Santa Maria in Vallicella a Piazza della Chiesa Nuova Anno: anni ’40 Fotografo: Alinari Fonte: Le 100 meraviglie di Roma Newton Compton Editori Aggiunta da Fabrizio Antonelli
Importante chiesa,per la cui costruzione – oltre a quella dell’annesso convento dei Filippini – furono demolite ben tre piccole chiese : l’antica S.Maria in Vallicella (ed ecco la ragione dell’appellativo Chiesa Nuova); S. Elisabetta a Pozzo bianco; S.Cecilia a Monte Giordano. La chiesa medievale,esistente già ai tempi di Papa Gregorio I° (590-604),era detta “in Vallicella” perchè il terreno circostante formava un avvallamento.In stato fatiscente, nel 1575 fu donata da Papa Gregorio XIII° a S. Filippo Neri.il quale,anche con l’aiuto del Card. Cesi ,prese a edificare l’attuale chiesa. Nello scavare le fondamenta fu scoperto un lungo muro romano (una “paries”) sul quale insiste tutto il fianco del convento ,il quale avrebbe dato il nome al VI° rione di Roma (Parione,cioè parietone,grossa parete). La chiesa è architettura di Giovan Matteo di Città di Castello,poi di Martino Longhi il Vecchio,con interno interamente disegnato dal Borromini e la facciata da Fausto Rughesi ; la volta è di Pietro da Cortona. In essa vi si conserva un’ampolla con il sangue di S. Pantaleone che ogni 27 luglio si scioglie e ribolle. Vi è anche il sepolcro del celebre cardinale Cesare Baronio . Nella costruzione della chiesa fu demolita anche una casa ove era una lapide che diceva : << Questa casa durerà finche una formica berrà il mare o una tartaruga farà il giro del mondo>>. La lapide ora è murata nel chiostro della chiesa dei SS. Nereo ed Achilleo alla Passeggiata Archeologica. Per aumentare i fondi per la costruzione della Chiesa Nuova il Papa Gregorio XIII° tolse il beneficio dell’anello dei cardinali defunti alle monache di Magnanapoli che ne avevano goduto fin dai tempi di Papa Pio V°.
Importante chiesa,per la cui costruzione – oltre a quella dell’annesso convento dei Filippini – furono demolite ben tre piccole chiese : l’antica S.Maria in Vallicella (ed ecco la ragione dell’appellativo Chiesa Nuova); S. Elisabetta a Pozzo bianco; S.Cecilia a Monte Giordano. La chiesa medievale,esistente già ai tempi di Papa Gregorio I° (590-604),era detta “in Vallicella” perchè il terreno circostante formava un avvallamento.In stato fatiscente, nel 1575 fu donata da Papa Gregorio XIII° a S. Filippo Neri.il quale,anche con l’aiuto del Card. Cesi ,prese a edificare l’attuale chiesa. Nello scavare le fondamenta fu scoperto un lungo muro romano (una “paries”) sul quale insiste tutto il fianco del convento ,il quale avrebbe dato il nome al VI° rione di Roma (Parione,cioè parietone,grossa parete). La chiesa è architettura di Giovan Matteo di Città di Castello,poi di Martino Longhi il Vecchio,con interno interamente disegnato dal Borromini e la facciata da Fausto Rughesi ; la volta è di Pietro da Cortona. In essa vi si conserva un’ampolla con il sangue di S. Pantaleone che ogni 27 luglio si scioglie e ribolle. Vi è anche il sepolcro del celebre cardinale Cesare Baronio . Nella costruzione della chiesa fu demolita anche una casa ove era una lapide che diceva : << Questa casa durerà finche una formica berrà il mare o una tartaruga farà il giro del mondo>>. La lapide ora è murata nel chiostro della chiesa dei SS. Nereo ed Achilleo alla Passeggiata Archeologica. Per aumentare i fondi per la costruzione della Chiesa Nuova il Papa Gregorio XIII° tolse il beneficio dell’anello dei cardinali defunti alle monache di Magnanapoli che ne avevano goduto fin dai tempi di Papa Pio V°.
Mario, e che ti devo dire, gli aggettivi li ho finiti, spero comunque che continuerai sempre a farci queste lezioni di cultura che, per me profano, sono interessantissime.
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
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Importante chiesa,per la cui costruzione – oltre a quella dell’annesso convento dei Filippini – furono demolite ben tre piccole chiese : l’antica S.Maria in Vallicella (ed ecco la ragione dell’appellativo Chiesa Nuova); S. Elisabetta a Pozzo bianco; S.Cecilia a Monte Giordano. La chiesa medievale,esistente già ai tempi di Papa Gregorio I° (590-604),era detta “in Vallicella” perchè il terreno circostante formava un avvallamento.In stato fatiscente, nel 1575 fu donata da Papa Gregorio XIII° a S. Filippo Neri.il quale,anche con l’aiuto del Card. Cesi ,prese a edificare l’attuale chiesa. Nello scavare le fondamenta fu scoperto un lungo muro romano (una “paries”) sul quale insiste tutto il fianco del convento ,il quale avrebbe dato il nome al VI° rione di Roma (Parione,cioè parietone,grossa parete).
La chiesa è architettura di Giovan Matteo di Città di Castello,poi di Martino Longhi il Vecchio,con interno interamente disegnato dal Borromini e la facciata da Fausto Rughesi ; la volta è di Pietro da Cortona. In essa vi si conserva un’ampolla con il sangue di S. Pantaleone che ogni 27 luglio si scioglie e ribolle. Vi è anche il sepolcro del celebre cardinale Cesare Baronio .
Nella costruzione della chiesa fu demolita anche una casa ove era una lapide che diceva : << Questa casa durerà finche una formica berrà il mare o una tartaruga farà il giro del mondo>>. La lapide ora è murata nel chiostro della chiesa dei SS. Nereo ed Achilleo alla Passeggiata Archeologica. Per aumentare i fondi per la costruzione della Chiesa Nuova il Papa Gregorio XIII° tolse il beneficio dell’anello dei cardinali defunti alle monache di Magnanapoli che ne avevano goduto fin dai tempi di Papa Pio V°.
Importante chiesa,per la cui costruzione – oltre a quella dell’annesso convento dei Filippini – furono demolite ben tre piccole chiese : l’antica S.Maria in Vallicella (ed ecco la ragione dell’appellativo Chiesa Nuova); S. Elisabetta a Pozzo bianco; S.Cecilia a Monte Giordano. La chiesa medievale,esistente già ai tempi di Papa Gregorio I° (590-604),era detta “in Vallicella” perchè il terreno circostante formava un avvallamento.In stato fatiscente, nel 1575 fu donata da Papa Gregorio XIII° a S. Filippo Neri.il quale,anche con l’aiuto del Card. Cesi ,prese a edificare l’attuale chiesa. Nello scavare le fondamenta fu scoperto un lungo muro romano (una “paries”) sul quale insiste tutto il fianco del convento ,il quale avrebbe dato il nome al VI° rione di Roma (Parione,cioè parietone,grossa parete).
La chiesa è architettura di Giovan Matteo di Città di Castello,poi di Martino Longhi il Vecchio,con interno interamente disegnato dal Borromini e la facciata da Fausto Rughesi ; la volta è di Pietro da Cortona. In essa vi si conserva un’ampolla con il sangue di S. Pantaleone che ogni 27 luglio si scioglie e ribolle. Vi è anche il sepolcro del celebre cardinale Cesare Baronio .
Nella costruzione della chiesa fu demolita anche una casa ove era una lapide che diceva : << Questa casa durerà finche una formica berrà il mare o una tartaruga farà il giro del mondo>>. La lapide ora è murata nel chiostro della chiesa dei SS. Nereo ed Achilleo alla Passeggiata Archeologica. Per aumentare i fondi per la costruzione della Chiesa Nuova il Papa Gregorio XIII° tolse il beneficio dell’anello dei cardinali defunti alle monache di Magnanapoli che ne avevano goduto fin dai tempi di Papa Pio V°.
Mario, e che ti devo dire, gli aggettivi li ho finiti, spero comunque che continuerai sempre a farci queste lezioni di cultura che, per me profano, sono interessantissime.
Mi associo a Fabrizio Antonelli, grazie mille caro signor Mario Elia!!