Descrizione: Villa Borghese. Piazza di Siena. Festa dell’Uva con corteo Folcloristico Anno: 1930 Fotografo: (?) Fonte: Cartolina da ebay Aggiunta da Carlo Galeazzi
Trilussa (anagramma pseudonimo di Carlo Alberto Salustri) insieme con il Belli, Pascarella e Zanazzo, è tra i più grandi poeti dialettali in vernacolo romanesco. Innamorato dei sonetti belliani inizia a poetare in vernacolo cittadino fresco con grande successo di pubblico; le sue poesie hanno la forma di sonetti ben belli, deliziosi bozzetti piccoloborghesi e hanno il sapore dell’idillio e tono crepuscolare. La sua è satira bonaria ma corrosiva, ironia che non risparmia nessun aspetto della Roma fascista popolare e borghese, a paradigma di un sociale preso di petto. Il suo romanesco, grazie anche all’unificazione d’Italia, è semplice e in particolare ben comprensibile mentre il suo vinello è rassicurante e un pò birbone con l’aroma di un’accomodante filosofia di vita che, guardate un pò, prorompe proprio a Roma ove, in vin rassicurante, affogano idee politiche, problemi sociali pescati a paranza con falsi moralismi in una società che gratta gratta si fà bella dell’idea della panza
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
IL VINO TRILUSSIANO
Trilussa , Roma 1871-1950
Trilussa (anagramma pseudonimo di Carlo Alberto Salustri) insieme con il Belli,
Pascarella e Zanazzo, è tra i più grandi poeti dialettali in vernacolo romanesco.
Innamorato dei sonetti belliani inizia a poetare in vernacolo cittadino fresco
con grande successo di pubblico; le sue poesie hanno la forma di sonetti ben belli,
deliziosi bozzetti piccoloborghesi e hanno il sapore dell’idillio e tono crepuscolare.
La sua è satira bonaria ma corrosiva, ironia che non risparmia nessun aspetto
della Roma fascista popolare e borghese, a paradigma di un sociale preso di petto.
Il suo romanesco, grazie anche all’unificazione d’Italia, è semplice e in particolare
ben comprensibile mentre il suo vinello è rassicurante e un pò birbone con l’aroma
di un’accomodante filosofia di vita che, guardate un pò, prorompe proprio a Roma
ove, in vin rassicurante, affogano idee politiche, problemi sociali pescati a paranza
con falsi moralismi in una società che gratta gratta si fà bella dell’idea della panza
Il vino di Mentana è meno noto di quello dei castelli ma è altrettanto buono!