Via del Babuino
Descrizione: Via del Babuino. Drogheria Notegen. Jon Notegen (Giovanni per gli amici italiani) arrivò a Roma nel 1875 in cerca di fortuna, aprì una drogheria in via Capo Le Case e le cose andarono talmente bene che dopo cinque anni si trasferì in via Babbuino, aggiunse alla drogheria anche il bar-caffetteria, la Torrefazione e, nei locali del piano di sotto, usati come deposito, impiantò quella che sembra essere stata la prima fabbrica di marmellate/confetture di Roma. Divenne insieme ad altri caffè di Roma (Caffè Greco,Rosati, l’Aragno, il Caffè della Pace, Canova…), punto di incontro e di ritrovo per molti artisti e intellettuali dell’epoca. Attualmente al suo posto c’e’un anonimo outlet
Anno: (?)
Fotografo: (?)
Fonte: Tratta dal sito miniposter.it/margutta.htm libro di Gian Piero Cristiano “Margutta, Babuino e dintorni della mamoria” Edizioni C.I.D.S.
Aggiunta da Carlo Galeazzi
Antonella Anzalone, hai visto questa? ogni volta che ci penso mi si stringe il cuore :(
Er dramma e’ nel finale!
Credo che vent’anni fa fosse ancor li….
Sta sparendo veramente tutto …
Molti negozi storici stanno diventando dei variopinti negozi di qualunque cosa! E molte mura dei negozi se le stanno comprando i cinesi…
Anche il Caffè’ della Pace adesso ha chiuso. I proprietari delle mura hanno alzato l’affitto e i gestori non ce l’hanno fatta.
Papa che lavorava come corniciaio in via Margutta prendeva sempre il caffè da Notegen incontrando pittori famosi e attori anni 60/70
I Notegen si trasferirono dalla Svizzera esattamente da Tschlin piccolo paese montano dell’Engadina.Nella fine dell’ottocento si trasferì una colonia di svizzeri a Roma tra questi anche Schostal che aprì in Via del Corso una merceria di alta qualità.
negli anni 70 a Roma era famosissimo e non potevi non passarci,anche perché ci incontravi tutta roma..attori.pittori gente comune ,tutti da lui!! Ora??? lasciamo perdere! ma a Roma non esistono più questi posti,è sparita la gente che li frequentava!
che delitto!
Non si sa le volte che negli anni ’70 presi il caffè da Notegen, poi dopo tantissimi anni ci andavo a mangiare a pranzo, visto che lavoravo vicino. Comunque, se non ricordo male sotto c’era anche un teatro… qualcuno può confermarlo? Quando è stato chiuso, ci sono rimasta malissimo. Aragno, Latour, Pellacchia, Notegen e chissà quanti altri sto dimenticando. Piccoli pezzi di Roma che ho avuto la fortuna di vivere!!!!!!
Da ricerche su Google risulta che il caffè Notegen esista ancora e quindi che al suo posto non ci sia l’orribile outlet citato. Qualcuno della zona di via del Babuino lo può confermare?
nella primavera del 2007 giunse lo sfratto esecutivo. Questa volta, inspiegabilmente, tutto passó quasi sotto silenzio, compreso il fatto che poco dopo i sigilli dello sfratto vennero rotti abusivamente, e il Caffè per un periodo fu gestito da qualcuno che approfittó del nome e del lavoro che per più di un secolo la famiglia Notegen aveva svolto con passione e dedizione. Poche le notizie relative a questa assurda vicenda. Quello che oggi, invece, è tristemente sotto gli occhi di tutti è che il Caffè Notegen non c’è più. Al suo posto, un anonimo outlet.
tante lacrime e disperazione :(
Un vero peccato, era un pezzo di Storia…
sotto c era un piccolo teatro in miniatura ..per pochissime persone
mille ricordi di infanzia mi legano a questa strada.Con i suoi negozi di antiquariato e la libreria inglese richiamava un pubblico particolare.Era elegante e silenziosa,simbolo davvero di una Roma sparita,che ricordo con amore ed immensa nostalgia.
Per me via del Babuino e’ una delle strade piu’ belle di Roma. Ad essa mi legano mille ricordi di infanzia:mi rivedo passeggiare li’ per mano a mia nonna,andare a trovare mio nonno, che era uno degli antiquari che rendevano celebre questa strada….Era un’altra Roma che conservo sempre nel mio cuore e di cui ho una grandissima nostalgia.
Ci mangiavo, da Notegen, quando ero alla Rai di via del Babuino. Alla fine degli anni ’80 l’ultima proprietaria, una professoressa siciliana, fece l’impossibile per restituire dignità culturale a questo storico locale e mi confidò il suo progetto di organizzare settimanalmente degli incontri con scrittori, pittori, artisti in genere. Ma non riusci’ a realizzare questo suo sogno. E, del resto, via del Babuino aveva ormai subito troppe violenze commerciali, perdendo la sua originaria fisionomia. Sparite le quattro gallerie d’arte e alcuni storici negozi, trasferita la libreria inglese, restava al suo posto soltanto il mitico “Baretto”, vecchio ritrovo di attori, registi, pittori e scrittori. Restava anche Feltrinelli, che ha però le settimane contate: chiuderà i battenti a gennaio…..
Mia nonna abitava al 155….mio padre era di casa in quel bar….io da bambino ne ero affascinato…anni 60……