si, capolinea a Viale Palmiro Togliatti e poi tutta la Prenestina fino a Porta Maggiore e poi Piazza Vittorio e capolinea d’arrivo a Via Giolitti…se non ricordo male!
Le linee 11 e 9 che facevano capolinea, contraddistinti da due pensiline, davanti all’ingresso del cimitero del Verano che si trova sulla via Tiburtina all’altezza della stazione Tiburtina, ingresso “secondario” rispetto a quello principale di Piazzale del Verano. Linee il cui servizio veniva espletato con tram.
L’11 era il ‘mio’ autobus per andare a scuola a San Lorenzo (partenza dal piazzale davanti la Stazione Tiburtina, dove ci arrivavo da Piazza Bologna)…mannaggia che ricordi, nominando quel numero di autobus! ??
Non so a quale anno ti riferisca tu Francesca, io parlo di oltre mezzo secolo fa! Probabilmente tu non eri ancora nata, ed appunto inizialmente le linee 9 ed 11 erano linee tranviarie. Esistevano anche i cosiddetti “filobus”, autobus a trazione elettrica come sappiamo. Vi racconto un episodio sui mezzi pubblici, episodio avvenuto a Ferrara all’attore Paoli Rossi. Durante una manifestazione studentesca per protestare contro l’aumento delle tasse universitarie gli studenti che organizzarono la protesta decisero di “deviare” il percorso dei mezzi pubblici, almeno del maggior numero possibile di essi e convogliarli alla stazione ferroviaria. Paolo con alcuni compagni cercarono di fare la loro parte e saliti su di un mezzo pubblico chiesero al conducente di non seguire il normale percorso della linea ma di dirigersi alla stazione centrale. Si sentirono rispondere: “Ragazzi sono solidale con voi, anche mio figlio è inviato collega e vorrei unirmi a voi in questa forma di protesta ma mi è impossibile!” “R per quale motivo?” chiese Paolo, ed ikconfucente di rimando “Per la semplice ragione che se giriamo l’angoli per dirigersi alla stazione deviando dal nornale percorso dopo pochi metri ci fermeremmo! Vi sta sfuggendo il dettaglio che siete saliti su un filobus!”
quando andò in pensione l’amanuense che disegnava le tabelle l’ATAC decise che non poteva essere rimpiazzato per motivi di bilancio, e si passò alle orrende attuali tabelle, uniche di tutta Europa per il loro schifo. Poi però cambiarono i tempi, e tutti insieme centinaia di dirigenti vennero assunti in ATAC, quelli sì utili anzi indispensabili…
Una volta in un film dell’immediato dopoguerra, ho visto che la gente si attaccava al predellino e le porte rimanevano aperte…forse si vuole dire: se il tram è pieno aspetta il prossimo :-)
e il mio professore di italiano tale sig musco che tutti i santi giorni coreggeva nel LE VETTURE NON DEVONO MARCIARE CON LE PORTE APERTE e guai a contraddirlo era uno spasso
la tabella mi ricorda quelli belli 25 anni che ho prestato servizio allora si poteva chiamare A.T.A.C. adesso vederla come e’ stata rovinata mi piange il cuore
Io ne una come questa in casa, l’aveva richiesta ad A.T.A.C. mio figlio appassionato dei mezzi di trasporto, dai bus ai treni sia di metropolitane che ferroviari; ho anche quella più leggera e due tabelle di indicazione città dei treni! Mio figlio si è sposato e le tabelle sono rimaste a casa mia!!!!
Mi ha sempre affascinato la calligrafia da amanuense di queste paline, ma le trovavo anche troppo sintetiche. Totalmente inutili per un turista ad esempio.
Dovresti fare richiesta scritta ad ATAC E intanto prova a telefonare ad ATAC allo 0657003 o eventualmente se abiti vicino ad uno dei tanti depositi di Roma fai lì una visitina e chiedi. Mio figlio scrisse ad ATAC e quando dai loro uffici mi telefonarono era passato un po’ di tempo ma lui andò a prenderle in deposito non so se in via Prenestina . Ne ha portata una di quelle che aveva il fregio al centro in alto, pesantissima nonostante non avesse il palo ed un’altra con più linee ma anche quella abbstanza pesante poi ha preso anche una gialla ed una nera ma molto leggere tanto che quella gialla era gia spezzata in due parti ma a miofiglio interessava averle ugualmente. Poi alla Stazione ferroviaria, non so se a Termini o Tuscolana, ha ritirato quelle che venivano messe ai lati dei vegoni con la direzione delle stazioni di partenza ed arrivo, ed anche queste belle pesanti. Lui è un patito dei mezzi di trasporto anche se non può guidare né moto né auto per problemi alla vista, già da bambino e a scuola, in 1^ media con la classe vinse la tessera dell’autobus e il diploma che l’ATAC diede ai vincitori del tema proprio sui trasporti pubblici ; alla fine dell’anno scolastico mise la tessera nella cornice dove aveva inserito il diploma e tutto fiero lo mostrava a chiunque entrava nella sua stanza. Persone che dovevano girare per Roma ma non sapevno quale mezzo pubblico prendere chiedevano a lui ch dopo una breve ricerca li accontentava. E’ andato a vedere funzionare la Metro C quando è stata inaugurata da Parco di Centocelle a Montecompatri. Quando ha iniziato a lavorare nella ditta di pulizie era costretto a portarsi appresso l’occorrente e non si vegognava di salire su autobus e mtro con il secchio e spazzolone e scopa. Se c’ea una nuova linea ferroviaria lui era il primo a vederla in funzione e magari chiedere ai macchinisti ciò che voleva sapere. Sarà che quando io ero incinta di lui, come della sorella, andavo con gli autobus 93, 77 e 50 e poi ho iniziato a prendere il 318 e il treno per il policlinico Gemelli ad Ostiense che ha assaporato e respirato autobus e treni?
le vecchie fermate le scriveva a mano un calligrafo dell’ATAC, uno solo. Quando andò in pensione sentii dire che non poteva essere rimpiazzato per motivi di ristrettezze economiche, e che quindi le fermate sarebbero dovute essere appaltate ad una ditta esterna che avrebbe fatto risparmiare uno (1) stipendio all’ATAC e avrebbe provveduto a farle fruttare potendo le nuove orrende fermate accogliere dei cartelloni pubblicitari sul retro. Per non assumere un dipendente. Poi arrivarono gli anni nostri e le assunzioni di centinaia e centinaia di dirigenti, ma quelli erano e sono evidentemente tutti indispensabili, al contrario dell’amanuense che scriveva le bellissime fermate antiche.
riguardo a dove si possono trovare le fermate antiche, ora? Direi che ha fatto bene chi ai tempi del cambiamento vecchie/nuove ha, diciamo, fatto da sè…. Ora è tardi, e quelle nuove gialle sono affascinanti quanto una cartaccia stracciata.
Sì, Giovanni, confermo, le tabelle gialle e nere sono molto sottili e mio figlio quando le prese al deposito una era spezzata e l’altra aveva l’angolo piegato ma a lui era sufficente averle insieme a quessle storiche! Ora in alcune zone, come la Togliatti, ci sono anche quelle luminose con l’indicazione delle fermate e dei minuti all’arrivo ma non sempre funzionano!
Grazie Stefania per il tuo aiuto , ti farò sapere e grazie sopratutto per la bella storia di vita ; per quanto riguarda , caro Giovanni , a chi darle in testa …credo che non bastino le vecchie paline…le teste sono troppe !!
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
Ricordo benissimo queste tabelle..ahimè!!
anche io!
Ahinoi!
Ma felice di aver vissuto in una Roma bella come non mai….
Con il passare degli anni,amo sempre piu Roma e non la voglio vedere violentata e deturpata
Avevo.12 anni
Vecchi tempi!
Nostalgia
Quarticciolo-Termini……
Tutte scritte a mano, che fenomeni.
È vero, bellissime
Che malinconia.
..
La Palmiro Togliatti si chiamava ancora via Lucera… ?
il 14 passava al Prenestino, o mi sbaglio? quanti ricordi
si, capolinea a Viale Palmiro Togliatti e poi tutta la Prenestina fino a Porta Maggiore e poi Piazza Vittorio e capolinea d’arrivo a Via Giolitti…se non ricordo male!
Tutte fatte a mano …..
aridateme l’11!!!!!!
Le linee 11 e 9 che facevano capolinea, contraddistinti da due pensiline, davanti all’ingresso del cimitero del Verano che si trova sulla via Tiburtina all’altezza della stazione Tiburtina, ingresso “secondario” rispetto a quello principale di Piazzale del Verano. Linee il cui servizio veniva espletato con tram.
L’11 era il ‘mio’ autobus per andare a scuola a San Lorenzo (partenza dal piazzale davanti la Stazione Tiburtina, dove ci arrivavo da Piazza Bologna)…mannaggia che ricordi, nominando quel numero di autobus! ??
Non so a quale anno ti riferisca tu Francesca, io parlo di oltre mezzo secolo fa! Probabilmente tu non eri ancora nata, ed appunto inizialmente le linee 9 ed 11 erano linee tranviarie. Esistevano anche i cosiddetti “filobus”, autobus a trazione elettrica come sappiamo. Vi racconto un episodio sui mezzi pubblici, episodio avvenuto a Ferrara all’attore Paoli Rossi. Durante una manifestazione studentesca per protestare contro l’aumento delle tasse universitarie gli studenti che organizzarono la protesta decisero di “deviare” il percorso dei mezzi pubblici, almeno del maggior numero possibile di essi e convogliarli alla stazione ferroviaria. Paolo con alcuni compagni cercarono di fare la loro parte e saliti su di un mezzo pubblico chiesero al conducente di non seguire il normale percorso della linea ma di dirigersi alla stazione centrale. Si sentirono rispondere: “Ragazzi sono solidale con voi, anche mio figlio è inviato collega e vorrei unirmi a voi in questa forma di protesta ma mi è impossibile!” “R per quale motivo?” chiese Paolo, ed ikconfucente di rimando “Per la semplice ragione che se giriamo l’angoli per dirigersi alla stazione deviando dal nornale percorso dopo pochi metri ci fermeremmo! Vi sta sfuggendo il dettaglio che siete saliti su un filobus!”
adesso è “sparito”pure il notturno..
quando andò in pensione l’amanuense che disegnava le tabelle l’ATAC decise che non poteva essere rimpiazzato per motivi di bilancio, e si passò alle orrende attuali tabelle, uniche di tutta Europa per il loro schifo. Poi però cambiarono i tempi, e tutti insieme centinaia di dirigenti vennero assunti in ATAC, quelli sì utili anzi indispensabili…
Ora atac sarebbe meglio che fallisse per il bene dei romani
mitico alberto baieri,gli andrebbe dedicata una mostra,visto che oggi va cosi di “moda”la calligrafia
http://www.scriptoria.it/testi/crittura_con_trasporto.pdf
Grazie del link !!! Ho sempre amato le tabelle atac, le trovo bellissime e collegarle con un nome è una grande scoperta !!
Daniele Daniele
Il tram 14 lo prendevo da Termini per andare da zia al Quarticciolo
Scusate…1 curiosità: perché la specifica sulle porte aperte? Non era “ovvio” che dovessero viaggiare…a porte chiuse?
Una volta in un film dell’immediato dopoguerra, ho visto che la gente si attaccava al predellino e le porte rimanevano aperte…forse si vuole dire: se il tram è pieno aspetta il prossimo :-)
no prrima ancora si viaggiava attaccati fuori da li il detto attaccati al tram
Sabrina pistolato negli anni 40/ 50 le vetture tranviarie erano senza porte ed erano motrice e rimorchio con un solo bigliettsglio
i tram che girano sono dello stesso periodo
e il mio professore di italiano tale sig musco che tutti i santi giorni coreggeva nel LE VETTURE NON DEVONO MARCIARE CON LE PORTE APERTE e guai a contraddirlo era uno spasso
la tabella mi ricorda quelli belli 25 anni che ho prestato servizio allora si poteva chiamare A.T.A.C. adesso vederla come e’ stata rovinata mi piange il cuore
Dipinte a mano.
Io ne una come questa in casa, l’aveva richiesta ad A.T.A.C. mio figlio appassionato dei mezzi di trasporto, dai bus ai treni sia di metropolitane che ferroviari; ho anche quella più leggera e due tabelle di indicazione città dei treni! Mio figlio si è sposato e le tabelle sono rimaste a casa mia!!!!
sono scritte a mano e in parte in gotico……che nostalgia!
Avevano un certo fascino: sempre meglio delle gigantesche orrende tabelle gialle che deturpano e non arredano questa città in declino spaventoso.
belle, loro :-)
Mi ha sempre affascinato la calligrafia da amanuense di queste paline, ma le trovavo anche troppo sintetiche. Totalmente inutili per un turista ad esempio.
Noi eravamo nati da poco Silvia Giuliani e Gianluca Geusa
Vero! :-D
Riguardando le cose del passato ci ricordiamo dei bei tempi ad esempio quando prendevi l’autobus prima delle 8 per risparmiare le 10 lire
L’anno della mia nascita…. me le ricordo le vecchie tabelle… tempi migliori…
Non passavano allora, e non passano neanche ora
Il servizio forse ancora era efficiente
È pagavano tutti, non i soliti fessi (generalmente italiani).c’era il bigliettaio
quante volte lo preso…..che bello che era
Cristiano Luppolo
bellissime le tabelle scritte a mano, poesia …
Scusa Stefania ! dove si possono richiedere le vecchie paline ATAC ?
Perché a chi vorresti darle in testa?
Dovresti fare richiesta scritta ad ATAC E intanto prova a telefonare ad ATAC allo 0657003 o eventualmente se abiti vicino ad uno dei tanti depositi di Roma fai lì una visitina e chiedi. Mio figlio scrisse ad ATAC e quando dai loro uffici mi telefonarono era passato un po’ di tempo ma lui andò a prenderle in deposito non so se in via Prenestina . Ne ha portata una di quelle che aveva il fregio al centro in alto, pesantissima nonostante non avesse il palo ed un’altra con più linee ma anche quella abbstanza pesante poi ha preso anche una gialla ed una nera ma molto leggere tanto che quella gialla era gia spezzata in due parti ma a miofiglio interessava averle ugualmente. Poi alla Stazione ferroviaria, non so se a Termini o Tuscolana, ha ritirato quelle che venivano messe ai lati dei vegoni con la direzione delle stazioni di partenza ed arrivo, ed anche queste belle pesanti. Lui è un patito dei mezzi di trasporto anche se non può guidare né moto né auto per problemi alla vista, già da bambino e a scuola, in 1^ media con la classe vinse la tessera dell’autobus e il diploma che l’ATAC diede ai vincitori del tema proprio sui trasporti pubblici ; alla fine dell’anno scolastico mise la tessera nella cornice dove aveva inserito il diploma e tutto fiero lo mostrava a chiunque entrava nella sua stanza. Persone che dovevano girare per Roma ma non sapevno quale mezzo pubblico prendere chiedevano a lui ch dopo una breve ricerca li accontentava. E’ andato a vedere funzionare la Metro C quando è stata inaugurata da Parco di Centocelle a Montecompatri. Quando ha iniziato a lavorare nella ditta di pulizie era costretto a portarsi appresso l’occorrente e non si vegognava di salire su autobus e mtro con il secchio e spazzolone e scopa. Se c’ea una nuova linea ferroviaria lui era il primo a vederla in funzione e magari chiedere ai macchinisti ciò che voleva sapere. Sarà che quando io ero incinta di lui, come della sorella, andavo con gli autobus 93, 77 e 50 e poi ho iniziato a prendere il 318 e il treno per il policlinico Gemelli ad Ostiense che ha assaporato e respirato autobus e treni?
le vecchie fermate le scriveva a mano un calligrafo dell’ATAC, uno solo. Quando andò in pensione sentii dire che non poteva essere rimpiazzato per motivi di ristrettezze economiche, e che quindi le fermate sarebbero dovute essere appaltate ad una ditta esterna che avrebbe fatto risparmiare uno (1) stipendio all’ATAC e avrebbe provveduto a farle fruttare potendo le nuove orrende fermate accogliere dei cartelloni pubblicitari sul retro. Per non assumere un dipendente.
Poi arrivarono gli anni nostri e le assunzioni di centinaia e centinaia di dirigenti, ma quelli erano e sono evidentemente tutti indispensabili, al contrario dell’amanuense che scriveva le bellissime fermate antiche.
riguardo a dove si possono trovare le fermate antiche, ora? Direi che ha fatto bene chi ai tempi del cambiamento vecchie/nuove ha, diciamo, fatto da sè…. Ora è tardi, e quelle nuove gialle sono affascinanti quanto una cartaccia stracciata.
Sì, Giovanni, confermo, le tabelle gialle e nere sono molto sottili e mio figlio quando le prese al deposito una era spezzata e l’altra aveva l’angolo piegato ma a lui era sufficente averle insieme a quessle storiche! Ora in alcune zone, come la Togliatti, ci sono anche quelle luminose con l’indicazione delle fermate e dei minuti all’arrivo ma non sempre funzionano!
a Roma fa schifo tutto, purtroppo, e ciò che è bello viene eliminato
Grazie Stefania per il tuo aiuto , ti farò sapere e grazie sopratutto per la bella storia di vita ; per quanto riguarda , caro Giovanni , a chi darle in testa …credo che non bastino le vecchie paline…le teste sono troppe !!
io personalmente sono un di quelli che a suo tempo… diciamo… fece da sè, e ne son felice!