nel ventennio mussoliniano si operarono grandi demolizioni nel tessuto viario romano, per dar luogo a strade di grande ampiezza. Non rispettando edifici civili o di culto con notevoli testimonianze artistiche, che vennero irrimediabilmente rase al suolo, furono create via dell’Impero (oggi via dei fori imperiali), via del mare (oggi via del teatro di Marcello-via Petroselli) e via della Conciliazione sbancando ampie aree di edilizia civile medioevale, le uniche che si erano conservate dopo i rifacimenti di età barocca. Fu persa così gran parte dell’edilizia medioevale, privando Roma di qualunque traccia architettonica di quei secoli
La piazza san Pietro e il colonnato erano stati concepiti da Bernini per suscitare stupore e sorpresa nel pellegrino che emergeva da un tessuto urbano angusto. La visione non prevedeva una prospettiva lontana, ma era stata commissionata e voluta dalla curia papale per provocare nel pellegrino che sopraggiungeva un senso di piccolezza e di umiltà di fronte alla maestosità dell’architettura, del colonnato e della facciata. La fuga di via della Conciliazione, permettendo la visione a distanza, ha stravolto gli intenti urbanistici originari
Dillo a mia nonna che erano casupole. . . Quelle dove li hanno sbattuti dopo erano casette minime realizzate con materiale autarchico senza bagno interno.
L’effetto dato dall’ampio spazio della piazza, in contrasto con tutte le vie e viuzze da percorrere prima di arrivare lì esaltava il contrasto pieno/vuoto che amplificava ancor di più la maestosità della piazza
fatiscenti??? quello era borgo!!! Immagina quando uscivi da quella strada e ti trovavi davanti il colonnato. Sono fortunata…sono nata a Borgo, ovviamente già c’era via della Conciliazione :-)
Ricordo che tra le “fatiscenti casupole” c’erano anche diversi edifici storici che non si salvarono dal piccone … senza contare il fatto che il Bernini progettò San Pietro proprio in funzione della spina di Borgo per creare ai visitatori l’effetto di meraviglia alla vista del colonnato uscendo dagli stretti vicoli… E non da ultimo ricorderei che nelle “fatiscenti casupole” vivevano delle persone che furono sradicate dal posto in cui erano nate e cresciute e trasferite loro malgrado nelle borgate lontane dal centro storico, in mezzo alla campagna…
Bravissima a ricordare l’effetto Bernini! Lo stesso Alberto Sordi raccontò una volta in una intervista televisiva che era un bambino quando il padre lo accompagnò per le strade del Borgo; poi all’improvviso si ritrovò davanti il Colonnato del Bernini; lo impressionò a tal punto che ancora a distanza di moltissimi anni, nell’intervista si leggeva negli occhi ancora lo stupore di Sordi nell’immaginare il ricordo di quella meraviglia.
Mia nonna era una “borghiciana”, ma ne 1936 non abitava giá piú in borgo. Mi raccontava che la perdita della spina era stata per lei un gran dolore, come la perdita della “sorpresa” di trovarsi improvvisamente sulla grande piazza san pietro. Cosa molto grave fu che non vennero neanche fatti i rilievi di ció che veniva abbattuto e i borghiciani furono schiaffati nelle estreme periferie romane
Meglio o peggio è difficile dirlo, sono due visioni urbanistiche diverse di cui l’ultima non è certo stata inventata dal duce. Certo è che Bernini non volle la spina. Il suo progetto era una via simile ma per mancanza di fondi rinunció. Anzi Bernini progettó un “nobile terminamento” della piazza per coprire piazza san pietro alle casette di Borgo. Certo se oggi la conciliazione fosse meno ambasciate e più borghiciani sarebbe meglio
Per fortuna non è così nera come ce la figuriamo di solito! Borghiciani veri ne ho conosciuti, il romanesco (quello vero) è ancora parlato e le tradizioni vanno avanti nonostante la (nostra) colpevole svogliatezza :)
Mio padre, classe ’22 mi raccontava che si arrivava a S. Pietro attraverso infiniti vicoli bassi per poi arrivare alla piazza completamente frastornati da tale immensità….:)
Forse sarebbe meglio prima vedere il progetto definitivo del Bernini con la costruzione del “terzo braccio”… l’incisione del Falda mostra questo terzo braccio che non fu costruito per la morte di Alessandro VII. L’incisione è reperibile anche nel mio fb.
Papà abitava in Borgo vecchio e mamma in Borgo Vittorio. Nonna era nata al Vicolo delle Palline….potrei andare indietro . Voglio soltanto precisare che nonna, a chi le chiedeva se fosse di Roma, rispondeva: per la precisione, sono della città Leonina! E chiudo, nonna quando sposò ebbe in dote dal Comune un baule contenente biancheria da corredo perche’ romana di 7 generazioni!.
Come si fa adire che è meglio adesso, con quello schifo di stradone che ricopia malamente le avenidas di Buenos Aires? La realtà è che la distruzione di Borgo è uno dei maggiori crimini che la schiuma fascista ha inferto a Roma, possano rosolare tutti all’inferno dove stanno… Per l’eternità.
Coloro che dicono è meglio ora dovrebbero avere la modestia di vedere il progetto definitivo del Bernini con la costruzione del “terzo braccio”. Cioè l’architetto Bernini aveva pensato di “spalancare” le braccia della piazza ai fedeli che vedevano improvvisamente la grandezza del colonnato e la basilica di San Pietro. Il terzo braccio non fu costruito per la morte del papa Alessandro VII; però il Bernini non pensò minimamente di abbattere la Spina del Borgo che funzionava con quello che lui aveva in mente: trovarsi improvvisamente nella piazza con il colonnato e la basilica. quindi chiunque afferma che è meglio ora offende il Bernini e la sua opera oltre a difendere l’indifendibile,
Si potrebbe, forse, dire al Vaticano di costruire, oggi, il terzo braccio su disegni del Bernini. Via della Conciliazione sarebbe, in questo caso, una semplice appendice. Roma Sparita, se l’idea può essere percorribile, potrebbe farsi carico, per la raccolta di firme ecc
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
Bellissimo “il nulla” boscoso Dove ora c’è via delle fornaci e il tunnel del gianicolo
Magnifica!
Meglio prima.
Meglio prima contomila volte. Io ci sono nata e vissuta fino all’ età di 5 anni.
Bellissima testimonianza dell’assetto viario prima delle malefatte mussoliniane
????
nel ventennio mussoliniano si operarono grandi demolizioni nel tessuto viario romano, per dar luogo a strade di grande ampiezza. Non rispettando edifici civili o di culto con notevoli testimonianze artistiche, che vennero irrimediabilmente rase al suolo, furono create via dell’Impero (oggi via dei fori imperiali), via del mare (oggi via del teatro di Marcello-via Petroselli) e via della Conciliazione sbancando ampie aree di edilizia civile medioevale, le uniche che si erano conservate dopo i rifacimenti di età barocca. Fu persa così gran parte dell’edilizia medioevale, privando Roma di qualunque traccia architettonica di quei secoli
E’ stato proprio così. Gli abitanti di quei luoghi annientati ne soffrirono molto.
La piazza san Pietro e il colonnato erano stati concepiti da Bernini per suscitare stupore e sorpresa nel pellegrino che emergeva da un tessuto urbano angusto. La visione non prevedeva una prospettiva lontana, ma era stata commissionata e voluta dalla curia papale per provocare nel pellegrino che sopraggiungeva un senso di piccolezza e di umiltà di fronte alla maestosità dell’architettura, del colonnato e della facciata. La fuga di via della Conciliazione, permettendo la visione a distanza, ha stravolto gli intenti urbanistici originari
Punti di vista!
Non punti di vista ma oggettività.
Le uniche malefatte a Roma sono quelle perpetrate dal 1950 ad oggi, ma quelle stranamente vanno bene a tutti
…disse lo “storico” dell’arte…
Spiegati meglio ed erudiscimi…
…meno male, che vennero poi abbattute tutte quelle fatiscenti casupole che impedivano la visione totale della magnificenza di Piazza S. Pietro.!!!!
le fatiscenti casupole comprendevano due edifici di culto con pregevoli affreschi e architetture, più palazzetti nobiliari carichi di storia
Ma che dici?Ma vai a informarti!
C’erano edifici di enorme pregio architettonico costruiti da architetti insigni!
Dillo a mia nonna che erano casupole. . . Quelle dove li hanno sbattuti dopo erano casette minime realizzate con materiale autarchico senza bagno interno.
Quanta ignoranza. Questo è il limite dei socials: costretti a leggere certe cose!
L’effetto dato dall’ampio spazio della piazza, in contrasto con tutte le vie e viuzze da percorrere prima di arrivare lì esaltava il contrasto pieno/vuoto che amplificava ancor di più la maestosità della piazza
magnificenza? Una cupola e una chiesa che so’ un’accozzaglia di stili diversi?! Meno male che hai frequentato l’Accademia delle Belle Arti!
Valerio Pelizzi non capisco quello che scrive ….Una cupola e una chiesa che so’ un’accozzaglia di stili diversi……cioè?????
Fra la sequela di disastri perpetrati dal duce va sempre annoverata la distruzione della spina di borgo, uno scempio per la città.
fatiscenti??? quello era borgo!!! Immagina quando uscivi da quella strada e ti trovavi davanti il colonnato. Sono fortunata…sono nata a Borgo, ovviamente già c’era via della Conciliazione :-)
Sì ma quella è burina, nun po’ capì certe cose.–
…. Oltre burina è anche cretina: non sa assolutamente dell’impatto, voluto, sull’osservatore all’uscita dai vicoli di Borgo.
Ricordo che tra le “fatiscenti casupole” c’erano anche diversi edifici storici che non si salvarono dal piccone … senza contare il fatto che il Bernini progettò San Pietro proprio in funzione della spina di Borgo per creare ai visitatori l’effetto di meraviglia alla vista del colonnato uscendo dagli stretti vicoli… E non da ultimo ricorderei che nelle “fatiscenti casupole” vivevano delle persone che furono sradicate dal posto in cui erano nate e cresciute e trasferite loro malgrado nelle borgate lontane dal centro storico, in mezzo alla campagna…
Bravissima a ricordare l’effetto Bernini! Lo stesso Alberto Sordi raccontò una volta in una intervista televisiva che era un bambino quando il padre lo accompagnò per le strade del Borgo; poi all’improvviso si ritrovò davanti il Colonnato del Bernini; lo impressionò a tal punto che ancora a distanza di moltissimi anni, nell’intervista si leggeva negli occhi ancora lo stupore di Sordi nell’immaginare il ricordo di quella meraviglia.
Sìììììììììì !!! L’ho vista anch’io quell’intervista e mi ha colpito molto!
Mia nonna e mio nonno facevano parte di quelle persone sfrattate forzatamente da borgo dall’ oggi al domani.
Mia nonna era una “borghiciana”, ma ne 1936 non abitava giá piú in borgo. Mi raccontava che la perdita della spina era stata per lei un gran dolore, come la perdita della “sorpresa” di trovarsi improvvisamente sulla grande piazza san pietro. Cosa molto grave fu che non vennero neanche fatti i rilievi di ció che veniva abbattuto e i borghiciani furono schiaffati nelle estreme periferie romane
mia madre, i miei nonni, io, via del mascherino 34, angolo borgo Pio. Sopra al bar der sor pippo. 4 Piani, 4 appartamenti e tutti parenti.
Fu così anche per i miei nonni.
Meglio o peggio è difficile dirlo, sono due visioni urbanistiche diverse di cui l’ultima non è certo stata inventata dal duce. Certo è che Bernini non volle la spina. Il suo progetto era una via simile ma per mancanza di fondi rinunció. Anzi Bernini progettó un “nobile terminamento” della piazza per coprire piazza san pietro alle casette di Borgo. Certo se oggi la conciliazione fosse meno ambasciate e più borghiciani sarebbe meglio
Ce so’ ancora i borghiciani? Quelli veri intendo. Noi romani semo rimasti in pochi, c’hanno colonizzato.–
Per fortuna non è così nera come ce la figuriamo di solito! Borghiciani veri ne ho conosciuti, il romanesco (quello vero) è ancora parlato e le tradizioni vanno avanti nonostante la (nostra) colpevole svogliatezza :)
Claudia Civetti
Meravigliosa
sicuramente più bello adesso
Mio nonno abitava a borgo Pio!…bello bello bello….
anche mio nonno era di borgo, poi lo hanno mandato a Via Panico….
Meglio ora!
Mi piace più ora
Mio padre, classe ’22 mi raccontava che si arrivava a S. Pietro attraverso infiniti vicoli bassi per poi arrivare alla piazza completamente frastornati da tale immensità….:)
Forse sarebbe meglio prima vedere il progetto definitivo del Bernini con la costruzione del “terzo braccio”… l’incisione del Falda mostra questo terzo braccio che non fu costruito per la morte di Alessandro VII. L’incisione è reperibile anche nel mio fb.
Papà abitava in Borgo vecchio e mamma in Borgo Vittorio. Nonna era nata al Vicolo delle Palline….potrei andare indietro . Voglio soltanto precisare che nonna, a chi le chiedeva se fosse di Roma, rispondeva: per la precisione, sono della città Leonina! E chiudo, nonna quando sposò ebbe in dote dal Comune un baule contenente biancheria da corredo perche’ romana di 7 generazioni!.
Mio nonno da bambino fece il modello per una statua che si trova a san pietro
Come si fa adire che è meglio adesso, con quello schifo di stradone che ricopia malamente le avenidas di Buenos Aires? La realtà è che la distruzione di Borgo è uno dei maggiori crimini che la schiuma fascista ha inferto a Roma, possano rosolare tutti all’inferno dove stanno… Per l’eternità.
Coloro che dicono è meglio ora dovrebbero avere la modestia di vedere il progetto definitivo del Bernini con la costruzione del “terzo braccio”. Cioè l’architetto Bernini aveva pensato di “spalancare” le braccia della piazza ai fedeli che vedevano improvvisamente la grandezza del colonnato e la basilica di San Pietro. Il terzo braccio non fu costruito per la morte del papa Alessandro VII; però il Bernini non pensò minimamente di abbattere la Spina del Borgo che funzionava con quello che lui aveva in mente: trovarsi improvvisamente nella piazza con il colonnato e la basilica. quindi chiunque afferma che è meglio ora offende il Bernini e la sua opera oltre a difendere l’indifendibile,
Mio padre era nato li…la spina di borgo ….che spettacolo.
Come si fa? Si fa
Si potrebbe, forse, dire al Vaticano di costruire, oggi, il terzo braccio su disegni del Bernini. Via della Conciliazione sarebbe, in questo caso, una semplice appendice. Roma Sparita, se l’idea può essere percorribile, potrebbe farsi carico, per la raccolta di firme ecc