Già, il 16 tram… Pz Ragusa – Ministero delle Finanze… e quelle vetture lì, cioè motrice con rimorchiata, agganciate da quella specie di cerniera con doppio soffietto… venivano simpaticamente chiamate “du’ cammere e cucina!”
Io direi, quando i nostri Amministratori avevano sale in zucca, mantenendo in piedi una interessante rete tranviaria. Arrivo’ ad un certo punto della storia, un maledetto 1959 che inesorabilmente ruppe il bel giocattolo.
Piu’ che di mito della macchina, io parlerei di sopravvento del petrolio che faceva sognare lauti guadagni e riempiva le tasche. L’auto ne e’ stato uno degli aspetti. Il petrolio ha sostituito in larghissima parte la corrente elettrica, ed ecco l’autobus, il mostro inquinante, che via via scalza i tram dalle citta’, alimentando una falsa illusione di progresso. La politica sbagliata ha completato l’opera.
giornalaio alla destra di via Taranto e chiosco di fiori alla sinistra, e nel palazzo di destra sopra la farmacia si vedevano ancora i buchi delle bombe della guerra….
Io lo prendevo tutti i giorni per andare e tornare da scuola, percorrendo il tratto Piazza Venezia-Colosseo. Negli anni ’60 l’autobus era a due piani. Erano i bipiani Aerfer!
e vi ricordate di Ferrante , ristorante “de pesce bono”, quello caro! durato fino a qualche anno fa poi c hiuso, cambio gestione ma è rimasto un ristorante. Come è rimasto sia il chiosco di fiori che la mitica edicola, alla cui guida è subentrato il figlio del vecchio proprietario. E la vita va…
Non è molto cambiata; ci passavo dal 1957 con l’autobus 85 per andare a scuola (media Tibullo). A quei tempi non c’erano le scuole condominiali (2-3 per quartiere) come adesso.—
Giovanni Quintiliano Sicuramente per noi che le vediamo oggi sono interessantissime, ma immagina di non essere preso dal sacro fuoco della polemica online e di leggere con un minimo di attenzione le 2 righe scarse di commento che ho pubblicato e comprenderai che quello che mi domando è come poteva venire in mente, 60 anni fa, di spedire una cartolina da roma, con soggetto piazza ragusa, che alla fine, per quanto io personalmente vi sia legato da ricordi di infanzia, essendo nato e cresciuto all’alberone, è una piazza come tantissime altre nel mondo, con dozzinali palazzoni e un minuscolo giardinetto spartitraffico, assolutamente nulla di speciale che giustifichi il fatto che sia oggetto di una cartolina. Non intendevo dire che vedere foto di roma 60 anni fa non sia interessante, altrimenti non sarei iscritto a roma sparita. Ciao
Forse allora queste cartoline si spedivano per far vedere la città “moderna” che avanzava e che attraeva.. Oggi è chiaro che non leggiamo tanto una bellezza oggettiva in quelle architetture, quanto il fascino dei tempi che furono..
Giampiero Ambrosi forse allora la gente riusciva a interpretare correttamente il senso dei testi, seppur brevissimi che leggeva, oggi sembra che molti abbiano difficoltà a farlo.
Questi non sono squallidi palazzoni di periferia come quelli che hanno proliferato in periodi più recenti, ma avevano ancora una qualità di progettazione urbana dignitosa, un disegno omogeneo e leggibile dei volumi, un minimo disegno di pieni e vuoti ad articolare discretamente le facciate, ampi spazi pubblici di strade e piazze che appaiono vaste e ariose perché non ancora soffocate dalle macchine parcheggiate. Chi ci abita oggi può girare a vuoto per ore in cerca di un parcheggio! Che meraviglia piazza Ragusa come era, fotografata allora giustamente come un esempio di una ancora ordinata espansione urbana a misura umana, una città per viverci e non per produrre traffico…
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
Il 16 quando era ancora tram.
E sulla sinistra un autobus della linea 85, con allora itinerario Largo Volumnia – San Silvestro. Ve lo ricordate?
Già, il 16 tram… Pz Ragusa – Ministero delle Finanze… e quelle vetture lì, cioè motrice con rimorchiata, agganciate da quella specie di cerniera con doppio soffietto… venivano simpaticamente chiamate “du’ cammere e cucina!”
I giardini di allora….
Io direi, quando i nostri Amministratori avevano sale in zucca, mantenendo in piedi una interessante rete tranviaria. Arrivo’ ad un certo punto della storia, un maledetto 1959 che inesorabilmente ruppe il bel giocattolo.
Dite tutti grazie a agnelli e Company! !! …avete alimentato per 40anni il mito della macchina in questo paese…. e ora ne paghiamo le conseguenze!!!
Piu’ che di mito della macchina, io parlerei di sopravvento del petrolio che faceva sognare lauti guadagni e riempiva le tasche. L’auto ne e’ stato uno degli aspetti. Il petrolio ha sostituito in larghissima parte la corrente elettrica, ed ecco l’autobus, il mostro inquinante, che via via scalza i tram dalle citta’, alimentando una falsa illusione di progresso. La politica sbagliata ha completato l’opera.
Angolo via Taranto via Enna,palazzi Ina
te la ricordi Claudio Fantera ?
In quei giorni stavo nascendo io, tra via taranto e via enna e li sono cresciuto.
Mamma mia… che paradiso…. è proprio così allora… hanno ragione i film di fantascienza… the day after è oggi…
Claudio Battiati
giornalaio alla destra di via Taranto e chiosco di fiori alla sinistra, e nel palazzo di destra sopra la farmacia si vedevano ancora i buchi delle bombe della guerra….
Non è cambiato poi molto. Oggi ci sono in più le insegne dei negozi, il traffico e le macchine parcheggiate.
A pochi passi abitava mia mamma giovane e bella….
La nostra vecchia casa Iaia Iaietta ????
Che meraviglia… Kawaii Kikka
Claudio Castronovo
Dove sono nato e vissuto fino al 1958.
IO CI SONO NATO&VISSUTO….
Più bella allora che adesso
l’hanno ridotta un letamajo,come tutta Roma.
Bella foto …grazie Aurora.? ciao Sonia
Herny Bahus Diego Alessandri
<3
:)
mamma mia che ricordi!!!!!!
Io lo prendevo tutti i giorni per andare e tornare da scuola, percorrendo il tratto Piazza Venezia-Colosseo. Negli anni ’60 l’autobus era a due piani. Erano i bipiani Aerfer!
e vi ricordate di Ferrante , ristorante “de pesce bono”, quello caro! durato fino a qualche anno fa poi c hiuso, cambio gestione ma è rimasto un ristorante. Come è rimasto sia il chiosco di fiori che la mitica edicola, alla cui guida è subentrato il figlio del vecchio proprietario. E la vita va…
Proprio in quell’edicola mia madre comprò due enciclopedie in comodi fascicoli settimanali. Dieci anni per trenta splendidi volumi…..
Com’era bella Roma… passarci oggi fa piangere il cuore ..
Devo dire che piazza Ragusa non e neanche tanto male, sono cresciuti gli alberi in 60 anni, no e piacevole!
Non è molto cambiata; ci passavo dal 1957 con l’autobus 85 per andare a scuola (media Tibullo). A quei tempi non c’erano le scuole condominiali (2-3 per quartiere) come adesso.—
certo che ste cartoline da luoghi tipo piazza ragusa… fatico a capirne il senso
ed invece è bellissimo vedere come erano 60 anni fa….
Giovanni Quintiliano Sicuramente per noi che le vediamo oggi sono interessantissime, ma immagina di non essere preso dal sacro fuoco della polemica online e di leggere con un minimo di attenzione le 2 righe scarse di commento che ho pubblicato e comprenderai che quello che mi domando è come poteva venire in mente, 60 anni fa, di spedire una cartolina da roma, con soggetto piazza ragusa, che alla fine, per quanto io personalmente vi sia legato da ricordi di infanzia, essendo nato e cresciuto all’alberone, è una piazza come tantissime altre nel mondo, con dozzinali palazzoni e un minuscolo giardinetto spartitraffico, assolutamente nulla di speciale che giustifichi il fatto che sia oggetto di una cartolina. Non intendevo dire che vedere foto di roma 60 anni fa non sia interessante, altrimenti non sarei iscritto a roma sparita. Ciao
A me piace, mostra come era diversa Roma e forse pure i romani, che probabilmente si facevano domande più interessanti.
A me piace, mostra come era diversa Roma e forse pure i romani, che probabilmente si facevano domande più interessanti.
Condivido la tua perplessità, pur essendo cresciuta in quel quartiere ;)
Forse allora queste cartoline si spedivano per far vedere la città “moderna” che avanzava e che attraeva.. Oggi è chiaro che non leggiamo tanto una bellezza oggettiva in quelle architetture, quanto il fascino dei tempi che furono..
Giampiero Ambrosi forse allora la gente riusciva a interpretare correttamente il senso dei testi, seppur brevissimi che leggeva, oggi sembra che molti abbiano difficoltà a farlo.
Marco Alesii Si credo che tu possa avere ragione
sono bei ricordi specie per chi ha vissuto in quel quartiere ed è bello rivedere come eravamo!!!
Questi non sono squallidi palazzoni di periferia come quelli che hanno proliferato in periodi più recenti, ma avevano ancora una qualità di progettazione urbana dignitosa, un disegno omogeneo e leggibile dei volumi, un minimo disegno di pieni e vuoti ad articolare discretamente le facciate, ampi spazi pubblici di strade e piazze che appaiono vaste e ariose perché non ancora soffocate dalle macchine parcheggiate. Chi ci abita oggi può girare a vuoto per ore in cerca di un parcheggio! Che meraviglia piazza Ragusa come era, fotografata allora giustamente come un esempio di una ancora ordinata espansione urbana a misura umana, una città per viverci e non per produrre traffico…
Che ordine e che pulizia!!!!