Descrizione: Vicoli di Trastevere – Netturbino, di spalle, che raccoglie i rifiuti con il carrettino a mano. In primo piano i resti abbandonati di un carretto. Anno: post 1960 Fotografo: Mario Visconti Fonte: Archivio personale Aggiunta da Mario Visconti
Frequentavo la scuola media statale S.Francesca Romana. Mia madre, se non poteva prepararmela lei, mi dava 100 lire per la merenda. Quelle mattine, prima di entrare a scuola, mi fermavo al vapoforno/salumeria che sta su via dei genovesi, proprio di fronte al vicolo (oggi è un posto per turisti). Prendevo una ciriola col salame per 50 lire, percorrevo il vicolo ed entravo a scuola su via dei salumi. All’uscita accompagnavo un amico, compagno di classe, a piazza Belli. Lui abitava a Ponte Galeria e prendeva il bus della stefer da piazza Belli verso le 2. Con le 50 lire che mi erano avanzate prendevo una “pesca” alla pasticceria che sta lì all’angolo. Mia madre non ha mai saputo perché non avessi appetito a pranzo, al rientro da scuola…
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
il vicolo della foto è Vicolo dell’atleta (angolo via dei salumi)
Un altro mestiere sparito a Roma…il netturbino ?
Non è sparita solo Roma de’ na vorta,
anche i netturbini sono in via di estinzione!!!!
Vicolo del atleta
allora Roma era uno splendore che cor carettino pulivano ogni angolino!
Frequentavo la scuola media statale S.Francesca Romana. Mia madre, se non poteva prepararmela lei, mi dava 100 lire per la merenda.
Quelle mattine, prima di entrare a scuola, mi fermavo al vapoforno/salumeria che sta su via dei genovesi, proprio di fronte al vicolo (oggi è un posto per turisti).
Prendevo una ciriola col salame per 50 lire, percorrevo il vicolo ed entravo a scuola su via dei salumi.
All’uscita accompagnavo un amico, compagno di classe, a piazza Belli.
Lui abitava a Ponte Galeria e prendeva il bus della stefer da piazza Belli verso le 2.
Con le 50 lire che mi erano avanzate prendevo una “pesca” alla pasticceria che sta lì all’angolo.
Mia madre non ha mai saputo perché non avessi appetito a pranzo, al rientro da scuola…