La Villa dei Quintili
Al V miglio della via Appia (oggi, più prosaicamente, a via Appia Nuova 1092) si trova la più grande villa romana dei dintorni della città: appartenne ai fratelli Sesto Quintilio Condiano e Sesto Quintilio Valerio Massimo, consoli sotto Marco Aurelio, e appassionati di agricoltura. Con l’avvento al potere di Commodo i due caddero in disgrazia e il nuovo imperatore li fece uccidere nel 182 d.C allo scopo di impossessarsi della loro splendida villa, che in seguitò ampliò e arricchì, rendendola la propria residenza preferita.
Dopo la fine dell’età antica la villa dei Quintili fu abbandonata e dimenticata, ma a più riprese nel corso dei secoli restituì pregiati reperti, tanto da dare il nome alla zona circostante, ancora oggi denominata “statuario”.
I primi scavi scientifici iniziarono quando il terreno era ancora in proprietà dei Torlonia, durante i quali furono scoperte tubature in piombo con i nomi dei fratelli Quintili stampigliati, cosa che permise di attribuirne la proprietà . In seguito, nel 1985, una prima parte consistente della villa passò allo Stato, e nei primi anni 2000 venne aperta al pubblico. Nel 2006 la Soprintendenza si aggiudicò un’altra parte della tenuta, chiamata di S. Maria Nova per la presenza di un casale con torre medievale sorto sui resti di una cisterna della villa stessa, oggi splendidamente restaurato.
La stalla dei Torlonia è oggi un interessante antiquarium che espone alcuni dei reperti recuperati negli scavi del ‘900 e nelle ultime campagne degli anni 2000.
Superato il piccolo museo, ci si avvia verso la collina, formatasi in epoca geologica con una colata di lava del Vulcano Laziale, su cui sorgono i resti più importanti: l’area residenziale e termale della villa. Dominano imponenti il paesaggio circostante le due grandi aule del calidarium e del frigidarium; quest’ultimo conserva ancora parte dei pavimenti in marmi policromi, alcune colonne dell’arredo architettonico e una piccola latrina con tanto di lavandino/doccia.
Tra cortili, scale, cisterne, sale riscaldate, calcare altomedievali e ambienti di rappresentanza, si apre perfino una sorta di piccolo anfiteatro o giardino ellittico, chiamato “teatro marittimo”.
In questa zona pochi anni fa furono scoperti diversi ambienti con i pavimenti intatti, in mosaico e in opus sectile: sono uno più bello dell’altro. Recentemente sono stati scoperti anche un piccolo teatro per spettacoli privati, le torri coi carceres di partenza di un grosso circo per corse di bighe, che si estende nella zona ancora non esplorata della villa, e un impianto produttivo per il vino.
Proseguendo la passeggiata attraverso quello che forse era un ampio ippodromo, si giunge fino all’Appia Antica, su cui si apriva l’originale ingresso della villa, a semicerchio, costituito da una grande fontana monumentale (ninfeo), nei secoli successivi trasformata in una stazione di posta per il cambio dei cavalli con servizio di lavanderia. Il pianoro della villa è caratterizzato qua e là dalla presenza di ampie cisterne, che raccoglievano l’acqua portata nell’area da una diramazione dell’acquedotto principale, le cui arcate sono ancora visibili.
Pochi anni fa è stato aperta al pubblico anche la tenuta di 3 ettari col casale di s. Maria Nova, sorto nel medioevo sui resti di una cisterna e che ha restituito anche impianti termali di II-III secolo d.C, arricchiti da mosaici con scene di corsa dei cavalli e lotte gladiatorie, forse pertinenti al corpo di guardia dell’imperatore Commodo.
La villa dei Quintili è anche uno splendido parco naturalistico, sia per il meraviglioso spicchio di verde che si stende tra Appia Nuova e Appia Antica, col torrente Statuario che corre verso la città, sia per il verde filologicamente ricostruito intorno al casale medievale, che per il giardino “dei patriarchi” in cui dal 2013 in poi sono stati piantati alberi “gemelli” delle piante monumentali d’Italia.
Dobbiamo alle lotte di Antonio Cederna la salvezza di questa meraviglia, minacciata da speculazioni edilizie, e la costituzione del parco archeologico dell’Appia Antica.
Fotografie scattate durante le visite guidate di Roma Sparita da Livia Cozzi, Greeny Sonlu, Paolo Scatarzi, Lucia Prandi, Letizia Cazora, Fabio Costa, Massimo Meli, Silvia Leoni, Irene Isopi
Testo a cura della dott.ssa Lucia Prandi
[modula id=”5792″]Al momento la visita non e' in programma, effettuabile a richiesta