Descrizione: Via di Porta Portese – La casa del Balilla a Trastevere di Luigi Moretti. Anno: 1933 Fotografo: (?) Fonte: dal libro “A passo di marcia, l’infanzia a Roma tra le due guerre” Palombi Editori – Roma 2004 Aggiunta da Carlo Galeazzi
…la GIL, una delle OPERE più importanti di Moretti e di tutta la città di Roma, devastata dalle superfetazioni e dagli interventi successivi. In evidenza la snaturante chiusura del braccio della “palestra all’aperto” e la ricolorazione rosso mattone di tutte le parti intonacate che erano bianche. Era un oggetto scultoreo, trasparente, leggero e dinamico, e l’hanno fatto diventare tutto l’opposto. Propongo una petizione per riportarlo allo stato originale.
…la GIL, una delle OPERE più importanti di Moretti e di tutta la città di Roma, devastata dalle superfetazioni e dagli interventi successivi. In evidenza la snaturante chiusura del braccio della “palestra all’aperto” e la ricolorazione rosso mattone di tutte le parti intonacate che erano bianche. Era un oggetto scultoreo, trasparente, leggero e dinamico, e l’hanno fatto diventare tutto l’opposto. Propongo una petizione per riportarlo allo stato originale.
La foto sarebbe del 1933. Ma non vedo i tre esili, stilizzati, fasci littori in travertino che (anche se scalpellati) ricordo ben visibili sulla facciata della pensilina, sovrastanti la scritta di propaganda. Da considerarsi aggiunte posteriori al progetto originali? O l’immagine è stata fotoritoccata per giustificare i recenti interventi ? Propenderei, malignando, per la seconda ipotesi, anche alla luce di quanto scrisse Emilio Gentile – non certo un “nostalgico!”- in “Fascismo di pietra” a proposito dei fasci littori cancellati dal “balcone” di Palazzo Venezia nel 2000…. Alle sue pagine rimando nell’attesa di chi mi aiuti a ricostruire, documentata, la VERITA’ storica della vicenda che ha, del resto, anche risvolti estetici non trascurabili. [I tre elementi verticali probabilmente “bilanciavano” l’orizzontalità, la piattezza della bianca cortina…Ma non è il luogo per far ora delle letture puro-visibiliste!..]. Sono comunque dell’avviso che la distruzione per damnatio memoriae di documenti, siano essi cartacei, siano essi monumentali (i.e. opere d’arte più o meno qualitativamente “buone”, ma storicamente significative) costituisca sempre un vulnus inferto alla libera ricerca. Passo.
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
pensavo fosse stata abbattuta, invece c’è e se la passa pure bene.
pensavo fosse stata abbattuta, invece c’è e se la passa pure bene.
mica tanto bene…lo volevano abbattere tempo fa…ora è parecchio abbandonato!
…la GIL, una delle OPERE più importanti di Moretti e di tutta la città di Roma, devastata dalle superfetazioni e dagli interventi successivi. In evidenza la snaturante chiusura del braccio della “palestra all’aperto” e la ricolorazione rosso mattone di tutte le parti intonacate che erano bianche. Era un oggetto scultoreo, trasparente, leggero e dinamico, e l’hanno fatto diventare tutto l’opposto. Propongo una petizione per riportarlo allo stato originale.
…la GIL, una delle OPERE più importanti di Moretti e di tutta la città di Roma, devastata dalle superfetazioni e dagli interventi successivi. In evidenza la snaturante chiusura del braccio della “palestra all’aperto” e la ricolorazione rosso mattone di tutte le parti intonacate che erano bianche. Era un oggetto scultoreo, trasparente, leggero e dinamico, e l’hanno fatto diventare tutto l’opposto. Propongo una petizione per riportarlo allo stato originale.
Condivido pienamente l’appello di Marco Valerio.
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/04/02/news/porta_portese-trastevere_via_al_super_restyling-55766240/ pare che qualcosa bolla in pentola…probabilmente un buon banco di prova per Marino (la nomina di Caudo potrebbe far ben sperare)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/04/02/news/porta_portese-trastevere_via_al_super_restyling-55766240/ pare che qualcosa bolla in pentola…probabilmente un buon banco di prova per Marino (la nomina di Caudo potrebbe far ben sperare)
la piscina interna e’ rivestita di marmi come allora. E’ ancora molto bella
La foto sarebbe del 1933. Ma non vedo i tre esili, stilizzati, fasci littori in travertino che (anche se scalpellati) ricordo ben visibili sulla facciata della pensilina, sovrastanti la scritta di propaganda. Da considerarsi aggiunte posteriori al progetto originali? O l’immagine è stata fotoritoccata per giustificare i recenti interventi ? Propenderei, malignando, per la seconda ipotesi, anche alla luce di quanto scrisse Emilio Gentile – non certo un “nostalgico!”- in “Fascismo di pietra” a proposito dei fasci littori cancellati dal “balcone” di Palazzo Venezia nel 2000…. Alle sue pagine rimando nell’attesa di chi mi aiuti a ricostruire, documentata, la VERITA’ storica della vicenda che ha, del resto, anche risvolti estetici non trascurabili. [I tre elementi verticali probabilmente “bilanciavano” l’orizzontalità, la piattezza della bianca cortina…Ma non è il luogo per far ora delle letture puro-visibiliste!..]. Sono comunque dell’avviso che la distruzione per damnatio memoriae di documenti, siano essi cartacei, siano essi monumentali (i.e. opere d’arte più o meno qualitativamente “buone”, ma storicamente significative) costituisca sempre un vulnus inferto alla libera ricerca.
Passo.