Rossella Catanzaro Lo conosco, ci sono anche stata, ma come mai, Palazzo del Sole, non sapevo si chiamasse così…!!!
Massimo Castelli perche’ se ci fai caso in estate dalla mattina alla sera ci batte sempre il sole…e’ orientato cosi’!P.s. L’ho letto in un libro dello IACP edito negli anni 77/78.
Salvatore Raymondo Quest’ angolo di strada é rimasto identitico! Più in la c’ é il deposito atac…
Simona Galati Confermo …il lato opposto è sempre all’ombra giusto fino alle 9 – 10 del mattino c’è un pokino di sole!
Cristina Di Domenico Il mio quartiere di nascita …. venivano chiamate anche le case dei lotti … questo palazzo fu anche bombardato durante il bombardamento di San Lorenzo
Antonio Taddei nn è apologia di edlizia fascista , ma i lotti , come li abbiamo sempre chiamati , rappresentano un esempio di edilizia urbana vivibile, apprezzatissima ancor più oggi , dove all’interno di qst comprensori ci sn ampi spazi a misura d’uomo….pensiamo a corviale…..:)
Maurizio Gamberoni Lo dici a me: la famiglia di mia madre abitava al 3° lotto, e per un miracolo hanno evitato il bombardamento che l’ha distrutto. Io ho abitato al 2° lotto fino al 1963, quando ho cambiato quartiere. Ricordi bellissimi che ancora mi struggono!
Cristiano Furci …è uno dei primissimi edifici in cemento armato!
Manuel Fisher io vivevo al 4°lotto ….mia nonna viveva in quel palazzo …bellissimi ricordi!!!
Armando Porfiri COME E’ ANCORA OGGI…MA ER TRAFFICO…..IN FONDO SOPRA LE CASE POPOLARI..ER TABBACCARO..LA POMPA DE BENZINA..LA SEDE POLITICA ER BAR
Sergio Cianchettini Il Palazzo del Sole (da noi inquilini chiamato ” Palazzone” ) è stato costruito nel 1931, e adesso è stato messo in vendita (agli inquilini) dall’Ater ex IACP che lo ha costruito. Nelle vicinanze c’è l’ex deposito dell’Atac che ora è stato venduto a dei privati che ci stanno costruendo “La città del Sole”. Strana coincidenza.
Maurizio Polidori anch’io sono sono nato al 3° lotto nel ’45…di fronte c’ era il cinema atlante e un pò più a destra della foto prima del deposito dell’atac vicino alla scaletta che portava verso p.pontida c’era un’osteria…grazie per il tuffo nella mia infanzia
Massimo Castelli nel giardino dell’osteria ci andavamo ha raccogliere le lattine di birra che a decine buttavano per terra..per farci le corse ciclistiche sul ciglio del circolo del primo lotto! …per la serie i giochi li inventavamo noi!!!!
Massimo Castelli la sora Costanza detta “la mercantina”….se non sbaglio….aveva un emporio e vendeva tutte le cianfrusaglie che piacevano ai bambini.Testimonianza presa dal diario di P. Buratti abitante al primo lotto dal 1928 fino al dopoguerra.
Carlo Grossi Questo modello architettonico è stato copiato dai più grandi Architetti e Ingegneri nel Monbdo – ha fatto scuola.
Francesca Mazzotta Mia nonna anche è vissuta fino a quando mia madre aveva 6 anni in questa zona, in uno dei lotti delle case popolari. Ancora oggi ci abita la sorella. Mi ricordo che da bambina invidiavo tanto i ragazzini che potevano scendere liberi, non controllati dai genitori, a giocare al “circolo”, come veniva chiamato lo spazio del cortile interno. Ovviamente a orari prestabiliti, per non disturbare l’ora del silenzio, altrimenti il custode ti sgridava.
Ho semprepensato, e penso tutt’ora che se oggi mia nonna, ormai su una sedia a rotelle, potesse avere sotto casa uno spazio così per riunirsi a chicchierare con altre signore, ne guadagnerebbe in salute fisica e mentale, invece di rintronarsi tutto il tempo davanti alla TV, perchè, poverina, non ha giustamente molto da fare nè chissà quale compagnia visto che mia madre prima delle sei e mezza non rientra in casa dall’ufficio ed io, non ne parliamo, prima delle otto non si vede luce, spesso.
Luciano Lambiase dalla metà degli anni 50 alla fine dei 60 andavo a prendere il latte dal lattaio subito dopo il portone d’ingresso ai lotti; la bottiglia di vetro aveva un capsula di leggero alluminio che acciaccavo con un colpo delle nocche riuscendo sempre a non far rompere la capsula…
Paolo Katald il benzinaio c’e sempre ma questo palazzo ha una storia…e stato ridotto cosi a seguito del bombardamento del marzo 44 alla stazione tiburtina, prima era dritto e non ha scaletta…tra l’altro distrussero alcune casette basse a Largo Beltramellie via vacuna
Calimero Enrico il benzinaio ancora c è? quando portavo la benzina lo facevo spesso…erano padre e figlio che lo gestivano..il padre subì una rapina e “grazie” alla coltellata del ladro,hanno scoperto che aveva 1 male ai polmoni e si è salvato…INCREDIBILE..
Maurizio Fattori Ho abitato al 4° lotto, in una palazzina di tre piani,io ero al secondo, sopra i Bianchini e sotto i Bordoni,erano solo tre appartamenti, con soffitta, cantina e lavanderia (c’erano delle fontane per lavare i panni) ; nelle cantine ci riparavamo dai bombardamenti. Sotto casa i giardinetti dove giocavamo in libertà. Poco fuori il cancello c’era unapiccola pineta sopraelevata dove ci radunavamo. Da lì, al palazzo difronte, con un mio amico avevamo costruito una mini teleferica con i pezzi del “meccano” e trasportavamo delle piccole cose dalla casa alla “villetta”. Mi ricordo i visi compagni di gioco con i quali andavamo sotto le scalette, dove passavano i tram e mettavamo le i tappi delle birre lungo i binari e aspettavamo che il tram passasse per schiacciarli e poi giocarci a sottomuro! Che tempi, nessuna tecnologia ma tanta inventiva, come ci divertivamo!!!
Giorgio Brinchi Palazzo del Sole, in antichità era un grosso immobile rettangolare (detestato anche da Badoglio). Dopo il bombardamento su Roma della 2a guerra mondiale, fu rifatto in questa maniera (a forma di Ziggurat) a ricordo delle battaglie per la conquista della Mesopotamia.L’obliquità vede verso le Piramidi
Alessandro Gallozzi Vincenzo il benzinaio detto er baffone che c’è bucava er pallone quando superava er muretto sporco de grasso pe nun facce mette a sedè. Quante partite a pallone dentro quer circolo che sembrava enorme. le scalette er cinema Jolly …er barbbiere er PSI … er panificio …er bombolaro der gas…er fabbro che c’aveva 2 mano grosse e nere. E la solita signora der primo piano che strillava “a regazzì la volete fa finita co stò pallone”..tanti ricordi.
Alessandro in che anni Enzo ti bucava il pallone e la signora al primo piano ti sgridava? È tutto così familiare. Anche il grasso sul muretto, Gastone il fabbro..
La mia prima auto regalata da un amico, una seicento targata Roma 21xxx senza il sedile del passeggero anteriore, si andava da baffone, dopo una colletta tra amici Daniele Vana Roberta Clementini e Claudio Bozzitelli, facevamo cento lire di benzina e poi si andava davanti al Piper a fa l’hippies . Della serie un tuffo nel passato.
Guardate un pò. proprio di fronte, che stanno costruendo il palazzinaro Parnasi e la banca Bnl – Bnp Paribas …. ad un passo dal cimitero monumentale del Verano e a due passi da Piazza Bologna … credo non ci siano parole ….
L’ufficio d’igiene era a villa Narducci e dietro c’era il campo Artiglio, la domenica , dopo la messa, si compravano bruscolini e fusaie e tutti a vedere la partita di pallone. Me avete portato in dietro de sessant’anni.
Durante il “liberatorio” bombardamento di San Lorenzo. Mi disse un vecchio di zona che una bomba maledetta si infilò a piombo dentro una bocca di lupo che dava aria alle cantine adibite a rifugio, fu una strage.
Dove si vede il camion a destra c’era un benzinaio con il proprietario che chiamavamo il baffo. E al secondo o terzo piano del palazzo abitava un mio compagno di elementari che si chiamava Bellagamba. Andavo alla scuola Fratelli Bandiera e abitavo un via Matilde di Canossa 22 all’ultimo piano con un grande terrazzo sopra il campo Artiglio che sta accanto a villa Narducci dove c’era l’ambulatorio delle vaccinazioni.
Sei un po più grande di me, io sono del 64 e li ho fatto dall’asilo alle elementari. E alle elementari avevo il maestro Sapuppo che portava sempre i suoi occhiali da sole.
Lello la mia famiglia di origine ha abitato nel palazzone a fianco fin da quando è stato costruito. Fratelli Bandiera maestro Fruscella quello noto per dare le bacchettate sulle mani, ma comunque bravissimo. Tutte le sere all’oratorio di S. Ippolito a giocare a pallone
Il tuo contributo ci permetterà di investire nello sviluppo di questa iniziativa ed in questo modo il nostro progetto potrà essere migliore anche grazie a te.
questo palazzo fu bombardato nell’inverno 43-44 abbiamo anche una foto fatta subito dopo il bombardamento
Rossella Catanzaro
Lo conosco, ci sono anche stata, ma come mai, Palazzo del Sole, non sapevo si chiamasse così…!!!
Massimo Castelli
perche’ se ci fai caso in estate dalla mattina alla sera ci batte sempre il sole…e’ orientato cosi’!P.s. L’ho letto in un libro dello IACP edito negli anni 77/78.
Salvatore Raymondo
Quest’ angolo di strada é rimasto identitico! Più in la c’ é il deposito atac…
Simona Galati
Confermo …il lato opposto è sempre all’ombra giusto fino alle 9 – 10 del mattino c’è un pokino di sole!
Cristina Di Domenico
Il mio quartiere di nascita …. venivano chiamate anche le case dei lotti … questo palazzo fu anche bombardato durante il bombardamento di San Lorenzo
Antonio Taddei
nn è apologia di edlizia fascista , ma i lotti , come li abbiamo sempre chiamati , rappresentano un esempio di edilizia urbana vivibile, apprezzatissima ancor più oggi , dove all’interno di qst comprensori ci sn ampi spazi a misura d’uomo….pensiamo a corviale…..:)
Maurizio Gamberoni
Lo dici a me: la famiglia di mia madre abitava al 3° lotto, e per un miracolo hanno evitato il bombardamento che l’ha distrutto. Io ho abitato al 2° lotto fino al 1963, quando ho cambiato quartiere. Ricordi bellissimi che ancora mi struggono!
Cristiano Furci
…è uno dei primissimi edifici in cemento armato!
Manuel Fisher
io vivevo al 4°lotto ….mia nonna viveva in quel palazzo …bellissimi ricordi!!!
Armando Porfiri
COME E’ ANCORA OGGI…MA ER TRAFFICO…..IN FONDO SOPRA LE CASE POPOLARI..ER TABBACCARO..LA POMPA DE BENZINA..LA SEDE POLITICA ER BAR
Antonio Caruso
architetto: innocenzo sabbatini
Marcello Capitani
Noi lo chiamavamo Il Palazzone, fu colpito dal bombardamento di S.Lorenzo unitamente all’asilo delle suore in via S.Ippolito.
Mauro Mura
Ho lavorato per molti anni nel deposito bus Lega Lombarda che stava proprio là davanti e non sapevo che si chiamasse palazzo del sole.
http://housingprototypes.org/project?File_No=ITA002
Sergio Cianchettini
Il Palazzo del Sole (da noi inquilini chiamato ” Palazzone” ) è stato costruito nel 1931, e adesso è stato messo in vendita (agli inquilini) dall’Ater ex IACP che lo ha costruito. Nelle vicinanze c’è l’ex deposito dell’Atac che ora è stato venduto a dei privati che ci stanno costruendo “La città del Sole”. Strana coincidenza.
Maurizio Polidori
anch’io sono sono nato al 3° lotto nel ’45…di fronte c’ era il cinema atlante e un pò più a destra della foto prima del deposito dell’atac vicino alla scaletta che portava verso p.pontida c’era un’osteria…grazie per il tuffo nella mia infanzia
Massimo Castelli
nel giardino dell’osteria ci andavamo ha raccogliere le lattine di birra che a decine buttavano per terra..per farci le corse ciclistiche sul ciglio del circolo del primo lotto! …per la serie i giochi li inventavamo noi!!!!
Massimo Castelli
la sora Costanza detta “la mercantina”….se non sbaglio….aveva un emporio e vendeva tutte le cianfrusaglie che piacevano ai bambini.Testimonianza presa dal diario di P. Buratti abitante al primo lotto dal 1928 fino al dopoguerra.
Carlo Grossi
Questo modello architettonico è stato copiato dai più grandi Architetti e Ingegneri nel Monbdo – ha fatto scuola.
Francesca Mazzotta
Mia nonna anche è vissuta fino a quando mia madre aveva 6 anni in questa zona, in uno dei lotti delle case popolari. Ancora oggi ci abita la sorella. Mi ricordo che da bambina invidiavo tanto i ragazzini che potevano scendere liberi, non controllati dai genitori, a giocare al “circolo”, come veniva chiamato lo spazio del cortile interno. Ovviamente a orari prestabiliti, per non disturbare l’ora del silenzio, altrimenti il custode ti sgridava.
Ho semprepensato, e penso tutt’ora che se oggi mia nonna, ormai su una sedia a rotelle, potesse avere sotto casa uno spazio così per riunirsi a chicchierare con altre signore, ne guadagnerebbe in salute fisica e mentale, invece di rintronarsi tutto il tempo davanti alla TV, perchè, poverina, non ha giustamente molto da fare nè chissà quale compagnia visto che mia madre prima delle sei e mezza non rientra in casa dall’ufficio ed io, non ne parliamo, prima delle otto non si vede luce, spesso.
Luciano Lambiase
dalla metà degli anni 50 alla fine dei 60 andavo a prendere il latte dal lattaio subito dopo il portone d’ingresso ai lotti; la bottiglia di vetro aveva un capsula di leggero alluminio che acciaccavo con un colpo delle nocche riuscendo sempre a non far rompere la capsula…
Paolo Katald
il benzinaio c’e sempre ma questo palazzo ha una storia…e stato ridotto cosi a seguito del bombardamento del marzo 44 alla stazione tiburtina, prima era dritto e non ha scaletta…tra l’altro distrussero alcune casette basse a Largo Beltramellie via vacuna
Calimero Enrico
il benzinaio ancora c è? quando portavo la benzina lo facevo spesso…erano padre e figlio che lo gestivano..il padre subì una rapina e “grazie” alla coltellata del ladro,hanno scoperto che aveva 1 male ai polmoni e si è salvato…INCREDIBILE..
Maurizio Fattori
Ho abitato al 4° lotto, in una palazzina di tre piani,io ero al secondo, sopra i Bianchini e sotto i Bordoni,erano solo tre appartamenti, con soffitta, cantina e lavanderia (c’erano delle fontane per lavare i panni) ; nelle cantine ci riparavamo dai bombardamenti. Sotto casa i giardinetti dove giocavamo in libertà. Poco fuori il cancello c’era unapiccola pineta sopraelevata dove ci radunavamo. Da lì, al palazzo difronte, con un mio amico avevamo costruito una mini teleferica con i pezzi del “meccano” e trasportavamo delle piccole cose dalla casa alla “villetta”. Mi ricordo i visi compagni di gioco con i quali andavamo sotto le scalette, dove passavano i tram e mettavamo le i tappi delle birre lungo i binari e aspettavamo che il tram passasse per schiacciarli e poi giocarci a sottomuro! Che tempi, nessuna tecnologia ma tanta inventiva, come ci divertivamo!!!
Giorgio Brinchi
Palazzo del Sole, in antichità era un grosso immobile rettangolare (detestato anche da Badoglio). Dopo il bombardamento su Roma della 2a guerra mondiale, fu rifatto in questa maniera (a forma di Ziggurat) a ricordo delle battaglie per la conquista della Mesopotamia.L’obliquità vede verso le Piramidi
Fran LaValva Jarosak
Che belle storie!
http://maps.google.com/maps?f=q&source=s_q&hl=en&geocode&q=Via+della+Lega+Lombarda%2C+Roma%2C+Italia&sll=41.908817%2C12.523099&sspn=0.007569%2C0.01929&dirflg=w&ie=UTF8&hq&hnear=Via+della+Lega+Lombarda%2C+00162+Roma%2C+Lazio%2C+Italy&ll=41.908788%2C12.523214&spn=0.007905%2C0.01929&z=16&layer=c&cbll=41.908817%2C12.523099&panoid=s9N8sJ3bOeoM3JpaHXa1Ug&cbp=12%2C346.01%2C%2C0%2C-6.91
Chiara Bartolacci Ecco qua le fonti Mario: Roberto Giacobbo ha mandato in onda varie puntate che riguardano l’argomento e le varie relazioni con il palazzo in questione. Per non parlare dell’evoluzione etimologica Ziggurat –> Viuggurat –> Vergine in parte accennata sul Rocci.
30 ottobre 2010 alle ore 17.34 · Mi piace
Daniela Conti @ Mario, non so assolutamente se Giorgio e Chiara abbiano ragione o meno, riguardo la forma del palazzo. Bisognerebbe trovare una foto o il progetto, anteriore al bombardamento, poichè quella qui sopra è degli anni ’60-’70 e non prova nulla. salutoni.
1 novembre 2010 alle ore 18.37 · Mi piace
Daniela
Giorgio Brinchi
La costruzione è un grandissimo monumento che pochi romani conoscono nel suo reale e relativo significato. Il consolato egiziano trattò l’argomento nel 1944 stipulando un contratto con gli architetti Armio Bitto e Delania Cinto. I due palazzi prima erano divisi e la sola illusione ottica li portava a farli vedere uniti. Nel 1947 poi sono stati uniti a V per ragioni ormai note.
Alessandro Gallozzi
Vincenzo il benzinaio detto er baffone che c’è bucava er pallone quando superava er muretto sporco de grasso pe nun facce mette a sedè. Quante partite a pallone dentro quer circolo che sembrava enorme. le scalette er cinema Jolly …er barbbiere er PSI … er panificio …er bombolaro der gas…er fabbro che c’aveva 2 mano grosse e nere. E la solita signora der primo piano che strillava “a regazzì la volete fa finita co stò pallone”..tanti ricordi.
Alessandro in che anni Enzo ti bucava il pallone e la signora al primo piano ti sgridava? È tutto così familiare. Anche il grasso sul muretto, Gastone il fabbro..
La mia prima auto regalata da un amico, una seicento targata Roma 21xxx senza il sedile del passeggero anteriore, si andava da baffone, dopo una colletta tra amici Daniele Vana Roberta Clementini e Claudio Bozzitelli, facevamo cento lire di benzina e poi si andava davanti al Piper a fa l’hippies . Della serie un tuffo nel passato.
Guardate un pò. proprio di fronte, che stanno costruendo il palazzinaro Parnasi e la banca Bnl – Bnp Paribas …. ad un passo dal cimitero monumentale del Verano e a due passi da Piazza Bologna … credo non ci siano parole ….
http://www.residenzecittadelsole.it
Ed hanno il coraggio di chiamarla proprio “Città del Sole” ….
Ma da quelle parti non ci stava l’ uffficio d’igiene? Che paura che avevo da piccolina a fare le vaccinazioni… (abitavo a piazzale delle province…)
L’ufficio d’igiene era a villa Narducci e dietro c’era il campo Artiglio, la domenica , dopo la messa, si compravano bruscolini e fusaie e tutti a vedere la partita di pallone. Me avete portato in dietro de sessant’anni.
Dove si trova?
Si trova vicino a piazzale delle province
Via della lega lombarda davanti il cinema jolly
Davanti L autorimessa atac
Marco Ltru grazie
Ma c’è ancora mica è sparito
A me sembra una scalinata, forse non di Trinità dei Monti…ma è una scalinata
Non è una scalinata è vicinissimo a Ple delle Province.
Se si tratta di P.le delle Province allora è una scalinata per “giganti burini”, arrivati “de fora le mura”
Fu anche colpito durante la guerra
Durante il “liberatorio” bombardamento di San Lorenzo.
Mi disse un vecchio di zona che una bomba maledetta si infilò a piombo dentro una bocca di lupo che dava aria alle cantine adibite a rifugio, fu una strage.
La nuova sede di Salvini ? :-D
peccato è stata rovinata dai nuovi palazzi io ho lavorato li vicino ad un supermercato
Che prima era ATLANTE….
Già c’era il deposito dell’ ATAC. Mio Padre ha lavorato lì in quegli anni…
La via a destra portava all’ambulatorio dove si facevano le vaccinazioni:brutti ricordi da piccolo!
Esatto! Via Boemondo, dietro il campo Artiglio…
Dove si vede il camion a destra c’era un benzinaio con il proprietario che chiamavamo il baffo. E al secondo o terzo piano del palazzo abitava un mio compagno di elementari che si chiamava Bellagamba. Andavo alla scuola Fratelli Bandiera e abitavo un via Matilde di Canossa 22 all’ultimo piano con un grande terrazzo sopra il campo Artiglio che sta accanto a villa Narducci dove c’era l’ambulatorio delle vaccinazioni.
In che anni eri alla Fratelli Bandiera? Io ci ho fatto 3 anni
Dal 64 al 66, maestra Macchi
Sei un po più grande di me, io sono del 64 e li ho fatto dall’asilo alle elementari. E alle elementari avevo il maestro Sapuppo che portava sempre i suoi occhiali da sole.
Lello la mia famiglia di origine ha abitato nel palazzone a fianco fin da quando è stato costruito.
Fratelli Bandiera maestro Fruscella quello noto per dare le bacchettate sulle mani, ma comunque bravissimo.
Tutte le sere all’oratorio di S. Ippolito a giocare a pallone