Vorrei precisare che gli autobus della foto non sono elettrici, ma comuni mezzi a gasolio. E poi, a proposito dei bus elettrici, c’è da dire che, a quei tempi, non c’erano, se si eccettuano sporadici esperimenti fatti molti anni prima della foto in oggetto, ossia gli autobus elettrici a batterie gestiti inizialmente dalla ditta Ugolini negli anni venti, mezzi che non ebbero successo poichè diedero diverse noie, oltre ad essere lentissimi. C’erano i tram, che ci sono ancora, e c’erano i filobus, che furono tolti del tutto nel 1972, ma sono tornati sulla linea 90 nel 2005. I bus elettrici a batteria sono comparsi negli anni ottanta, servendo alcune linee minori, ma sono caratterizzati da scarsa autonomia e capienza e, quindi, poco produttivi ed utili: nelle città, i mezzi di trasporto devono essere capienti ed avere una certa domanda di trasporto che li giustifichi, altrimenti non convengono, principalmente perchè il costo del conducente è sempre lo stesso, sia che guidi un mezzo da 50 persone che uno da 300, tanto per fare un esempio. Ecco perchè, ad esempio, su percorsi a domanda di trasporto medio-alta convengono i tram: perchè portano più persone a pari produttività del personale, potendosi avere anche veicoli da 30 metri che trasportano quasi il triplo di un comune autobus da 12 metri. E, comunque, a Roma siamo stati effettivamente all’avanguardia in campo trasportistico, ma su altri eventi, di cui ne cito alcuni: il primo tram elettrico italiano (1890), il primo moderno tram articolato Urbinati nel mondo (1938), i primi treni navetta italiani sulla ferrovia Roma-Lido (1949), la prima metropolitana italiana vera e propria (1955) e via discorrendo. Peccato che, oggi, qui a Roma non siamo più all’avanguardia praticamente in niente.
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Casa.
Eravamo davvero all’avanguardia con i bus elettrici.
Vorrei precisare che gli autobus della foto non sono elettrici, ma comuni mezzi a gasolio. E poi, a proposito dei bus elettrici, c’è da dire che, a quei tempi, non c’erano, se si eccettuano sporadici esperimenti fatti molti anni prima della foto in oggetto, ossia gli autobus elettrici a batterie gestiti inizialmente dalla ditta Ugolini negli anni venti, mezzi che non ebbero successo poichè diedero diverse noie, oltre ad essere lentissimi. C’erano i tram, che ci sono ancora, e c’erano i filobus, che furono tolti del tutto nel 1972, ma sono tornati sulla linea 90 nel 2005. I bus elettrici a batteria sono comparsi negli anni ottanta, servendo alcune linee minori, ma sono caratterizzati da scarsa autonomia e capienza e, quindi, poco produttivi ed utili: nelle città, i mezzi di trasporto devono essere capienti ed avere una certa domanda di trasporto che li giustifichi, altrimenti non convengono, principalmente perchè il costo del conducente è sempre lo stesso, sia che guidi un mezzo da 50 persone che uno da 300, tanto per fare un esempio. Ecco perchè, ad esempio, su percorsi a domanda di trasporto medio-alta convengono i tram: perchè portano più persone a pari produttività del personale, potendosi avere anche veicoli da 30 metri che trasportano quasi il triplo di un comune autobus da 12 metri. E, comunque, a Roma siamo stati effettivamente all’avanguardia in campo trasportistico, ma su altri eventi, di cui ne cito alcuni: il primo tram elettrico italiano (1890), il primo moderno tram articolato Urbinati nel mondo (1938), i primi treni navetta italiani sulla ferrovia Roma-Lido (1949), la prima metropolitana italiana vera e propria (1955) e via discorrendo.
Peccato che, oggi, qui a Roma non siamo più all’avanguardia praticamente in niente.
Lavoro
Mitico il “pizzardone”!!!! Quante volte li prendevamo in giro, gli si passava vicino e strillavamo: “GEEEEELA-TTIIIIIIIII”!!!!