Artemisia Gentileschi


Storia di Artemisia Gentileschi, la vicenda personale che segnò la vita, l’arte e la fama della pittrice.

A 18 anni la giovane venne stuprata dal suo maestro di prospettiva Agostino Tassi, a cui l’aveva affidata il padre Orazio. Tassi promise un “matrimonio riparatore” che però non avvenne mai. Dopo circa un anno, nel marzo del 1612, Orazio Gentileschi inviò al papa Paolo V Borghese una supplica, nella quale accusava il Tassi di aver “…carnalmente conosciuta più et più volte…” la figlia. Denunziava inoltre che Agostino, già sposato, aveva ucciso sua moglie e promesso di sposare Artemisia. La donna venne sottoposta a una visita medica e ad interrogatori sotto tortura da parte delle autorità giudiziarie, per verificare la veridicità delle accuse.
Il 27 novembre 1612, dopo un lungo processo, Agostino Tassi fu condannato per la violenza nei confronti di Artemisia Gentileschi: il giudice gli impose di scegliere tra cinque anni di lavori forzati o l’esilio da Roma. Tassi scelse l’esilio, pena che in realtà non scontò mai.

Testo dall’Archivio di Stato di Roma
Aggiunta da Loredana Diana

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