Sora Lella
“Fa quello che te fa’ felice perché tu sei er quadro no a cornice”
Sora Lella (Elena Fabrizi) 17 giugno 1915-9 agosto 1993
“Fa quello che te fa’ felice perché tu sei er quadro no a cornice”
Sora Lella (Elena Fabrizi) 17 giugno 1915-9 agosto 1993
« Te dopo tanta forza di secoli Aprile irraggia, sublime, massima, e il sole e l’Italia saluta te, Flora di nostra gente, o Roma! »
Giosuè Carducci
“Madre comune
d’ogni popolo è Roma e nel suo grembo
accoglie ognun che brama
farsi parte di lei. Gli amici onora;
perdona a’ vinti; e con virtù sublime
gli oppressi esalta ed i superbi opprime.”
Pietro Metastasio
“Se lo spettacolo vi è piaciuto, uscendo ditelo anche agli altri; se non vi è piaciuto, stateve zitti, perché non è giusto che la fregatura l’avete presa soltanto voi”
Ettore Petrolini
“Non guido la macchina, giro molto a piedi ed è una città che solletica il mio lato surrealista. Arrivo sempre tardi agli appuntamenti perchè lungo il cammino trovo sempre qualcosa che mi incuriosisce”.
Renato Nicolini
“Di errori ne ho fatti parecchi, di cattive azioni mai.
Non dimentico i torti subiti, spesso non li perdono, ma non mi vendico: la vendetta è volgare come il rancore.
Questo mi dà una tal forza da leoni.
Una forza che non mi fa avere paura di nulla.”
Anna Magnani
“Ce metti una vita intera per piacerti, e poi, arrivi alla fine e te rendi conto che te piaci. Che te piaci perchè sei tu, e perché per piacerti c’hai messo na vita intera: la tua. Ce metti una vita intera per accorgerti che a chi dovevi piacè, sei piaciuta… e a chi no, mejo così. Anche se lo ammetto, è più raro trovà un uomo a cui piaci, che te piace, che beccà uno ricco sfondato a Porta Portese!
Ce metti na vita per contà i difetti e riderce sopra, perché so belli, perché so i tuoi. Perché senza tutti quei difetti, e chi saresti? Nessuno.
Quante volte me sò guardata allo specchio e me so vista brutta, terrificante.
Co sto nasone, co sti zigomi e tutto il resto. E quando la gente me diceva pe strada “bella Annì! Anvedi quanto sei bona!” io nun capivo e tra me e me pensavo “bella de che?”.
Eppure, dopo tanti anni li ho capiti.
C’ho messo na vita intera per piacermi.
E adesso, quando me sento dì “bella Annì, quanto sei bona!”, ce rido sopra come na matta e lo dico forte, senza vergognarmi, ad alta voce “Anvedi a sto cecato!”.”
Anna Magnani
“Restare a Roma e soprattutto volere bene alla propria città e trattarla come se fosse il salotto della propria casa.”
Monica Vitti
(Intervista di Gianfranco Gramola)
“Questa mattina poi finalmente hanno fatto morire in Ponte quelle donne de’ Cenci; et la morte della giovane, ch’era assai bella et di bellissima vita ha commosso tutta Roma a compassione” (lettera dell’11 settembre 1599 con cui Baldassarre Paolucci, agente del duca d’Este, comunica al suo signore l’esecuzione di Beatrice Cenci)