San Pietro – Spina di Borgo
Quattro immagini della “Spina di Borgo”.
Progetto definitivo per Piazza San Pietro con il terzo braccio.
Nel 1667 Bernini aveva pensato di chiudere la piazza con un altro settore di colonnato, il cosiddetto “terzo braccio” che continuasse la curva dei due emicicli dalla parte opposta alla Basilica.
La situazione che si presentava all’architetto era completamente diversa da quella attuale. Alla zona di San Pietro si arrivava dal popolato Quartiere della Spina di Borgo, percorrendo due vie molto strette, che non lasciavano vedere la basilica finché non si fosse giunti nella piazza antistante (Piazza Rusticucci).
In questo modo lo spettatore proveniente dalla “Spina” si sarebbe trovato improvvisamente nella grandiosa piazza e doveva trovarsi nelle condizioni di poter abbracciare con lo sguardo tutto l’ovale per intero.
Un tema controverso (e delicatissimo) è la saldatura fra il nuovo scenario aulico e il paesaggio urbano preesistente. Bernini ipotizza allora il «terzo braccio» centrale del colonnato, distanziato dai laterali quanto basta per non invadere il canale visivo fra Borgo Nuovo e il portone di bronzo.
Prima segue la forma ovata della piazza (rendendone più netta la percezione), poi approda a una versione rettilinea, che più tardi vorrebbe anche arretrare verso il borgo. Ma la Congregazione, pur decidendo l’abbattimento dell’ultimo isolato di Borgo Nuovo, rimanda al futuro ogni spesa edilizia.
Poco dopo, con la morte di Alessandro VII, tramonta l’eventualità di queste aggiunte. La mediazione tra la scala del monumento bramantesco e la scala minuta della città moderna non viene più separata nettamente da altri corpi edilizi.
È da notate che lo scenario della piazza è presentato obliquamente anche nella maggior parte delle incisioni e delle fotografie antiche. È questa coscienza connaturata con la città che ha scongiurato per lungo tempo l’esecuzione dei tanti progetti per la demolizione della «spina».
Nel 1882 il consiglio comunale di Roma delibera di sospendere, per questa parte, l’esecuzione del piano regolatore del 1881 «anche per ragioni di estetica, essendo a dubitarsi che quella demolizione possa nuocere all’effetto della piazza di san Pietro».
Poi, però, durante il regime fascista la Spina di Borgo venne demolita e venne creata l’attuale via della Conciliazione in “barba” al Bernini e alla “coscienza connaturata con la città”.
Aggiunta da Mario Visconti
Fonte: Newton Compton Editori e altri
Autori dell’immagine: Giovan Battista Falda e altri. Anno: 1667