Oratorio Santa Croce in Gerusalemme

Santa Croce aveva negli anni Settanta un’oratorio splendido, gestito da un Signore, Alfredo Garfagnini, che aveva dedicato la sua vita al calcio e ai ragazzi. Ci allenava, ci faceva giocare in quello spiazzo con terra e sassi, con due porte di ferro senza reti, che si trovava dietro alla basilica, ma all’interno delle mura. Partite e tornei bellissimi, che mi portano indietro ai tempi della mia infanzia e all’adolescenza. A 14 anni però c’era lo stop: si era troppo grandi per sfidarsi 6 contro 6 ed allora si era pronti per le sfide contro altri oratori al campo “Cavalieri di Colombo” nella vicina San Lorenzo.
Per accedere al campo si passava per la chiesa, poi a destra si transitava per la sagrestia e ancora, dopo una serie di altri passaggi fra scale e cunicoli, vi si accedeva, ed era come arrivare a… riveder le stelle!
Nel 1977 “er Kid”, così era soprannominato Alfredo Garfagnini, in una bella giornata di maggio ci lasciò. I frati cistercensi che allora (prima di certi scandali…) governavano la basilica, gli dedicarono un busto bronzeo proprio all’ingresso della sagrestia, ma oggi, dopo varie vicissitudini, non c’è più, è però presente una lapide nella Cappella di Sant’Elena, nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, a ricordo dell’indimenticabile Alfredo Garfagnini. Sarebbe bello se chi oggi si occupa della chiesa dedichi una mostra, un ricordo a questo semplice, grande uomo! Un saluto a tutti quelli che, come me, hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
Ricordo di Donato Zaccagnino
