Ciumachella de Trastevere
Ciumachella, ciumachella de Trastevere
Sei l’ottava meravija de Roma mia
Se ‘n pittore te volesse pitturà
Nun saprebbe da che parte incomincià
Ciumachella, ciumachella de Trastevere
Che miracolo che ha fatto mamma tua
A creà stò nonplusurtra de armonia
Ciumachella, ciumachella de Roma mia
Sei ‘na rosa, sei ‘n biggiù ‘na sciccheria
Ciumachella tu sei nata pe’ ‘ncantà
Sei ‘na rosa, sei ‘n biggiù ‘na sciccheria
Ciumachella, ciumachella de Roma mia
Se ‘n pittore te volesse pitturà
Butta tutti li pennelli e stà a guardà
Da Rugantino – Canzone di Garinei-Giovannini 1963
Ciumachella è il vezzeggiativo con cui Rugantino si rivolge a Rosetta.
Yzma D’Urbano
Manco a farlo apposta,
l’ho lasciata in bacheca qualche sera fa….:)
resa in musica da Trovajoli, non dimentichiamolo
cmq errore IMPERDONABILE;
si dice TrEstevere……con la “E”,
NON con la “A”……sigh, nun mé cascate su sté cose! :/
TrEstevere è puro dialetto romanesco… in realtà il nome TrAstevere deriva dal latino “Trans Tiber” ossia “zona al di là del Tevere”…
Il termine ‘ciumachella’ è uno degli esempi di come il dialetto romano sia in evoluzione (se ne parlava qualche settimana fa, a proposito dello sceneggiato televisivo su Trilussa).
In origine aveva un significato ben diverso da quello di vezzeggiativo affettuoso: è uno dei sinonimi elencati nel sonetto di Belli “La madre de le sante”… e credo ciò dica tutto, senza scendere in ulteriori dettagli. Ma dalla fine dell’800, per traslato, è passato ad indicare una giovane di bell’aspetto, al punto da venire usato anche al maschile (‘ciumaco’), perdendo qualsiasi accezione sconcia. Essendo Rugantino ambientato verso la metà dell’800 – lo si può ricostruire dalla figura di Mastro Titta, che passò a miglior vita nel 1869 – il suo uso come vezzeggiativo è un po’ un anacronismo.
Oggi è decisamente un termine obsoleto.
ciumachelle so le lumachine..
bellissima
Potrei sapere se questo quadretto è suo?
E’ un disegno di Bartolomeo Pinelli conservato al Museo di Roma
È una canzone meravigliosa. L’armonia, le parole, la voce di Lando Fiorini ti trasportano in un’atmosfera
romana inconfondibile.e palpitante che ti riempie l’anima. Un plauso riconoscente ai compositori.
Ci sarà ancora qualcuno in grado di comporre questi capolavori ?
C’è tanto bisogno di bellezza …