Magnà e dormì
Sò du vizzietti, me diceva nonno,
che mai nessuno te li pò levà,
perchè sò necessari pe campà,
sin dar momento che venimo ar monno.
Er primo vizzio provoca er seconno:
er sonno mette fame e fa magnà,
doppo magnato, t’aripija sonno,
poi t’arzi, magni e torni a riposà.
Insomma la magnata e la dormita,
massimamente in una certa età,
sò l’uniche du gioje de la vita.
La sola differenza è questa qui:
che pure si ciai sonno pòi magnà,
ma si ciai fame mica pòi dormì.
Aldo Fabrizi
vera poesia, tutti infatti sono in grado di capire fino in fondo questi versi .
Con impeccabile metrica: Abba baba cac dad.
contenuto e forma, entrambi sublimi!
anche se su “uccellacci e uccellini” totò diceva(lo diceva lui?) ai ragazzini che avevano fame -dormite dormite che non sentite la fame-
ottima osservazione,poi a quest’ora…
scusa non sarà un ora buona per ricordare ciò che ho vissuto? e che mi impedisce talvolta di dormire? Avere visto morire Paolo Borsellino
avere visto come la rai dava l’immagine che pià gli stava e gli sta comoda: quella della Sicilia omertosa
avere appurato che paesi civili conoscevano meglio di noi italiani scomode verità , poichè ho amici in Europa , tedeschi , soprattutto che mi hanno informato meglio della nostra informazione , pagata dai partiti
I detti di Aldo Fabrizi non fanno una piega!