Garibaldi e il fiume Tevere
Dopo l’alluvione del 28 dicembre 1870. Giuseppe Garibaldi si fa promotore di un progetto: deviare il fiume TEVERE nella zona est della città per poi ricollegarsi dopo San Paolo il suo progetto fu preso in considerazione da Alfredo Baccarini (ingegnere, poi politico e Ministro dei Lavori Pubblici) e contestualmente la bonifica dell’agro. le proposte dei lavori iniziano prima dell’esondazione Ma il progetto principale era quello di dare un porto a Roma come nel I secolo d.C. appunto il porto di Traiano con la sua forma perfettamente esagonale. Con la prima visita di Re Vittorio Emanuele II si mise in risalto la pericolosità del Tevere. Presentarono altri progetti come quello di Raffaele Canevari (i muraglioni).
Fatto sta che il progetto di Garibaldi venne accantonato, il 29 novembre dello stesso anno il Consiglio Superiore approva quello di Raffaele Canevari.
Nell’incisione Garibaldi, durante i suoi studi per l’incanalamento del Tevere, fa un’escursione a Fiumicino accompagnato da tecnici, amici e da suo iglio Menotti (Marzo 1875)
Riassunto dal Libro ” Da Roma verso il Mare” di Maria Clara Ghia.
Lavoro di Alfredo Caruso per Roma Sparita