“La sera dei miracoli”


In vicolo del Buco una targa ricorda dove visse Lucio Dalla e dove scrisse, in una sera d’estate del 1980, dopo una passeggiata per il quartiere Trastevere che tanto amava, “La sera dei miracoli”.
Durante un concerto in giro per l’Italia fece questa dedica prima di cantarla:
“Dedico una canzone a chi è di Roma, spero che ce ne siano. Una canzone che ho scritto in un momento di fuoco di Roma, bellissimo in un’estate come questa, di parecchio tempo fa. Io tornai a casa, abitavo a Trastevere mi misi al pianoforte. Avevo visto Roma incendiata da feste, da canti, da gente ubriaca bene. Da veramente un momento di grande gioia collettiva. E allora scrissi questa canzone e la dedicai a Roma. La canzone si chiama La sera dei miracoli

È la sera dei miracoli, fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Con la bocca fa a pezzi una canzone
È la sera dei cani che parlano tra di loro
Della luna che sta per cadere
E la gente corre nelle piazze per andare a vedere
Questa sera così dolce che si potrebbe bere
Da passare in centomila in uno stadio
Una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio
Anzi la manda in onda
Tanto nera da sporcare le lenzuola
È l’ora dei miracoli che mi confonde
Mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde
Si muove la città
Con le piazze e i giardini e la gente nei bar
Galleggia e se ne va
Anche senza corrente camminerà
Ma questa sera vola
Le sue vele sulle case sono mille lenzuola
Ci sono anche i delinquenti
Non bisogna avere paura ma stare un poco attenti
A due a due gli innamorati
Sciolgono le vele come i pirati
E in mezzo a questo mare
Cercherò di scoprire quale stella sei
Perché mi perderei
Se dovessi capire che stanotte non ci sei
È la notte dei miracoli fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Ha scritto una canzone
Lontano una luce diventa sempre più grande
Nella notte che sta per finire
È la nave che fa ritorno
Per portarci a dormire

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