San Pietro
La descrizione della stampa indica: «fianco della basilica Vaticana et sua magnifica veduta con la cuppola, secondo il disegno di Michelangelo Bonaroti – 1: Chiesa di S. Marta; 2: Palazzo Pontificio; 3 Mura di Borgo overo Città leonina».
Da questa prospettiva si riesce meglio a vedere la maestà della cupola che sembra ancora adagiata sulla chiesa a croce greca, cioè a quattro braccia uguali con cupola centrale, come l’aveva immaginata Michelangelo e prima di lui anche il Bramante.
Nella storia sono stati commessi due errori sostanziali che diminuiscono l’effetto d’insieme quando si arriva da via della Conciliazione in Piazza San Pietro; ciò nonostante forse nulla al mondo emoziona di più quanto lo sbocco in questa immensa ellisse formata da una miriade di colonne e da una “folla” di statue! I due errori meritano, però, di essere segnalati: il primo è l’apertura della troppo vasta, brutta, e architettonicamente disordinata via della Conciliazione che riduce l’effetto indimenticabile dell’apertura improvvisa della grande piazza; il secondo è la trasformazione della chiesa da croce greca a croce latina con l’allungamento del braccio d’ingresso che allontana e nasconde parzialmente la visione della cupola. La facciata eretta da Maderno dal 1607 al 1614 è la parte meno bella della chiesa in quanto la sua altezza appare troppo modesta in rapporto alla larghezza, quasi smisurata. In realtà Maderno non ha troppe colpe: innalzando la facciata non voleva impedire la visuale della cupola, ciò spiega l’altezza limitata della facciata stessa rispetto alla larghezza, anche se in effetti la facciata è alta ben 45 metri e mezzo.
Aggiunta da Mario Visconti
Fonte: Luciano Zeppegno e Roberto Mattonelli, “Le chiese di Roma”, Newton Compton Editori
Autore del’incisione Giovan Battista Falda, 1665/69