La nova lavula parlamentare


Ita per aria la Banca Romana,
visto che tutto er ciancico feniva,
ecchete pronta l’avula ch’ariva
a consolà ‘sti granci de marana.

Eh! Si sti ciocchi pijeno l’abbriva,
so’ boni a fà svortà la tramontana
«In de l’avula vecchia si soffriva,
era giaccia, era carda, era marsana!»

E invece de schiaffalli in d’un gabbione
a uso gallinacci, er ministero
pe’ falli moscheggià je dà er boccone.

Viva dunque sta lavula cacata
che co’ pochi mijoni, sarvo er vero,
sarvo Starapa e tutta la masnata.

12 aprile 1897, Giggi Zanazzo

Com’è noto, il fallimento della Banca Romana e la pubblica denuncia di gravissime irregolarità commesse nell’amministrazione di questo istituto di credito avevano provocato anche accuse contro uomini politici, sospettati di aver favorito le illecite speculazioni di essa. Lo stesso Giolitti era stato accusato dagli estremisti d’aver sottratto documenti che avrebbero dimostrato le interferenze tra quella Banca e personalità della politica, sicché nel novembre del 1893 egli aveva dovuto dimettersi.

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